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Nel 2025 il comportamento dei consumatori nella GDO italiana si muove tra prudenza, selettività e ricerca di valore. È quanto emerso dal webinar “Nuovi consumatori, nuove sfide: i segnali del cambiamento nella grande distribuzione” organizzato da GS1 Italy, in ambito ECR, durante il quale Circana ha presentato i principali trend del largo consumo confezionato.

L’indagine fotografa un contesto di “ordinaria incertezza”: l’inflazione rallenta (+1,4%), ma i volumi di vendita cominciano a flettere dopo l’estate e i consumatori mostrano un’attenzione crescente al prezzo e alla convenienza. Secondo i dati Circana, il canale supermercati e il discount trainano la crescita complessiva, rispettivamente con un incremento del 3,4% e del 9,1% a valore, mentre la marca del distributore (MDD) raggiunge una quota del 30,3%, confermando la fiducia dei clienti verso l’offerta a marchio privato.

GS1 Italy ha illustrato i risultati del progetto ECR Optimal Shelf Availability (OSA), un sistema di monitoraggio continuativo delle rotture di stock e delle vendite perse, basato su una base dati condivisa che copre oltre 2.500 punti vendita italiani. Il Barometro OSA mostra come il livello medio di out-of-stock si sia stabilizzato intorno al 3,4%, mentre l’incidenza delle vendite perse è scesa sotto il 5%, a conferma di un miglioramento costante della disponibilità a scaffale.

Ma l’impatto delle rotture di stock resta decisivo: il 39% dei clienti sceglie un’altra marca e il 32% cambia retailer quando il prodotto desiderato non è disponibile, come rilevato da Circana nel Consumer Survey Global 2025.
Per le aziende, questo significa che la gestione dei dati di vendita e la precisione nella pianificazione della domanda diventano leve strategiche per difendere la fedeltà del cliente e preservare i margini.

Industria e distribuzione

L’approccio proposto da GS1 Italy punta a rendere l’efficienza di filiera un obiettivo condiviso tra industria e distribuzione: un linguaggio comune di KPI, algoritmi di analisi replicabili e report periodici che consentono di individuare le cause strutturali delle rotture di stock e intervenire in modo mirato, migliorando la collaborazione tra produttori, logistica e retailer.

Il report evidenzia inoltre come i comparti Fresco e Ortofrutta restino tra i più esposti alle oscillazioni di disponibilità, con valori medi di out-of-stock rispettivamente del 4,6% e del 10,2%. Dati che assumono particolare rilevanza per il settore ittico, dove la gestione efficiente della catena del freddo, della logistica e della stagionalità è essenziale per garantire continuità di assortimento e qualità del prodotto.

In un mercato sempre più orientato al valore e alla consapevolezza d’acquisto, la sfida per la filiera alimentare è chiara: trasformare il dato in conoscenza e la conoscenza in efficienza.
Solo una gestione collaborativa e trasparente delle informazioni tra industria, distribuzione e operatori logistici potrà rispondere alle nuove aspettative dei consumatori e assicurare competitività al sistema nel suo insieme.

Dai dati GS1 Italy e Circana emerge una GDO che cambia passo: il consumatore cerca valore, servizio e disponibilità, e la filiera risponde con una nuova cultura del dato condiviso. L’efficienza diventa oggi la forma più concreta di sostenibilità economica.

 

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