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Il granchio blu continua a penalizzare pesantemente imprese e cooperative di pesca delle sacche di Goro e Comacchio, nel ferrarese, ma quelle stesse imprese, nonostante mesi difficilissimi, stanno trasformando una minaccia potenzialmente letale in un’opportunità economica. Sono, infatti, oltre 1.100 i quintali di granchio blu che il Copego (il Consorzio Pescatori di Goro) ha esportato in tutto il mondo: 3 container inviati in Corea del Sud, e un altro in partenza verso gli Stati Uniti e circa 2-300 quintali destinati al mercato nazionale, che sta imparando a scoprire questo nuovo prodotto. Pescato e congelato proprio sulla costa ferrarese.

Contestualmente, però, resta la necessità, ribadita dalle associazioni di categoria e dalla Regione Emilia-Romagna, di continuare a sostenere concretamente un settore – quello che raccoglie le vongole -, unico in Europa, che è stato messo in grande difficoltà dal proliferare del crostaceo. A partire dalla richiesta, avanzata al Governo, di sbloccare i fondi aggiuntivi nazionali promessi nei mesi scorsi.

Il punto della situazione è stato fatto in Prefettura a Ferrara alla presenza del commissario nazionale per l’emergenza granchio blu, Enrico Caterino. Presenti l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi, il prefetto, Massimo Marchesiello, la sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli, i rappresentanti degli enti territoriali e nazionali coinvolti, delle associazioni di pesca e della Capitaneria di Porto.

“La Regione Emilia-Romagna segue questa emergenza passo passo, e anche oggi siamo al fianco di imprese e lavoratori– sottolinea Mammi-. Nel 2023 e 2024 abbiamo messo 2 milioni di euro di risorse nostre, uno all’anno, e un altro milione nel 2025, con un bando già pubblicato e in scadenza a metà luglio a beneficio delle attività di recupero e smaltimento del granchio blu. Ma- prosegue l’assessore- ora serve un impegno concreto del Governo: le risorse regionali vanno integrate al più presto con i fondi aggiuntivi annunciati dal Ministero nei mesi scorsi”. Inoltre, aggiunge ancora Mammi, “è necessario proseguire un monitoraggio accurato del proliferare del granchio blu, proseguendo con azioni di ricerca e di studio da parte degli istituti di ricerca e delle università”.

I dati resi noti dai rappresentanti delle imprese nell’incontro in Prefettura, infatti, dimostrano che il granchio continua a moltiplicarsi, anche in quantità maggiore rispetto agli anni scorsi. Per questa ragione, dal tavolo è emersa la volontà, condivisa con le associazioni e le cooperative, che nei bandi nazionali siano previste attività per la semina delle vongole e fondi per il contrasto ai granchi, a partire da recinti.

La notizia incoraggiante è la nascita di una nuova filiera commerciale, che ha raccolto l’interesse anche di aziende estere, specializzate nella raccolta dei crostacei anche di piccole dimensioni per il consumo alimentare. “La forza di volontà e la passione dei pescatori di Goro e Comacchio è encomiabile– spiega ancora Mammi-: non si sono arresi di fronte a un’emergenza di proporzioni enormi e, anzi, hanno cercato nuove opportunità attraverso contatti con aziende di altri paesi, e stanno lavorando per dare vita a un nuovo asset commerciale, per quanto possibile, cercando di salvare un patrimonio sociale e culturale unico in Europe garantire lavoro sul territorio. La Regione- conclude Mammi- sarà sempre al loro fianco”.

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