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Pesca, Alleanza Cooperative: plauso al governo per il documento siglato con Francia e Spagna

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Pesca, Alleanza Cooperative: plauso al governo per il documento siglato con Francia e Spagna – Il documento congiunto presentato ieri a Bruxelles dai Ministri della pesca di Italia, Francia e Spagna rappresenta un fatto molto importante per le marinerie mediterranee. «La richiesta di un congelamento dell’attuale sforzo di pesca per il 2025 unitamente alla riapertura dei negoziati sul Mediterraneo occidentale fa ben sperare», commentano Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop Agroalimentare.

«Siamo davvero grati al ministro Lollobrigida per aver coinvolto i colleghi di Spagna e Francia aprendo un fronte comune mediterraneo. Dobbiamo porre un freno ai vincoli ed alle restrizioni in virtù di un principio precauzionale che rischia di trasformarsi in una feroce mannaia per le imprese e gli equipaggi».

Le 1020 istanze di arresto definitivo inoltrate all’Amministrazione italiana non possono lasciarci indifferenti. «La recente presa di posizione delle marinerie italiane, croate, francesi e spagnole unitamente al sindacato europeo dei lavoratori marittimi e la raccomandazione sul Mediterraneo licenziata dal Comitato europeo per il dialogo sociale settoriale hanno indirizzato i riflettori sulla pesca nel Mediterraneo che in pochi anni ha subito riduzioni forzate dell’attività nonostante i tassi di sovrasfruttamento si attestino sui livelli più bassi nell’ultimo decennio. Occorre passare ad una strategia globale che allinei i fattori ambientali, economici e sociali per garantire un futuro sostenibile al settore della pesca nel Mediterraneo».

«In vista dell’Agrifish di dicembre la notizia delle dichiarazione congiunta di tre Paesi mediterranei che rappresentano la fetta più rilevante della flotta mediterranea. L’auspicio è che si possa procedere ad un ulteriore allargamento del documento ad altri stati membri UE mediterranei», concludono AGCI AGRITAL, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop agroalimentare.

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Agrifish: Italia, Francia e Spagna firmano documento congiunto per sostenere il settore della pesca

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Agrifish: Italia, Francia e Spagna firmano documento congiunto per sostenere il settore della pesca – Nella riunione di ieri del Consiglio Agrifish, si è svolto un confronto costruttivo tra le delegazioni italiana, francese e spagnola, culminato nella presentazione di un documento congiunto volto a sostenere le marinerie europee in difficoltà. Il documento, illustrato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida durante il punto stampa al termine del Consiglio, richiede una moratoria sulla riduzione dello sforzo di pesca per il 2025.
L’iniziativa riconosce i significativi sacrifici sostenuti dal settore negli ultimi anni, che hanno portato a una contrazione delle marinerie, minacciando la capacità di garantire una produzione alimentare sostenibile. Il documento sottolinea la necessità di un approccio equilibrato che tenga conto delle legittime esigenze di tutela ambientale e del mare, insieme agli altri due pilastri stabiliti dall’Unione Europea: il sostegno economico alle imprese e la garanzia di equità per i produttori.

“Abbiamo presentato un documento congiunto con Francia e Spagna perché crediamo fermamente che sia fondamentale unire le forze per difendere il settore della pesca, che è parte integrante della nostra identità alimentare e culturale. Senza un intervento deciso rischiamo di perdere un patrimonio inestimabile. La moratoria richiesta per il 2025 permetterà al settore di trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sviluppo economico, difendendo i sacrifici compiuti finora dalle nostre imprese e rilanciando le marinerie con nuove prospettive di crescita”, ha dichiarato il Ministro.

La proposta ha ricevuto ampio consenso, evidenziando l’importanza di un dialogo condiviso tra Stati membri accomunati da valori e obiettivi simili. “Questo tavolo di confronto dimostra che è possibile unire tutela ambientale, sostenibilità economica e salvaguardia del patrimonio produttivo europeo. L’impegno per una sovranità alimentare concreta si traduce, quindi, in misure che proteggano e rilancino gli asset produttivi, sostenendo le imprese e promuovendo uno sviluppo armonico”, ha aggiunto il Ministro.

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Verso una pesca sostenibile con Pillars of the Sea 3

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Verso una pesca sostenibile con Pillars of the Sea 3 – La pesca europea compie un passo decisivo verso la sostenibilità sociale grazie al progetto Pillars of the Sea 3: Roadmap towards socially sustainable fishing. Presentato al Parlamento Europeo dai partner sociali del settore ittico, rappresentati da Europêche e dalla European Transport Workers’ Federation (ETF), l’iniziativa mira a creare un settore della pesca più sicuro, sano e orientato al benessere dei lavoratori in tutta Europa.

L’evento, ospitato dagli eurodeputati Nicolás González Casares (Socialisti e Democratici) e Paulo do Nascimento Cabral (Partito Popolare Europeo), ha messo in luce strumenti innovativi sviluppati nell’ambito del progetto, con un impatto significativo sulla salute e sicurezza dei pescatori. La conferenza ha visto una forte partecipazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), il cui direttore per l’UE, Lieve Verboven, ha chiuso l’evento sottolineando l’impegno comune per migliorare le condizioni lavorative in mare. Anche rappresentanti degli uffici internazionali dell’ILO hanno preso parte, dimostrando pieno supporto alle iniziative sanitarie del progetto.

I pilastri fondamentali del progetto

Misure commerciali contro il lavoro forzato nella pesca
Uno degli aspetti chiave del progetto riguarda la lotta al lavoro forzato. L’iniziativa ha esaminato il ruolo delle autorità doganali dell’UE nel limitare le importazioni di prodotti ittici provenienti da navi o Paesi con abusi documentati, inclusi lavoro minorile e forzato. Questo approccio è allineato alla Strategia dal produttore al consumatore dell’UE, promuovendo pratiche sostenibili lungo tutta la filiera ittica.

Linee guida per un reclutamento equo dei pescatori migranti
Per migliorare la trasparenza e l’etica nel reclutamento, il progetto ha sviluppato linee guida complete e contratti di lavoro modello basati sulla legislazione UE e sugli standard internazionali. Questi strumenti mirano a proteggere i diritti dei lavoratori e ad attrarre giovani professionisti qualificati verso il settore.

Programma di formazione per esami medici dei pescatori
Con l’obiettivo di migliorare la salute occupazionale, è stato creato un programma di formazione dedicato ai medici autorizzati a condurre esami di idoneità per i pescatori, come richiesto dalla Convenzione sul Lavoro nella Pesca (C188) dell’ILO. Questo programma consente di identificare e gestire i rischi sanitari specifici del lavoro in mare.

App mobile “Fishery Speak”
Per migliorare la comunicazione a bordo di equipaggi multinazionali, il progetto ha aggiornato l’app Fishery Speak, un glossario marittimo mobile, aggiungendo nuove lingue e funzionalità. Questi miglioramenti contribuiscono a incrementare la sicurezza e l’efficienza operativa.

Un impegno condiviso per il futuro

La conferenza al Parlamento Europeo ha evidenziato l’impegno di Europêche e ETF nel promuovere gli obiettivi sociali della Politica Comune della Pesca. Con il sostegno della Commissione Europea, Pillars of the Sea 3 affronta diritti del lavoro, reclutamento etico, salute occupazionale e lotta globale al lavoro forzato, fissando un nuovo standard per una pesca socialmente responsabile e sostenibile.

Co-finanziato dall’UE nell’ambito del Social Dialogue Support Program, il progetto, avviato nel settembre 2022 e in conclusione nel 2024, riunisce esperti del settore e stakeholder per offrire soluzioni concrete alle sfide della sostenibilità sociale nella pesca. Pillars of the Sea 3 rappresenta un modello da seguire per garantire condizioni di lavoro più giuste e sicure, promuovendo una filiera ittica sostenibile e responsabile in tutto il mondo.

Verso una pesca sostenibile con Pillars of the Sea 3

 

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Ecuador leader mondiale nella produzione di gamberi

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Ecuador leader mondiale nella produzione di gamberi – L’Ecuador si conferma il principale fornitore mondiale di gamberi, consolidando il proprio impegno per la salute globale attraverso un alimento multisistemico capace di offrire un’alimentazione completa. Grazie alla Camera Nazionale dell’Acquacoltura (CNA), alla Sustainable Shrimp Partnership (SSP) e alla Seafood Nutritional Partnership (SNP), è stata sviluppata la Shrimp Nutrition Guide uno strumento innovativo che pone l’accento sui benefici nutrizionali e sulla sostenibilità del prodotto.

I benefici nutrizionali dei gamberetti ecuadoriani

La guida, redatta con il contributo dell’esperta di nutrizione María José Viteri, mette in evidenza l’alto contenuto di proteine e grassi sani nei gamberi, evidenziando i seguenti benefici:

  • Proteine magre: fondamentali per lo sviluppo muscolare, la salute delle ossa e il controllo del peso, queste proteine supportano il funzionamento dell’organismo in modo efficiente e saziante.
  • Vitamina B12: essenziale per il sistema nervoso, aiuta a ridurre lo stress, migliora le funzioni cognitive e sostiene la rigenerazione cellulare.
  • Niacina (Vitamina B3): contribuisce al metabolismo energetico, migliora la salute della pelle e apporta benefici al sistema cardiovascolare.
  • Fosforo: favorisce l’assorbimento del calcio, rafforzando ossa e denti.
  • Colina: supporta lo sviluppo del cervello, la memoria, il controllo muscolare e la salute del fegato.
  • Selenio: potente antiossidante, protegge le cellule e rinforza il sistema immunitario.
  • Zinco: cruciale per la sintesi proteica, la riparazione cellulare e il rafforzamento del sistema immunitario.
  • Iodio: regola la funzione tiroidea, sostenendo il metabolismo e lo sviluppo cerebrale.

Un superalimento sostenibile

I gamberi ecuadoriani non sono solo una fonte di nutrimento eccellente, ma rappresentano anche un esempio di sostenibilità nella produzione alimentare. La guida nutrizionale è stata ideata per educare nutrizionisti, chef e consumatori, sfatando i miti sull’acquacoltura e promuovendo il consumo consapevole di gamberetti di alta qualità.

La CNA, attraverso il Presidente Esecutivo José Antonio Camposano, sottolinea l’importanza di strumenti come la Shrimp Nutrition Guide per facilitarne la raccomandazione come parte integrante di una dieta sana. Inoltre, il lavoro della SSP e di Pamela Nath ha evidenziato il ruolo cruciale dei dietisti nell’influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori.

Il lancio della guida è stato accompagnato da un evento esclusivo che ha combinato arte e gastronomia. Una galleria d’arte dedicata ai gamberi ecuadoriani ha permesso ai partecipanti di scoprire la storia e il processo produttivo di questo prodotto, mentre lo chef Buman ne ha mostrato la versatilità culinaria attraverso uno spettacolo di cucina dal vivo.

Già con la Master Shrimp Guide, lanciata quattro anni fa, il Paese aveva creato un riferimento culinario internazionale, esaltando le qualità uniche dei suoi gamberetti.

I gamberi ecuadoriani nel mondo

Esportati in oltre 70 Paesi, i gamberi ecuadoriani sono considerati i migliori al mondo per qualità, sapore, consistenza e dimensioni. Il loro elevato contenuto nutrizionale li rende un’opzione sana e deliziosa per i consumatori di tutto il mondo.

La Shrimp Nutrition Guide è ora disponibile al pubblico sul sito ufficiale del CNA, consolidando l’Ecuador come leader nell’acquacoltura sostenibile e nella promozione della salute globale.

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Pesca e politica. Gli eurodeputati Italiani pronti a salvare il settore?

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Pesca e politica. Gli eurodeputati Italiani pronti a salvare il settore? – La commissione pesca dell’Unione Europea svolge un ruolo determinante riguardo le politiche di sviluppo del settore e rappresenta da sempre un ambìto incarico politico per molti deputati del Parlamento europeo.

Oggi più che mai le contrapposizioni riguardanti un tema scottante come la pesca sono sempre più frequenti e in mancanza di programmi ben precisi ci si avvia ad una progressiva azione, tra imposizioni e vincoli che ne stanno determinando un’ingiusta fine.

Diversi deputati europei italiani siedono sugli scranni di questa importante commissione che decide le sorti della pesca in Europa. Oggi, come non mai, il comparto, oltre che di una forte presa di posizione a difesa e tutela dell’ambiente, necessita che chi di competenza volga lo sguardo a chi di pesca vive e dunque alle imprese che coraggiosamente resistono ai “colpi di mare” che nell’ultimo decennio hanno più che dimezzato una intera categoria con gravi ripercussioni sull’economia e dunque sulle famiglie degli stessi lavoratori del mare.

Per la parte italiana all’interno della commissione siedono il Vicepresidente Giuseppe Milazzo, siciliano, del gruppo dei conservatori e riformisti europei, così come allo stesso gruppo appartiene Carlo Ciccioli, marchigiano, entrambi importanti esponenti del Partito di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Al gruppo del Partito popolare europeo siede invece Marco Falcone siciliano di Forza Italia, mentre del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici Giuseppe Lupo, anch’esso siciliano, del Partito Democratico. Dunque, quattro deputati di cui uno vicepresidente che hanno responsabilità davvero importanti.

Mai come questa volta si avverte l’obbligo di una inderogabile inversione di tendenza che serva ad armonizzare e riequilibrare le opposte esigenze attraverso provvedimenti ad acta al fine di poter garantire il massimo rendimento disponibile con la produzione di utili a cui le imprese non possono rinunciare.

Le domande che vanno poste ai nostri rappresentanti sono le seguenti:
– avete le idee chiare di come agire in seno alla commissione e soprattutto quali sono i provvedimenti che intendete far adottare per il raggiungimento delle finalità sopra richiamate?
– avete ascoltato le associazioni di categoria direttamente interessate per capirne a fondo le problematiche che attanagliano da anni le società di pesca e dunque dei pescatori?
– avete preso in seria considerazione l’ampliamento degli areali di pesca del bacino del Mediterraneo in primis quelli dei Paesi transfrontalieri come più volte reclamati dagli addetti ai lavori?

Il suggerimento, che temiamo rimanga inascoltato, è quello che i quattro rappresentanti debbano in totale accordo stabilire una linea comune, scevra da condizionamenti politici che ideologicamente li vedono contrapposti, o ancora peggio di interessi che nulla hanno a che vedere con la urgente quanto irrinunciabile azione a tutela e difesa del comparto. Lo faranno?

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