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Nel 2050, più di quattro famiglie italiane su dieci saranno composte da una sola persona. Lo dice l’Istat, e non è un’esagerazione da prima pagina: il 41,1% dei nuclei sarà “monopersonale”, contro il 36,8% di oggi.
Tradotto: cucine più silenziose, frigoriferi più piccoli e carrelli della spesa dove la confezione da 12 uova sarà considerata un lusso ingombrante.

Non si tratta solo di una curiosità statistica, ma di un cambiamento strutturale. Le coppie con figli scenderanno al 21,4%, il nucleo medio passerà da 2,21 a 2,03 persone e gli over 65 saliranno dal 24% al 34,6% della popolazione. Soprattutto, aumenteranno gli anziani soli: da 4,6 a 6,5 milioni. Un dato che avrà ricadute dirette su come produciamo, distribuiamo e consumiamo beni e servizi.

In questo contesto, l’offerta dovrà lasciare alle spalle l’idea di consumo di massa che ha dominato per decenni. Arriverà l’era delle micro-porzioni, dei packaging facili da aprire, delle consegne a domicilio che non si limitano alla pizza del sabato sera ma includono farmaci, pasti bilanciati e magari la cena già porzionata, pronta per essere scaldata.

Per la filiera agroalimentare e ittica, la crescita delle famiglie unipersonali in Italia significa progettare prodotti ad alto contenuto nutrizionale, sicuri, tracciabili e con grammature calibrate per evitare sprechi. In un mercato sempre più anziano, la facilità di preparazione diventerà un valore aggiunto tanto quanto la qualità della materia prima.

C’è però un fattore di equilibrio da considerare: un consumatore solo e anziano tende a comprare meno in volume e ha spesso un budget più ristretto. Le aziende già oggi offrono soluzioni fresche e calibrate sulle esigenze del consumatore; la sfida sarà mantenerle e potenziarle su scala più ampia, garantendo qualità e accessibilità anche in un mercato dove il rapporto qualità-prezzo peserà ancora di più sulle scelte.

L’Italia che ci aspetta sarà più piccola nelle famiglie, più grande nell’età media e più selettiva nei consumi. Per la filiera alimentare e ittica, non è un rischio da subire, ma un’opportunità per innovare prodotti, processi e strategie, trasformando i nuovi bisogni in valore.

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L’articolo Italia 2050: un Paese di single e anziani soli, consumi da reinventare proviene da Pesceinrete.

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