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“Abbiamo introdotto meccanismi retributivi pensati per conciliare la giustezza del salario con la sostenibilità economica delle cooperative. L’accordo rappresenta un tassello importante per frenare la fuoriuscita dal settore di imprese e lavoratori, e per favorire occupazione e ricambio generazionale”, dichiarano congiuntamente AGCI Pesca e Acquacoltura, Legacoop Agroalimentare e Confcooperative-Fedagripesca.
Tra gli elementi più significativi dell’intesa figurano gli adeguamenti retributivi legati all’inflazione e una modifica specifica per la piccola pesca (categoria β2).
Quest’ultima prevede un innalzamento del tetto massimo di permanenza nella categoria da 140 a 180 giornate lavorative annue, introducendo un meccanismo pensato per garantire equità salariale e, al tempo stesso, sostenibilità economica per le cooperative.
L’accordo, che interessa circa 1.000 cooperative di pesca e oltre 19.000 soci lavoratori, introduce alcune novità di rilievo per il mondo cooperativo, rafforzando il quadro di tutele e strumenti contrattuali del settore.
Durante il lungo e costruttivo confronto che ha portato alla firma dell’accordo, è stata riaffermata la volontà di “proseguire lungo il percorso di collaborazione e dialogo avviato negli ultimi anni, riconoscendo l’importanza di rafforzare gli strumenti negoziali e di favorirne una più ampia applicazione presso le marinerie italiane”, concludono AGCI Pesca e Acquacoltura, Legacoop Agroalimentare, Confcooperative-Fedagripesca.
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