AMA: Sostegno unanime alla riduzione dell’IVA sull’ostrica

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AMA: Sostegno unanime alla riduzione dell’IVA sull’ostrica – L‘Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), voce autorevole del mondo della molluschicoltura italiana, esprime il suo pieno sostegno alla proposta del Ministro Francesco Lollobrigida di riduzione dell’IVA sull’ostrica.

Questa misura, da tempo sollecitata dall’associazione, rappresenta un passo fondamentale per il rilancio di un settore in forte espansione, ma messo a dura prova da sfide complesse.

Un settore in crescita, ma vulnerabile

L’ostricoltura italiana, che vede numerose imprese associate ad AMA impegnate in prima linea, sta vivendo una fase di significativo sviluppo da nord a sud del Paese. La riduzione dell’IVA proposta dal Ministro Lollobrigida, pertanto, non solo faciliterebbe l’ostrica italiana nel mercato interno, ma fungerebbe da vero e proprio salvagente per un comparto che lotta per la sua sopravvivenza.

Un aiuto concreto per affrontare le crisi

Questa misura si rivela ancora più cruciale in un momento in cui gli allevatori italiani devono fronteggiare crisi multiple:

  • Predazione del granchio blu e altre specie ittiche predatorie: un’emergenza che sta decimando le colture, causando ingenti perdite economiche.
  • Cambiamenti climatici: l’innalzamento delle temperature marine, con conseguenti impatti negativi sulle produzioni.

La riduzione dell’IVA, quindi, non solo stimolerebbe la competitività, ma agevolerebbe la diversificazione delle attività, offrendo una via d’uscita a molte imprese in difficoltà.

AMA: al fianco del ministro Lollobrigida

AMA, che annovera tra i suoi associati un numero elevato di ostricoltori, plaude all’iniziativa del Ministro Lollobrigida, che ha saputo ascoltare e portare avanti le istanze di un intero settore. L’associazione si impegna a collaborare attivamente per l’attuazione di questa misura, convinta che essa rappresenti un tassello fondamentale per il futuro della molluschicoltura italiana.

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Biondo: revisione IVA su prodotti ittici per sostenere imprese

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Biondo: revisione IVA su prodotti ittici per sostenere imprese  – La proposta di ridurre l’IVA sulle ostriche dal 22% al 10% rappresenta un’opportunità per le imprese della filiera ittica italiana. La riduzione dell’IVA consentirebbe infatti di implementare l’ostricoltura e diversificare le produzioni soprattutto in quelle zone del nostro Paese maggiormente colpite dall’emergenza granchio blu, oltre che garantire maggiore accessibilità ad un prodotto oggi riservato a pochi. Con lo stesso spirito di sostenere le imprese della filiera è fondamentale portare avanti anche la proposta di ridurre l’IVA sui prodotti ittici dal 10 al 4% così come oggi e già previsto per i prodotti agricoli. In questo senso abbiamo condiviso le proposte del Parlamento e l’impegno del Ministro Lollobrigida e riteniamo fondamentale una complessiva revisione del sistema IVA dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura nell’ottica di sostenere e rafforzare un settore fondamentale per l’economia alimentare del Paese.

Così in una nota Francesca Biondo, direttrice generale di Federpesca.

Biondo: revisione IVA su prodotti ittici per sostenere imprese

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Riduzione dell’IVA sulle ostriche. La proposta di Lollobrigida tra sostegno al settore e polemiche

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Riduzione dell’IVA sulle ostriche. La proposta di Lollobrigida tra sostegno al settore e polemiche – Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha riacceso il dibattito sulla tassazione delle ostriche e di altri prodotti ittici pregiati, proponendo di ridurre l’IVA dal 22% al 10%. L’iniziativa, secondo il ministro, mirerebbe a sostenere il comparto dell’ostricoltura italiana, colpito da difficoltà economiche e ambientali, tra cui la proliferazione del granchio blu.

La proposta è stata avanzata nel corso di un evento al Senato dedicato proprio alla degustazione delle ostriche, in cui Lollobrigida ha sottolineato che questi prodotti non dovrebbero essere considerati beni di lusso, ma parte di una filiera produttiva che necessita di incentivi per svilupparsi e competere meglio sul mercato.

Attualmente, le ostriche e altri prodotti ittici di pregio sono soggetti a un’aliquota IVA del 22%, dopo che la legge di bilancio 2020 ha rimosso l’aliquota agevolata del 10%. La proposta di Lollobrigida mira a ripristinare il precedente regime fiscale, con l’obiettivo di ridurre i costi per i consumatori e favorire l’espansione dell’ostricoltura italiana.

Secondo il ministro, il settore potrebbe trarre vantaggio da questa misura, aumentando la competitività rispetto ad altri Paesi europei e incentivando una maggiore diffusione del prodotto nel mercato nazionale. Inoltre, l’abbassamento dell’IVA potrebbe essere una delle leve per contrastare la crisi che ha colpito alcune aree dell’acquacoltura italiana, in particolare quelle danneggiate dalla diffusione del granchio blu, un predatore invasivo che ha causato gravi perdite economiche.

La proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni operatori del settore ittico e acquacoltori vedono la riduzione dell’IVA come una misura positiva per la crescita del comparto. Dall’altro, l’iniziativa ha scatenato polemiche sul piano politico e sociale.

Esponenti dell’opposizione hanno criticato la scelta di concentrarsi su un prodotto considerato elitario, mentre altri beni di largo consumo, come i prodotti per l’infanzia e l’igiene femminile, continuano a essere tassati con aliquote elevate. La senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia, ha definito la proposta “una gaffe”, evidenziando la disparità tra la riduzione dell’IVA su un prodotto di nicchia e il mantenimento di tassazioni elevate su beni di prima necessità.

D’altra parte, la misura non è nuova al dibattito politico: già in passato, esponenti di diversi partiti, tra cui Lega e Partito Democratico, avevano presentato emendamenti per riportare l’IVA al 10%, senza però ottenere l’approvazione in sede di bilancio.

Al momento, la proposta di Lollobrigida non ha ancora trovato una collocazione concreta all’interno di un disegno di legge, ma il dibattito sulla tassazione dei prodotti ittici pregiati è destinato a proseguire.

Se approvata, la riduzione dell’IVA potrebbe avere un impatto significativo sulla filiera dell’ostricoltura italiana, rendendo il prodotto più accessibile e competitivo sia sul mercato interno che nelle esportazioni. Tuttavia, resta da vedere se questa misura verrà integrata in una strategia più ampia di sostegno al settore ittico, oppure se rimarrà un provvedimento isolato, oggetto di critiche e discussioni politiche.

Nel frattempo, gli operatori del settore attendono sviluppi concreti, mentre il mondo politico continua a interrogarsi sull’opportunità di una riduzione fiscale per un prodotto considerato simbolo del lusso e del fine dining.

Riduzione dell’IVA sulle ostriche. La proposta di Lollobrigida tra sostegno al settore e polemiche

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El Puerto de Santa María è la nuova frontiera dell’acquacoltura europea

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El Puerto de Santa María è la nuova frontiera dell’acquacoltura europea – E se ci fosse una nuova specie ittica pronta a diventare protagonista dell’acquacoltura europea? Il futuro della produzione sostenibile non passa solo per il salmone o il branzino, ma anche per la ricciola. Questo pesce pregiato, conosciuto anche come pesce limone, è al centro di un ambizioso progetto che sta trasformando El Puerto de Santa María in un polo strategico per l’allevamento ittico del futuro. Grazie all’innovazione di Futuna Blue e al supporto del colosso norvegese Kingfish Norway, la cittadina spagnola è pronta a ridefinire il mercato dell’acquacoltura.

L’iniziativa si concentra sull’allevamento della ricciola (Seriola dumerili), specie dal valore commerciale elevato e sempre più richiesta dal mercato globale. Dopo il successo nel settore degli avannotti, il gruppo ha avviato un ambizioso progetto per completare il ciclo produttivo, puntando su un innovativo impianto di ingrasso.

L’impianto, situato sulla riva sinistra del fiume Guadalete, si estende su un’area di 10.000 metri quadrati e adotta un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System), una delle tecnologie più avanzate per la riduzione dell’impatto ambientale. Questa soluzione permette di riciclare l’acqua di mare, garantendo una produzione efficiente e rispettosa dell’ecosistema marino. Nella prima fase, l’obiettivo è raggiungere una produzione di 450 tonnellate di ricciola all’anno, con prospettive di crescita esponenziale. La seconda fase del progetto, già approvata dalle autorità portuali, prevede l’ampliamento dell’impianto fino a 47.000 metri quadrati, con una capacità produttiva di 4.500 tonnellate annue.

Questo investimento non solo posiziona El Puerto de Santa María come hub strategico per l’acquacoltura in Europa, ma genera anche nuove opportunità occupazionali e industriali. La città si sta trasformando in un punto di riferimento globale per la produzione di ricciola, con un modello che unisce innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.

Kingfish Norway, con la sua consolidata esperienza nell’allevamento di salmone in Norvegia, ha scelto la Spagna per espandere il proprio raggio d’azione in Europa, puntando su una specie ittica ad alto valore aggiunto e su un sistema produttivo all’avanguardia. Il sindaco Germán Beardo ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, sottolineando l’importanza strategica di questo progetto per l’economia locale e per il futuro della produzione ittica sostenibile.

L’adozione di impianti RAS, combinata con l’esperienza di Kingfish Norway e Futuna Blue, rappresenta una tappa fondamentale per la crescita dell’acquacoltura europea. Con il continuo aumento della domanda di pesce sostenibile e di alta qualità, El Puerto de Santa María si appresta a diventare un polo di riferimento per il settore, contribuendo a ridefinire gli standard produttivi globali.

El Puerto de Santa María è la nuova frontiera dell’acquacoltura europea

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Microbolle e cannabidiolo migliorano la crescita del branzino

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Microbolle e cannabidiolo migliorano la crescita del branzino – La scienza apre nuove frontiere per l’acquacoltura sostenibile. Un recente studio condotto da Valery Ravelo presso l’Istituto ECOAQUA ha rivelato che l’utilizzo di microbolle e cannabidiolo vegetale nell’ambiente di allevamento migliora sensibilmente la crescita e la salute del branzino europeo (Dicentrarchus labrax). L’approccio innovativo, che punta a ridurre lo stress e ottimizzare le condizioni di vita dei pesci, si è dimostrato una soluzione promettente per il settore ittico.

L’ossigenazione tramite microbolle ha mostrato effetti positivi sulla crescita e sul peso dei giovani branzini, favorendo una maggiore efficienza alimentare senza effetti collaterali negativi. Parallelamente, l’integrazione di cannabidiolo ha agito come regolatore dello stress, riducendo significativamente i livelli di cortisolo post-stress e migliorando la risposta immunitaria. La combinazione di queste due strategie ha portato a un tasso di sopravvivenza più alto e a un benessere generale superiore dei pesci allevati.

Lo studio, supervisionato dal dott. Daniel Montero Vítores e dalla dott.ssa Silvia Torrecillas Burriel, si è concentrato su una valutazione approfondita dei parametri biologici e fisiologici dei pesci, compresa l’analisi genetica di specifiche aree cerebrali coinvolte nella risposta allo stress. I risultati, presentati in occasione del 19° Congresso nazionale di acquacoltura 2024 e del congresso internazionale AQUA 2024, hanno suscitato grande interesse tra gli esperti del settore, confermando il potenziale di queste tecniche per un’acquacoltura più sostenibile ed efficiente.

L’integrazione di soluzioni naturali come il cannabidiolo e l’adozione di tecnologie avanzate per l’ossigenazione rappresentano un cambio di paradigma nel settore dell’acquacoltura. Oltre ai benefici in termini di benessere animale, queste innovazioni possono tradursi in una maggiore redditività economica per gli allevatori, riducendo le perdite e migliorando la qualità del prodotto finale.

L’acquacoltura moderna è chiamata a rispondere alle sfide ambientali e socio-economiche con soluzioni innovative. Il lavoro di Ravelo segna un passo significativo in questa direzione, aprendo la strada a nuove ricerche che potrebbero rivoluzionare il settore nei prossimi anni. Con un approccio sempre più orientato al benessere animale e alla sostenibilità, l’industria dell’allevamento ittico si prepara a una nuova era, in cui scienza e tecnologia si fondono per garantire un futuro più resiliente e produttivo.

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