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La Politica Agricola Comune post-2027 deve riconoscere la centralità della pesca, al pari dell’agricoltura. È questo il messaggio chiave lanciato dal Ministro Francesco Lollobrigida durante il Question Time del 24 luglio 2025 in Senato.
La Politica Agricola Comune e il settore della pesca si intrecciano oggi più che mai in una discussione cruciale per il futuro delle politiche europee. Nel corso del Question Time al Senato, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha risposto a una serie di interrogazioni riguardanti la proposta della nuova PAC 2028–2034, sottolineando l’urgenza di evitare un’impostazione indistinta dei fondi europei che penalizzi i comparti strategici, tra cui anche quello ittico.
Il Ministro ha ricordato come l’Italia si sia fatta promotrice di un documento critico verso l’impostazione iniziale della Commissione Europea, ottenendo l’adesione di altre 17 nazioni e successivamente anche della Spagna. L’obiettivo condiviso è chiaro: difendere una dotazione specifica per i settori agricolo e della pesca all’interno del bilancio europeo, senza lasciarli alla discrezionalità dei singoli Stati membri.
“Riteniamo che il fondo unico indistinto non corrisponda a una visione europea capace di garantire la sovranità alimentare, e che servano strumenti mirati a garantire non un privilegio, ma una specificità al settore agricolo e al settore della pesca” – ha dichiarato il Ministro, ribadendo che l’Italia farà di tutto per correggere quello che considera un errore strategico.
Nel suo intervento, Lollobrigida ha anche annunciato l’imminente presentazione, in Consiglio dei Ministri, di un disegno di legge collegato alla legge finanziaria che prevede un miliardo di euro di risorse nazionali a sostegno dell’agricoltura. Anche se non esplicitamente menzionato, è lecito attendersi che parte di questi fondi possa avere ricadute positive per le filiere dell’acquacoltura e della pesca, nel quadro di una strategia integrata sul sistema agroalimentare.
Infine, un ulteriore aspetto di interesse per il settore ittico emerge dalla risposta del Ministro all’interrogazione sulle conseguenze dell’introduzione di nuovi dazi USA sull’agroalimentare europeo. Lollobrigida ha ricordato come i prodotti agroalimentari – categoria che include anche i trasformati ittici – rappresentino il 12% dell’export nazionale, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. Una dinamica che rende strategico il dialogo con gli Stati Uniti per evitare misure tariffarie penalizzanti.
Il settore ittico è stato richiamato esplicitamente dal Ministro Lollobrigida nel contesto della riforma della PAC 2028–2034, in cui l’Italia chiede con forza che venga riconosciuta la sua specificità all’interno del bilancio europeo. Allo stesso tempo, i dazi USA sull’agroalimentare pongono nuove sfide all’export dei prodotti ittici trasformati, rendendo urgente una difesa coerente della competitività del comparto.
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L’articolo Lollobrigida: “Servono strumenti specifici per agricoltura e pesca” proviene da Pesceinrete.
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