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Alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani 2025, la Presidente Ursula von der Leyen ha presentato il Patto europeo per gli oceani: un impegno storico verso una governance condivisa e sostenibile delle risorse marine.

In un momento in cui l’oceano affronta minacce senza precedenti – dal cambiamento climatico all’inquinamento, dallo sfruttamento eccessivo alla perdita di biodiversità – l’Unione Europea ha assunto un ruolo guida presentando a Nizza un pacchetto organico di azioni, strumenti e risorse economiche volte a salvaguardarne la salute nel lungo termine.

Cooperazione internazionale e diplomazia oceanica

Il Patto europeo per gli oceani si configura come una piattaforma dinamica di cooperazione internazionale. Promuove una diplomazia oceanica fondata su scienza, innovazione e responsabilità condivisa. L’obiettivo è costruire una governance inclusiva, capace di rispondere in modo efficace alla crisi che minaccia i mari e gli oceani del pianeta.

La visione è chiara: trasformare gli impegni multilaterali in azioni tangibili, rafforzando il ruolo dell’Europa come attore globale responsabile e proattivo nella tutela del capitale blu.

L’attuazione del Trattato sull’Alto Mare (BBNJ)

Tra i momenti chiave della nuova strategia europea, l’adesione formale dell’UE e di vari Stati membri al Trattato sull’Alto Mare (BBNJ) avvenuta il 28 maggio a New York ha rappresentato un passo storico. A Nizza, l’Unione ha confermato l’intenzione di recepire il trattato nel proprio ordinamento e di guidarne l’attuazione globale attraverso la High Ambition Coalition.

Parallelamente, è stato lanciato un programma da 40 milioni di euro per sostenere i paesi partner nel processo di ratifica e attuazione del BBNJ. Uno strumento che si affianca al finanziamento della piattaforma IPOS (International Panel for Ocean Sustainability), per favorire una solida interfaccia scienza-politica.

Oltre 1 miliardo di euro in 50 impegni concreti

La portata del Patto europeo si misura anche in termini di investimento economico. L’Unione ha presentato oltre 50 impegni volontari dal valore complessivo di quasi 1 miliardo di euro, molti dei quali destinati a progetti di cooperazione nei paesi in via di sviluppo.

Un terzo degli investimenti sarà dedicato a scienza e innovazione, pilastri della futura economia blu. Dall’adattamento climatico al ripristino degli ecosistemi marini, la conoscenza scientifica guiderà ogni azione concreta.

Conoscenza e tecnologia al centro della transizione blu

Tra le iniziative di punta, l’Osservatorio europeo dell’oceano e il Gemello digitale dell’oceano rappresentano una svolta tecnologica. L’obiettivo è fornire un’immagine dinamica e tridimensionale del comportamento dell’oceano, grazie a satelliti, sensori in situ, IA e modellizzazione.

Il Padiglione digitale europeo degli oceani ha mostrato per la prima volta il prototipo del gemello digitale, una delle tecnologie chiave per interpretare i cambiamenti in corso e pianificare politiche marine più efficaci.

Un cambio di paradigma nella governance dell’oceano

Il Patto europeo per gli oceani non è solo una dichiarazione d’intenti, ma un cambio di paradigma. Introduce un modello basato su partecipazione, dati condivisi e visione a lungo termine, necessario per affrontare una sfida globale che riguarda l’intera umanità.

La Conferenza ONU sugli Oceani di Nizza ha consacrato l’Unione Europea come leader nella diplomazia oceanica. Il Patto europeo per gli oceani rappresenta una risposta concreta, multilivello e strutturata alle grandi crisi marine. Con risorse economiche consistenti, innovazione scientifica e cooperazione transnazionale, l’UE punta a scrivere un nuovo capitolo nella storia della salvaguardia degli oceani.

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L’articolo Presentato a Nizza il Patto europeo per gli oceani proviene da Pesceinrete.

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