Pesce essiccato: da prodotto dimenticato a star della cucina moderna

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Pesce essiccato: da prodotto dimenticato a star della cucina moderna – Il futuro della cucina mondiale ha un sapore sorprendentemente antico: è il pesce essiccato, oggi protagonista di una rinascita entusiasmante. Se un tempo veniva relegato a ruolo di semplice ingrediente di scorta o snack da accompagnare a una birra ghiacciata, oggi si sta riscoprendo come autentico interprete della cucina moderna, grazie alla creatività dei produttori giapponesi e non solo.

Nel cuore del Giappone, patria delle sperimentazioni gastronomiche più ardite, il pesce essiccato è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di cibo dimenticato per diventare ingrediente versatile e apprezzato. Chef e ristoratori, sempre più attenti a proporre piatti veloci ma ricchi di sapore, stanno trasformando sgombri e bonito essiccati in veri e propri protagonisti del menù. A Kanagawa, ad esempio, hamburger gourmet realizzati con pesce essiccato stanno catturando l’interesse di un pubblico sempre più curioso, dimostrando che tradizione e innovazione possono convivere in perfetto equilibrio.

Il merito di questo successo va anche ai vantaggi pratici del pesce essiccato, come evidenzia Ikki Nagasaki, esperto di cultura del consumo ittico. A differenza del pesce fresco, quello essiccato si conserva più a lungo, si cucina rapidamente e riduce al minimo gli scarti, rendendolo ideale per chi ha poco tempo da dedicare ai fornelli ma non vuole rinunciare a gusto e qualità.

La tendenza ha preso piede non solo nei ristoranti di alta gamma, ma anche tra gli appassionati di cucina domestica. I negozi specializzati utilizzano i social media in modo strategico per avvicinare nuovi consumatori, proponendo ricette innovative che fondono sapientemente tradizioni giapponesi e occidentali. Sorprende scoprire, ad esempio, come un piatto italiano come l’acqua pazza trovi nuova vita grazie all’uso del pesce essiccato, conferendo alla ricetta una profondità aromatica inaspettata.

Anche in Russia, paese dove il pesce essiccato è storicamente considerato un accompagnamento rustico alla birra, si stanno aprendo nuovi scenari. Prodotti come la ricciola di merluzzo giallo o il baccalà salato ed essiccato stanno conquistando il palato dei consumatori più esigenti. Il gruppo Norebo, attivo dal 2020 in questo segmento, sta contribuendo a ridefinire la percezione di un ingrediente che, grazie alla sua versatilità, promette di arricchire numerosi piatti della cucina contemporanea.

La crescente attenzione verso un’alimentazione sana e bilanciata gioca un ruolo chiave in questa trasformazione. Il pesce essiccato si propone come soluzione perfetta per chi cerca alternative al fast food tradizionale: gustoso, nutriente, facile da preparare e pronto per essere interpretato in mille varianti creative. Spesso già condito, si integra con naturalezza in piatti veloci ma ricchi di personalità.

Il fascino del pesce essiccato non si limita più ai confini di un’unica cultura. Il suo sapore intenso e la lunga conservabilità lo rendono un ingrediente ideale per affrontare le sfide di una cucina moderna e globale, in cui il tempo è prezioso ma la voglia di sperimentare rimane fortissima. La strada è tracciata: il pesce essiccato è pronto a diventare la nuova star della cucina internazionale, capace di sedurre buongustai e appassionati di ogni latitudine.

Pesce essiccato: da prodotto dimenticato a star della cucina moderna

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e-Fish: innovazione e sostenibilità nella pesca e acquacoltura guidata dai progetti di Ricerca e Innovazione

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e-Fish: innovazione e sostenibilità nella pesca e acquacoltura guidata dai progetti di Ricerca e Innovazione – Negli ultimi anni Infoteam, una PMI innovativa abruzzese, ha contribuito significativamente al progresso della digitalizzazione delle filiere ittiche attraverso i loro sistemi e-Fish e partecipando attivamente a numerosi progetti di ricerca e sviluppo (R&D) che mirano a innovare il settore della pesca e dell’acquacoltura. Grazie ai progetti finanziati dal programma Horizon Europe e dai bandi a cascata del PNRR, l’azienda è riuscita a combinare tecnologie avanzate come la computer vision, il machine learning, i sistemi satellitari e il cloud computing. I progetti co-finanziati e l’attività di Ricerca e Sviluppo stanno supportando i prodotti e-Fish nella crescita sostenibile del settore ittico, promuovendo la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti ittici e favorendo l’adozione di pratiche responsabili per la gestione delle risorse marine.

Luca Di Nicola, Product Manager e-Fish e R&D Manager di Infoteam, sottolinea l’importanza di questi investimenti nel plasmare un futuro più sostenibile per il comparto ittico. I progetti attualmente in corso testimoniano un impegno costante nel migliorare la tracciabilità dei prodotti ittici e nell’adozione di pratiche responsabili per la gestione delle risorse marine.

NOVAFOODIES – Garantire la tracciabilità della filiera della pesca e dell’acquacoltura, migliorare la biosecurity e aumentare la fiducia dei consumatori europei.

Uno dei progetti più ambiziosi in cui Infoteam è coinvolta è NOVAFOODIES, un consorzio internazionale composto da 30 partner tra Università – Centri di ricerca – Enti per il trasferimento tecnologico e PMI, iniziativa che punta a rivoluzionare l’acquacoltura attraverso lo sviluppo di nuovi alimenti funzionali ottenuti da fonti ittiche sostenibili. Grazie a tecnologie innovative applicate alla produzione, lavorazione e trasformazione in impianti multi trofici integrati, il progetto si focalizza sulla tracciabilità e sulla sostenibilità delle filiere. Un aspetto chiave è la creazione di una piattaforma digitale e di un’applicazione mobile che permettono ai consumatori di accedere in tempo reale alle informazioni sui prodotti, grazie all’integrazione di tecnologie IoT, RFID e Blockchain. La sperimentazione è appena stata avviata in Italia e in Grecia coinvolgono acquacoltori e GDO, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e fiducia lungo tutta la catena del valore.

IASAI – Image Analytics for Seafood Machinery Using AI

Il progetto IASAI si concentra sull’innovazione nella filiera della pesca e dell’acquacoltura, utilizzando un sistema di machine learning per il riconoscimento automatico delle specie ittiche. Grazie alla tecnologia di computer vision, IASAI permette di identificare le specie ittiche in modo preciso ed efficiente, automatizzando i processi di tracciabilità, trasformazione e confezionamento dei prodotti ittici. L’obiettivo è migliorare la qualità e l’efficienza delle operazioni di commercializzazione. Inoltre, il sistema raccoglie e gestisce dati attraverso un database distribuito nel cloud, supportando la creazione di un modello di intelligenza artificiale che può essere applicato su scala industriale. Il progetto ha previsto il coinvolgimento di un mercato ittico alla produzione come caso pilota nel medio Adriatico, con il coinvolgimento di diversi operatori locali.

S2S – Space2Sea

Il progetto Space2Sea è un esempio di come la tecnologia satellitare possa essere applicata per la protezione e la valorizzazione delle risorse marine. Grazie all’uso di tecnologie di Osservazione della Terra (EO) e Sistemi di Navigazione Satellitare Globale (GNSS), S2S garantisce un monitoraggio continuo delle aree marino-costiere, ottimizzando i costi e migliorando la gestione delle risorse naturali. I servizi sviluppati in S2S includono il monitoraggio delle aree in fermo biologico, il tracciamento della pesca e la certificazione delle aree di provenienza, il tutto supportato dalla blockchain per garantire trasparenza e tracciabilità. Questo progetto contribuisce a una gestione sostenibile della pesca, promuovendo pratiche responsabili per la conservazione dell’ambiente marino. L’iniziativa prevede l’avvio di casi pilota nel Mar Adriatico e nel Mar Tirreno.

MarObsSys –- Marine Observation System “Monitoraggio Sostenibile delle Risorse Marine”

Il progetto Marine Observation System si propone di innovare il settore ittico attraverso un sistema avanzato di monitoraggio delle risorse marine. Utilizzando sistemi digitali ad adozione volontaria come un Digital Logbook, il riconoscimento visivo basato su Machine Learning e il cloud computing, MarObsSys mira a raccogliere dati più accurati e completi sulla pesca e le caratteristiche degli ecosistemi marini. La piattaforma permetterà una gestione sostenibile delle risorse ittiche, facilitando l’integrazione di dati tra operatori del settore, ricercatori e decisori politici. Grazie a un approccio collaborativo, MarObsSys punta a ridurre l’impatto ambientale della pesca, favorendo pratiche di pesca più responsabili e ottimizzando le operazioni. Il progetto prevede l’avvio di casi pilota sperimentando la tecnologia con l’aiuto di operatori della piccola pesca artigianale nel tratto dell’Alto Adriatico.

I progetti finanziati e le attività di ricerca e sviluppo legati a e-Fish non solo spingono l’innovazione tecnologica, ma pongono anche una forte enfasi sulla sostenibilità e la responsabilità sociale. L’utilizzo di tecnologie avanzate sta contribuendo a creare un ecosistema ittico più trasparente, tracciabile e sostenibile. Con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse marine e promuovere pratiche di pesca responsabili, e-Fish continua a tracciare la strada verso una Blue Economy più consapevole, efficiente e rispettosa dell’ambiente.

e-Fish: innovazione e sostenibilità nella pesca e acquacoltura guidata dai progetti di Ricerca e Innovazione

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Scognamiglio: pesca tonno 2025 valorizza aggregazione operatori

Scognamiglio: pesca tonno 2025 valorizza aggregazione operatori

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Scognamiglio

“Accogliamo positivamente il decreto sulla campagna di pesca del tonno rosso per l’anno in corso perché incentiva e valorizza gli accordi di filiera, in un’ottica di sostenibilità ambientale”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Il nuovo provvedimento del governo – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – predisposto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, con l’impegno del sottosegretario Patrizio La Pietra, consolida un percorso già definito nel 2024, con l’obiettivo di contrastare e azzerare comportamenti scorretti e pesca illegale, attraverso un sigillo di garanzia, e le speculazioni, creando le condizioni per un sistema produttivo più stabile e organizzato, in grado di rispondere in maniera ottimale alle richieste del mercato, con ricadute significative per imprese e lavoratori del comparto.

Le organizzazioni dei produttori e i loro aderenti infatti potranno trasferire fino al 50% della propria quota assegnata anche tra sistemi differenti per ottimizzare obiettivi comuni nei rispettivi piani di produzione e commercializzazione. La quota trasferita viene quindi messa a fattore comune nell’ottica di una migliore modalità di immissione sul mercato del prodotto.

Apprendiamo con soddisfazione, inoltre, dallo stesso senatore La Pietra che sono in fase di definizione le istruttorie per l’assegnazione della quota premiale, al fine di dare un riconoscimento agli investimenti effettuati negli accordi commerciali e favorire una più forte collaborazione tra i diversi attori del settore ridistribuendolo nella successiva annualità agli operatori che avranno dato esecuzione agli accordi e che intendono proseguirli.

Senza contare che un meccanismo premiale è stato predisposto anche per i lavoratori che adottano il sistema di pesca del palangaro o palamito in maniera continuativa”.

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Indagine per individuare i destinatari del PNT

Appena uscito il decreto

E’ stato appena pubblicato sul sito del Masaf il decreto volto ad individuare i potenziali beneficiari del prossimo Programma Nazionale Triennale della pesca e dell’acquacoltura, per il periodo 2025 – 2027.

Ecco il link per recuperare il D.D. ed il relativo allegato:

D.D. numero 155973 del 04.04.2025

Unci AgroAlimentare, campagna tonno rosso valorizza aggregazione operatori

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Unci AgroAlimentare, campagna tonno rosso valorizza aggregazione operatori – “Accogliamo positivamente il decreto sulla campagna di pesca del tonno rosso per l’anno in corso perché incentiva e valorizza gli accordi di filiera, in un’ottica di sostenibilità ambientale”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dellUnci AgroAlimentare.

“Il nuovo provvedimento del governo – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – predisposto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, con l’impegno del sottosegretario Patrizio La Pietra, consolida un percorso già definito nel 2024, con l’obiettivo di contrastare e azzerare comportamenti scorretti e pesca illegale, attraverso un sigillo di garanzia, e le speculazioni, creando le condizioni per un sistema produttivo più stabile e organizzato, in grado di rispondere in maniera ottimale alle richieste del mercato, con ricadute significative per imprese e lavoratori del comparto.
Le organizzazioni dei produttori e i loro aderenti infatti potranno trasferire fino al 50% della propria quota assegnata anche tra sistemi differenti per ottimizzare obiettivi comuni nei rispettivi piani di produzione e commercializzazione. La quota trasferita viene quindi messa a fattore comune nell’ottica di una migliore modalità di immissione sul mercato del prodotto.
Apprendiamo con soddisfazione, inoltre, dallo stesso senatore La Pietra che sono in fase di definizione le istruttorie per l’assegnazione della quota premiale, al fine di dare un riconoscimento agli investimenti effettuati negli accordi commerciali e favorire una più forte collaborazione tra i diversi attori del settore ridistribuendolo nella successiva annualità agli operatori che avranno dato esecuzione agli accordi e che intendono proseguirli.
Senza contare che un meccanismo premiale è stato predisposto anche per i lavoratori che adottano il sistema di pesca del palangaro o palamito in maniera continuativa”.

Unci AgroAlimentare, campagna tonno rosso valorizza aggregazione operatori

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