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Il Consorzio Affumicatori Maestri Italiani (CAMI) esprime profonda preoccupazione per la recente cancellazione da parte del Tribunale dell’Unione Europea della norma sullo stiffening, che da maggio 2024 obbligava a dichiarare chiaramente in etichetta tale procedimento di congelamento a basse temperature utilizzato per lavorare il pesce, impedendo di commercializzare i prodotti così ottenuti come se fossero freschi.

La decisione, ottenuta a seguito di intense pressioni da parte di grandi gruppi industriali del nord Europa (Polonia e Norvegia in primis) assistiti da studi legali internazionali, rappresenta un grave passo indietro sul fronte della trasparenza alimentare. Hanno prevalso logiche di potere e interessi economici, mentre è stato ignorato il diritto dei consumatori a essere informati in modo chiaro e veritiero su ciò che acquistano e portano in tavola.

“Questa non è una battaglia contro una tecnologia, ma contro l’opacità. Riteniamo inaccettabile che venga permesso di trattare un alimento con lo stiffening senza dichiararlo in etichetta. La verità al consumatore non può essere oggetto di compromesso né di pressioni industriali,” dichiara Gianpaolo Ghilardotti, Presidente del CAMI. “Continueremo a difendere la trasparenza e la correttezza dell’informazione alimentare, anche nelle sedi europee.”

CAMI ribadisce che ogni trattamento che modifica la natura del prodotto o la percezione di freschezza deve essere comunicato chiaramente. Omettere tali informazioni significa minare il rapporto di fiducia tra imprese alimentari e cittadini e penalizzare chi lavora nel rispetto della qualità e della lealtà verso il mercato.

Il Consorzio invita le istituzioni italiane ed europee a riaprire con urgenza il confronto normativo e a ripristinare un principio fondamentale: la qualità non teme la verità, la trasparenza è un dovere verso il consumatore.

 

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