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La nuova strategia UE per il Mar Nero pone la pesca sostenibile e lo sviluppo della Blue Economy tra i pilastri della cooperazione regionale, aprendo nuove opportunità di interscambio anche con l’area mediterranea.

Con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza geopolitica, l’Unione Europea ha presentato un articolato piano strategico per il Mar Nero. Si tratta di una visione integrata fondata su tre pilastri: sicurezza marittima, crescita economica sostenibile e resilienza ambientale. All’interno di questo quadro, la pesca e le filiere alimentari connesse assumono un ruolo chiave, non solo per la sicurezza alimentare della regione, ma anche come leve di stabilizzazione, innovazione e collaborazione internazionale.

Il Mar Nero viene così riconosciuto come crocevia tra Europa, Caucaso meridionale, Asia centrale e Mediterraneo orientale. La sua funzione di corridoio commerciale, energetico e alimentare è oggi più strategica che mai, soprattutto alla luce delle tensioni belliche e dell’instabilità geopolitica causata dalla guerra in Ucraina.

Filiera ittica e infrastrutture: priorità comuni

La strategia prevede una serie di iniziative operative, tra cui la creazione di un hub per la sicurezza marittima, il potenziamento della connettività tra porti e mercati e lo sviluppo di un agenda condivisa per la pesca e l’acquacoltura sostenibili. Particolare attenzione è riservata alla protezione delle infrastrutture critiche, alla lotta contro la pesca illegale e al rafforzamento dei meccanismi di tracciabilità e controllo lungo la filiera.

Per i Paesi partner – come Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia, Azerbaigian e Turchia – la pesca rappresenta un asset produttivo fondamentale. L’approccio UE punta ad accelerare i processi di allineamento normativo e tecnico con il sistema europeo, facilitando l’accesso al mercato unico per prodotti ittici trasformati e grezzi, ma anche promuovendo investimenti infrastrutturali lungo le coste.

Rischi ambientali e adattamento climatico

Uno degli aspetti più rilevanti della nuova strategia UE per il Mar Nero riguarda il rafforzamento della resilienza ambientale. La regione è particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, all’inquinamento e ai conflitti armati. Il documento propone azioni per migliorare la preparazione delle comunità costiere e dei settori legati alla Blue Economy, con misure dedicate alla protezione degli habitat marini, al ripristino degli stock ittici e alla gestione integrata delle zone costiere.

La cooperazione con le istituzioni scientifiche locali sarà potenziata attraverso la Common Maritime Agenda e la Strategic Research and Innovation Agenda, già attive dal 2007 nell’ambito della Black Sea Synergy. L’obiettivo è attivare sinergie efficaci tra ricerca, governance e industria, sulla scia del modello europeo della pesca responsabile.

Connessioni con il Mediterraneo e ruolo dell’Italia

Sebbene focalizzata sul Mar Nero, la strategia UE ha implicazioni dirette anche per il Mediterraneo e per l’Italia. Il rafforzamento dei corridoi logistici ed energetici tra Mar Nero, Mar Adriatico e Mar Tirreno rappresenta una leva concreta per facilitare gli scambi commerciali, inclusi quelli legati alla filiera ittica. L’Italia, per vocazione geografica e capacità industriale, può assumere un ruolo centrale in questa nuova rete interregionale, soprattutto nella trasformazione del pescato, nella tecnologia per l’acquacoltura e nel packaging sostenibile.

L’approccio Team Europe, che unisce istituzioni UE, Stati membri e partner finanziari, si propone di catalizzare investimenti coerenti con la strategia Global Gateway, il piano dell’UE per connettere in modo smart, green e sicuro le economie globali. In questo contesto, le imprese italiane della Blue Economy sono chiamate a esplorare opportunità concrete di collaborazione e crescita.

La nuova strategia UE per il Mar Nero segna un passaggio cruciale nella ridefinizione della cooperazione marittima in chiave sostenibile. La pesca, da sempre termometro della salute geopolitica e ambientale di una regione, torna al centro delle politiche europee come motore di sviluppo, stabilità e integrazione. Un’occasione da cogliere anche per il sistema ittico italiano.

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L’articolo Il Mar Nero al centro della nuova strategia UE per pesca e sviluppo proviene da Pesceinrete.

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