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Nel decennio appena concluso, l’industria europea delle alghe ha ricevuto un sostegno senza precedenti da parte delle istituzioni comunitarie, con investimenti complessivi che superano i 500 milioni di euro. Una cifra che non solo fotografa l’attenzione strategica verso questo comparto, ma conferma il ruolo delle alghe come risorsa chiave della blue economy.

Dal 2014 al 2023, i fondi europei hanno alimentato progetti di ricerca, innovazione tecnologica e sviluppo industriale, coinvolgendo università, centri di ricerca e imprese. L’obiettivo è stato duplice: stimolare la produzione sostenibile e favorire applicazioni diversificate, che spaziano dall’alimentazione alla farmaceutica, fino alla bioenergia e ai materiali innovativi.

Nonostante le potenzialità, l’industria europea delle alghe sconta ancora criticità strutturali. La frammentazione del settore, l’assenza di economie di scala e una normativa complessa rallentano il passaggio dalla fase sperimentale a quella industriale. Le aziende si confrontano con mercati ancora limitati e con un contesto competitivo globale in cui l’Asia gioca un ruolo dominante.

Eppure, le prospettive restano significative. Le alghe possono contribuire alla sicurezza alimentare, alla riduzione delle emissioni e alla valorizzazione delle risorse marine in ottica di economia circolare. Perché ciò avvenga, sarà necessario consolidare la filiera, attrarre investimenti privati e sviluppare un quadro regolatorio più chiaro e favorevole.

L’Unione Europea ha già indicato le linee guida: promuovere ricerca applicata, potenziare la capacità produttiva e facilitare l’accesso al mercato. L’industria europea delle alghe, se supportata da politiche mirate e da una visione strategica condivisa, può trasformarsi da nicchia emergente a pilastro della bioeconomia continentale.

In questo scenario, anche la filiera ittica è chiamata a osservare con attenzione le evoluzioni. Le alghe rappresentano non solo un’opportunità diretta di diversificazione produttiva, ma anche un alleato nella costruzione di sistemi alimentari più sostenibili e resilienti.

Un decennio di investimenti ha posto solide basi, ma il futuro dell’industria europea delle alghe dipenderà dalla capacità di integrare ricerca, produzione e mercato. La sfida è passare dalle promesse alle realizzazioni concrete.

Per approfondire numeri, strategie e casi di studio che hanno segnato l’evoluzione del comparto, è disponibile il report completo della Commissione europea “Study to support a sustainable EU algae industry (2014–2023)”, una lettura essenziale per chi vuole comprendere a fondo le prospettive dell’industria europea delle alghe.

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L’articolo Un decennio di investimenti per l’industria europea delle alghe proviene da Pesceinrete.

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