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Secondo i dati del più recente Market Highlights di EUMOFA, il mercato ittico italiano mostra una sostanziale stabilità. Dopo le tensioni inflazionistiche del biennio 2022-2023, i consumi si sono normalizzati, pur rimanendo sotto i livelli pre-pandemia. Il mercato ittico italiano 2025 si distingue per una domanda interna ancora vivace ma sempre più attenta al prezzo e alla qualità percepita.
Il consumo domestico resta concentrato su specie tradizionali come tonno, acciughe e merluzzo, mentre i prodotti trasformati consolidano la loro posizione grazie alla praticità e alla conservabilità. I prezzi medi, in particolare per i prodotti freschi, si sono mantenuti stabili nei primi trimestri del 2025, segnale di un equilibrio tra costi di produzione e potere d’acquisto delle famiglie.
Il peso dell’Italia nel quadro europeo
L’Italia rimane uno dei principali mercati di consumo di prodotti ittici nell’Unione Europea, insieme a Spagna e Francia. Tuttavia, la bilancia commerciale continua a mostrare un forte disavanzo, legato all’elevato volume di importazioni. La dipendenza dalle forniture estere, soprattutto per specie come salmone e baccalà, rappresenta una sfida strutturale che il settore tenta di mitigare puntando su innovazione e tracciabilità.
Il comparto dell’acquacoltura italiana, pur in crescita, non copre ancora una quota significativa del fabbisogno nazionale. EUMOFA sottolinea come la produzione locale resti concentrata su poche specie e aree geografiche, con potenzialità ancora inespresse in segmenti come i molluschi e le orate allevate.
L’export cresce, ma resta sottodimensionato
Sul fronte delle esportazioni, l’Italia mostra segnali di crescita contenuta ma costante. L’export di prodotti trasformati e conservati guadagna terreno, trainato da marchi riconoscibili e standard qualitativi elevati. Tuttavia, il peso dell’Italia sul totale europeo resta marginale rispetto ai principali competitor del Nord, come Paesi Bassi e Danimarca, che dominano la trasformazione industriale e la logistica.
La sfida per il 2025 e gli anni a venire sarà rafforzare la competitività internazionale del made in Italy ittico, valorizzando la filiera corta e la qualità certificata. La capacità di unire produzione, comunicazione e internazionalizzazione sarà decisiva per consolidare un’identità forte e riconoscibile nel panorama europeo.
Tra consumo consapevole e sovranità alimentare
La tendenza emergente in Italia, secondo EUMOFA, è quella di un consumo più informato e sostenibile. I consumatori cercano prodotti tracciabili, locali e con un impatto ambientale ridotto. Le imprese più innovative rispondono con etichette trasparenti, certificazioni e packaging ecologici.
Questo nuovo equilibrio tra domanda e offerta segna un passaggio importante: il mercato non cresce solo in valore, ma evolve nella direzione di una maggiore consapevolezza. In questa prospettiva, il mercato ittico italiano 2025 rappresenta un laboratorio di sostenibilità e innovazione che può rafforzare la posizione del Paese nel contesto europeo.
L’articolo Consumi domestici e mercati esteri: la sfida italiana nel settore ittico europeo proviene da Pesceinrete.
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