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“Sulla cozza tarantina in questi anni – ha ricordato l’assessore della Regione Puglia all’Agricoltura e alla Pesca, Donato Pentassuglia – abbiamo fatto un lavoro di grandissima concertazione con i mitilicoltori. Un lavoro che ha come base il rispetto della legalità, il rispetto delle ordinanze, nonostante i furti del seme per generare le cozze di Taranto che, in alcuni casi, si sono purtroppo registrati. Questo impegno comune tra l’assessorato che ho l’onere e l’onore di gestire e le persone che ogni giorno si occupano della cozza tarantina ha degli obiettivi di lungo respiro: garantire le certificazioni del prodotto, la tracciabilità e soprattutto la salubrità, elementi essenziali per il rilancio e la credibilità della nostra mitilicoltura”
“Parliamo di un’eccellenza del territorio – ha proseguito – che non può più essere trattata come un settore marginale, ma come una risorsa economica, ambientale e culturale strategica per Taranto e per tutta la Puglia. Il lavoro fatto con Slow Food per il riconoscimento del Presidio, con un disciplinare preciso anche all’uso dei materiali biocompatibili, utili per far crescere il seme autoctono, serve anche ad accompagnare questo comparto verso una nuova visione dell’uso sostenibile del Mar Piccolo, il rafforzamento dei controlli ambientali e sanitari, il sostegno agli impianti di depurazione e il miglioramento dell’intera filiera”.
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