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Il commercio ittico globale si muove in acque turbolente. Dazi, sanzioni e politiche commerciali divergenti stanno mettendo sotto pressione catene di approvvigionamento consolidate, generando incertezza e volatilità. Secondo i rapporti di RaboResearch pubblicati nella primavera 2025, i produttori di gamberi, salmone e tilapia devono affrontare un contesto sempre più complesso, segnato da costi crescenti e margini in calo.

Gamberi

Il settore dei gamberi è il più esposto. Gli Stati Uniti, che rappresentano il primo mercato al mondo per questo prodotto, hanno intensificato le misure tariffarie verso le importazioni asiatiche. India, Vietnam e Indonesia, principali fornitori, faticano a trasferire i maggiori costi sui consumatori, e la conseguenza più probabile è un calo dei consumi. L’eccesso di offerta viene così ridistribuito su mercati secondari, con un impatto diretto sulla volatilità dei prezzi.

Salmone

Anche il salmone si trova in una fase di incertezza. L’87 % delle esportazioni canadesi è diretto negli Stati Uniti, e le prospettive di dazi aggiuntivi, attualmente in discussione, hanno già frenato gli investimenti. Il problema è aggravato dai lunghi cicli produttivi: un impianto di acquacoltura di salmone impiega fino a tre anni per completare il ciclo, rendendo impossibile un adeguamento rapido dell’offerta.

Tilapia

Per la tilapia, la pressione arriva dai dazi statunitensi già esistenti e dall’inflazione dei costi di produzione in Asia. La Cina, principale produttore mondiale, è costretta a orientare parte delle vendite su mercati alternativi come Africa e America Latina. Tuttavia, in queste aree operano industrie locali consolidate, esposte al rischio di concorrenza a basso costo.

Gli analisti di RaboResearch sottolineano che l’industria ittica è entrata in una “fase di alta volatilità” in cui la diversificazione non è più una strategia opzionale, ma una condizione essenziale di sopravvivenza. Sia lato approvvigionamento che lato mercati, la capacità di ridurre dipendenze da pochi hub di consumo rappresenta oggi la sfida centrale per l’industria ittica globale.

Il commercio ittico globale nel 2025 è segnato da barriere commerciali e incertezza geopolitica. Le imprese dovranno puntare su resilienza e diversificazione per affrontare un contesto in rapido cambiamento.

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L’articolo Commercio ittico globale: dazi e geopolitica ridisegnano i mercati proviene da Pesceinrete.

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