Un milione di euro per i borghi marinari siciliani

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Contributi a fondo perduto per interventi di restauro e riqualificazione di edifici, porti, spazi pubblici e altre aree legate alla pesca. È questo l’obiettivo dell’avviso da un milione di euro pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

«Questa iniziativa – dichiara l’assessore Luca Sammartino – rappresenta un’opportunità importante per stimolare lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità costiere siciliane. L’obiettivo è quello di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato ai borghi marinari della Sicilia, rafforzando la loro identità e promuovendo un turismo sostenibile. Gli interventi proposti dovranno contribuire alla creazione di percorsi culturali, strutture turistiche, musei, aree espositive e spazi di fruizione dedicati sia alla pesca che alle tradizioni artigianali locali: una grande occasione per la nostra Isola».

Ogni progetto può ricevere un contributo massimo di 250 mila euro, che coprirà fino al cento per cento dei costi, permettendo così di mettere in atto iniziative di grande valore per la conservazione e la promozione dei borghi marinari. Possono presentare la propria candidatura Comuni, enti pubblici, Gal della pesca, associazioni culturali e soggetti privati senza scopo di lucro che sono già attivi nel settore e che possiedono beni riconosciuti nel Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari (Reimar).

La partecipazione è aperta anche in forma associata, favorendo così la collaborazione tra enti pubblici e privati per interventi di maggiore impatto. Le proposte dovranno essere presentate entro il 3 novembre prossimo. Le richieste vanno inviate tramite Pec all’indirizzo dipartimento.pesca@certmail.regione.sicilia.it.

Qui per maggiori dettagli e per consultare l’avviso.

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Bilancio UE 2026: pesca e acquacoltura riconosciute come pilastri della coesione europea

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Durante la sessione di ieri della Commissione Bilanci del Parlamento europeo è stata approvata la risoluzione che orienterà il Bilancio 2026 dell’Unione Europea. Il documento, come dichiarato in un comunicato stampa diffuso dall’eurodeputato Giuseppe Lupo (PD/S&D), vicepresidente della Commissione Bilanci, pone al centro le persone, il lavoro, i territori e la legalità, riaffermando una visione progressista di un’Europa più giusta e coesa.

Nel comunicato, Lupo sottolinea che la politica di coesione resta uno strumento fondamentale per garantire pari opportunità a tutte le regioni europee, con particolare attenzione a quelle insulari e ultra periferiche, spesso penalizzate da svantaggi strutturali e logistici. L’obiettivo è rafforzare la crescita sostenibile e l’innovazione, garantendo servizi di qualità e condizioni di sviluppo equilibrate.

Particolarmente significativo è il riconoscimento, nel testo approvato, del valore della pesca e dell’acquacoltura come pilastri economici e sociali delle comunità costiere e insulari. La risoluzione evidenzia il ruolo del FEAMPA (Fondo Europeo per la Pesca e l’Acquacoltura) quale strumento essenziale per tutelare il lavoro dei pescatori, favorire il ricambio generazionale e promuovere un modello di pesca sostenibile.

Il documento approvato conferma la linea di tolleranza zero verso la pesca illegale, una delle sfide principali per la governance europea delle risorse marine. Rafforzare la tracciabilità, migliorare la competitività e sostenere la transizione verde delle flotte sono obiettivi che si intrecciano con la necessità di salvaguardare l’equilibrio ambientale e il benessere delle comunità che vivono di mare.

Secondo Lupo, la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura all’interno del Bilancio 2026 è un passo concreto verso una politica europea più vicina ai territori, capace di unire sostenibilità, innovazione e inclusione. Il messaggio politico è chiaro: la coesione dell’Europa passa anche dal mare, dalle persone che lo abitano e da chi ogni giorno lavora per custodirlo.

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Rizzoli Emanuelli rinnova il proprio impegno per il mare con MSC – Marine Stewardship Council

Rizzoli Emanuelli rinnova il proprio impegno per il mare con MSC – Marine Stewardship Council

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Pesca sostenibile

Per Rizzoli Emanuelli, la più antica realtà italiana nel settore delle conserve ittiche, il mare è da sempre una risorsa preziosa e parte integrante della propria identità. L’acqua, da cui provengono materie prime di altissima qualità, è al centro della storia del marchio e dei propri valori. Ecco perché tutelarne la salute e l’equilibrio è una responsabilità che il brand porta avanti con impegno e concretezza.

Anche per il 2025, Rizzoli Emanuelli si unisce a MSC – Marine Stewardship Council – promuovendo la campagna “Settimane della Pesca Sostenibile”, in programma dal 13 al 26 ottobre. Una partnership che si fonda su valori condivisi e su un obiettivo comune: salvaguardare il patrimonio marino attraverso una pesca sostenibile e sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scegliere prodotti ittici provenienti da una pesca rispettosa dei mari, riconoscibili dal marchio blu MSC.

Rizzoli è stato il primo produttore di alici in Italia ad ottenere la certificazione MSC per la catena di custodia, un marchio che certifica il prodotto ittico da pesca certificata in modo indipendente secondo lo Standard ambientale (msc.org/it). Oggi il Brand porta questa importante responsabilità anche nel banco frigo dei supermercati, con la linea di Alici in Banco Frigo Rizzoli, Alici del Mar Cantabrico con il 25% di sale in meno rispetto alle tradizionali Alici Cantabriche Rizzoli in olio.

Una linea di alici che si rivolge a chi adotta un’alimentazione equilibrata senza rinunciare al gusto, confezionate in vaschette realizzate per il 90% in plastica riciclata. Tra le varianti disponibili: Le Dolci, Le Piccanti (con peperoncino biologico), Le Rustiche (con prezzemolo biologico), le Alici con tartufo Urbani e quelle con l’iconica Salsa Rizzoli, speziata e delicatamente piccante, la cui ricetta è segreta dal 1906.

Completano la gamma le ultime due referenze lanciate: Le Marinate con olio agli agrumi e le nuovissime Le Marinate con Cipolla rossa di Tropea Calabria I.G.P. Le Settimane della Pesca Sostenibile non rappresentano quindi solo una ricorrenza simbolica, ma un’occasione unica per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di orientare le proprie scelte verso prodotti che rispettano il mare e le sue risorse.

“Noi di Rizzoli Emanuelli crediamo fortemente che insieme si possa fare la differenza nel proteggere i mari per le generazioni future. Per questo supportiamo la pesca sostenibile certificata MSC, in un mondo in cui le risorse marine sono sempre più vulnerabili. Difendere la biodiversità marina non è solo una scelta ambientale, è un atto d’amore verso la Terra e verso le generazioni future”

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LEDA: Libya’s New Engine for Non-Oil Exports

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The Libyan Export Development Authority (LEDA)—recently reorganized under the direct supervision of Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, Prime Minister of the Government of National Unity—is emerging as one of Libya’s most dynamic tools to relaunch exports and diversify an economy historically reliant on energy products.

Following its transformation earlier this year, LEDA has expanded its strategic remit, becoming a bridge between institutions, local businesses and international markets.

In a country where over 90% of revenues still come from the energy sector, LEDA is a bet on the future: promoting agricultural, manufacturing and—above all—seafood exports, leveraging the natural resources of Libya’s Mediterranean waters and the potential of local SMEs. The task is not only to market exports but also to build trust in the “Made in Libya” brand. The goal is to bring to the fore a Libya that exports quality.

Among the most promising industries is fisheries—particularly the harvesting and export of the renowned (and high-value) red shrimp (Aristaeomorpha foliacea), considered one of the Mediterranean’s finest species. Caught in deep waters off Sirte, Misrata and beyond, this crustacean stands out for its intense flavor and premium flesh.

LEDA has launched a dedicated program to enhance seafood products, which includes technical assistance to fishing cooperatives to obtain international certifications (HACCP, ISO, EU Export Code), logistical support for cold-chain integrity and product preservation, bilateral agreements with importing countries such as Italy, Spain and Malta, and participation in international trade fairs like Seafood Expo Global.

According to preliminary data released by the Ministry of Economy, Libyan seafood exports grew by 27% in 2024, with even more encouraging prospects for 2025 thanks to new trade corridors promoted by LEDA.

LEDA’s work extends beyond promotion: the authority is supporting the creation of coastal industrial zones dedicated to seafood processing, aiming to generate local value-added and youth employment.

If current projects in the fisheries sector deliver as expected, Tripoli’s red shrimp could quickly evolve from a little-known local resource into a real competitor to the celebrated shrimp landed by Italian fleets—a shift that, in part, is already beginning to take shape.

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Nuovo utilizzo per il granchio blu, ora diventa cibo per gatti

Si cercano nuove strade per utilizzare il crostaceo

Il granchio blu, specie invasiva che sta cambianbo l’ecosistema dell’Adriatico, potrebbe trasformarsi da problema a risorsa, diventando (anche) ingrediente per la produzione di cibo per gatti. Pescato in grandi quantità, potrebbe avere un possibile utilizzo virtuoso nell’industria del pet food, che già in molti casi ricorre alle farine di pesce.

Nuova vita per il granchio blu

La struttura del progetto

Il progetto di FilBlu, una filiera che mette insieme diversi soggetti (il consorzio delle cooperative di pescatori del Polesine, le università di Milano e Padova e la start-up Feed from food da esse generata; l’azienda Sanypet-Forza10 che produce il nuovo paté, la catena di punti vendita «L’isola dei tesori» che si occupa della distribuzione) sta mettendo in pratica un nuovo utilizzo. I proventi, al netto dei costi e delle tasse, verranno destinati allo stesso progetto che punta a dare una nuova prospettiva agli operatori del settore ittico, che nell’ultimo biennio hanno subito perdite considerevoli.

L’iniziativa è stata presentata nello stabilimento di Forza10 a Bagnoli di Sopra (Padova) dove la produzione in forma di «special edition» è già cominciata. Sostanzialmente dal granchio blu – ma volendo anche solo dalla parte di scarto che non viene utilizzata per l’alimentazione umana -, attraverso un processo meccanico di disidratazione e triturazione si ricava una materia prima seconda, una sorta di granulato da utilizzare come ingrediente nelle formulazioni di cibo per animali. Si è partiti dal gatto, anche perché il sapore del granchio è più affine alla abituale dieta dei felini. La distribuzione è iniziata nei circa 370 negozi della catena specializzata o ora si attende il test più importante, quello del gradimento da parte dei consumatori finali, gli amati quadrupedi. Se il riscontro sarà positivo le filiera si strutturerà per operare su una scala più vasta. 

L’impatto del granchio blu sull’economia ittica

«Nel 2023, c’è stata la prima invasione su vasta scala e la nostra pesca di vongole è stata decimata – le parole di Paolo Mancin, presidente del Consorzio delle cooperative di pescatori del Polesine -. Tiravamo su le vongole e contemporaneamente i granchi blu che se le stavano mangiando. Circa 1.500 pescatori hanno visto in poche settimane crollare le loro entrate».

Un’immagine ravvicinata del pericoloso crostaceo

Quei pescatori, nel giro di due anni, si sono ridotti di un terzo. «Oggi siamo meno di mille – conferma ancora Mancin -, gli altri hanno dovuto cambiare lavoro». 

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