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Nel quadro delle politiche blu europee, 116 milioni per la Missione UE Oceano e Acque  (UE Mission Ocean and Waters) si traducono in 13 progetti che dal 22 agosto 2025 sono entrati nella fase operativa nei principali bacini europei, Mediterraneo compreso. L’annuncio ufficiale di DG MARE fissa obiettivi chiari: ripristino degli habitat, riduzione dell’impatto della pesca, scienza dei cittadini e accelerazione del Gemello Digitale dell’Oceano (DTO). Tra i progetti nominati figurano SEAMPHONI, DanubeLifelines, SWIM, ECO-CATCH, MarineGuardian, CS-MACH1, INSPIRI, CO-WATERS, EDITO2 e iniziative comunitarie in tutti i “fari” della Missione.

La cornice finanziaria consente una lettura strategica utile alla filiera. Sette progetti (call HORIZON-MISS-2024-OCEAN-01) assorbono quasi 48 milioni di euro; cinque progetti dedicati alle comunità di attori (OCEAN-02) contano su circa 54 milioni; un ulteriore grant “infrastrutturale” da 14 milioni sostiene l’evoluzione del Gemello Digitale dell’Oceano. Il totale fa 116 milioni e 13 progetti, con Grant Agreements già firmati presso CINEA. Per le imprese significa cantieri aperti tra 2025 e 2028 su tecnologia di bordo, monitoraggi, ripristino e gestione adattiva.

Perché conta per la pesca

Il pacchetto include soluzioni per ridurre le catture accessorie e mitigare l’interazione con habitat sensibili (ECO-CATCH, MarineGuardian). Per le flotte mediterranee, l’orizzonte è doppio: innovazione sugli attrezzi e migliori dati ecologici a supporto di piani spaziali e misure di conservazione. La logica è di co-progettazione con i pescatori, così da allineare sostenibilità e continuità economica, in linea con gli obiettivi di biodiversità europei.
Oceans and fisheries

Habitat e corridoi ecologici

Nel Danubio e nel Mar Nero sono previste azioni per la connettività degli ecosistemi e i percorsi dei pesci migratori (DanubeLifelines, SWIM), con effetti indiretti sul reclutamento di specie che toccano anche bacini limitrofi. La presenza di “fari” territoriali della Missione assicura che le soluzioni siano testate, dimostrate e poi scalate a livello di bacino, Mediterraneo incluso.

Dati, decisioni e il Gemello Digitale dell’Oceano

La voce EDITO2 punta a rendere operativo il DTO europeo, integrando osservazioni, modelli e dati in tempo quasi reale per supportare decisioni su pesca, aree protette e gestione del mare. L’infrastruttura EDITO nasce dall’integrazione di Copernicus Marine Service ed EMODnet e punta a un “data lake” comune, interoperabile e aperto alle applicazioni. Per operatori e associazioni, significa pianificazione più informata e valutazioni d’impatto più robuste.

Cosa aspettarsi in Italia e nel Mediterraneo

La foto di insieme indica test in aree marine protette offshore, azioni educative e citizen science per migliorare la base dati, oltre a strumenti pratici per allineare l’attività di pesca agli obiettivi di conservazione. È una traiettoria coerente con il percorso già raccontato dalla nostra testata sul Gemello Digitale dell’Oceano, che ora entra nella fase applicativa grazie ai nuovi fondi.

I 116 milioni appena attivati spingono la Missione “Restore our Ocean and Waters” su terreni molto concreti: attrezzi e pratiche per ridurre il bycatch, ripristino di habitat chiave, più dati e modelli per decidere meglio. Per la filiera mediterranea significa opportunità di innovazione finanziate, migliori informazioni per la gestione e un dialogo più strutturato tra flotte, scienza e istituzioni.

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L’articolo Missione UE su oceani e acque: 116 milioni, 13 progetti e impatti concreti per la filiera proviene da Pesceinrete.

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