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Federpesca ha inviato una lettera agli Assessori regionali competenti di Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. L’obiettivo è ottenere misure integrative di sostegno per le imprese della pesca, costrette a un ulteriore mese di fermo obbligatorio. La richiesta riguarda anche le organizzazioni di produttori e le imprese della filiera, che subiranno importanti ripercussioni economiche.
Federpesca e la proroga del fermo pesca nel Tirreno
In merito al decreto che proroga il fermo pesca fino al 30 novembre, Federpesca spiega che il provvedimento è il risultato di una lunga trattativa con la Commissione europea. Nelle scorse settimane, Bruxelles aveva di fatto imposto la chiusura immediata della pesca a strascico nel Tirreno fino a fine anno.
La situazione è nata dopo mesi di mancata risposta della DG MARE alle proposte italiane di misure compensative, tra cui la chiusura di cinque aree di riproduzione del nasello, supportate dagli organismi scientifici nazionali. Solo a fine luglio la Commissione ha comunicato che tali misure non erano ritenute sufficienti, imponendo lo stop immediato.
L’accordo raggiunto evita la chiusura totale
La prospettiva della chiusura completa è stata scongiurata grazie a una lunga negoziazione. Il Governo italiano ha respinto la proposta di Bruxelles, ottenendo un accordo che ha consentito di evitare il blocco totale. È stato così previsto un fermo pesca di 30 giorni con:
- indennità per i pescatori
- possibilità di riprendere l’attività a dicembre
“È evidente – sottolinea Federpesca – che il ritardo di Bruxelles, arrivato a ridosso del periodo di applicazione, ha causato danni significativi alle imprese, impedendo una pianificazione adeguata. Tuttavia, l’accordo ha evitato la peggiore delle ipotesi: la chiusura totale fino a fine anno”.
Federpesca sollecita ora il supporto delle Regioni
“Dopo l’impegno del Governo – aggiunge Federpesca – ora è necessario che anche le Regioni facciano la loro parte, garantendo misure integrative di sostegno per tutelare un comparto fondamentale per l’economia e l’occupazione dei territori costieri”.
L’associazione evidenzia inoltre che una misura adottata così a ridosso del periodo coinvolto non ha lasciato alle imprese tempi e certezze adeguati per organizzare l’attività.
Priorità 2026: programmazione e confronto tecnico
Federpesca ribadisce la necessità di definire subito una programmazione chiara per il 2026, in modo da assicurare continuità produttiva e stabilità al comparto. Chiede inoltre un confronto tecnico immediato tra istituzioni e rappresentanti della pesca per garantire:
- sostenibilità economica e gestionale
- prevenzione di nuove emergenze
- maggiore competitività della pesca italiana
The post Federpesca: “Colpevole ritardo di Bruxelles ha compromesso situazione Westmed. Dopo il Governo, anche le Regioni facciano la loro parte” appeared first on Economia del Mare Magazine.
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