Mese: Maggio 2025 Pagina 14 di 19

Barcellona 2025: Seafood Expo Global si conferma hub mondiale della filiera ittica

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Il Seafood Expo Global 2025 di Barcellona ha riaffermato la centralità dell’evento per la filiera dei prodotti ittici a livello mondiale. Ospitata alla Fira de Barcelona dal 6 all’8 maggio, la manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 2.100 espositori provenienti da 87 Paesi e più di 35.000 operatori professionali. Si è confermata come appuntamento chiave per chi guida strategie di approvvigionamento, trasformazione e distribuzione del prodotto ittico a scala globale.

Buyer della grande distribuzione, importatori, trasformatori e responsabili Horeca hanno trovato nell’evento un contesto operativo di alto livello, ideale per consolidare relazioni commerciali, osservare le tendenze e valutare nuove referenze. L’incontro tra domanda e offerta è avvenuto in un ambiente progettato per favorire la connessione tra innovazione tecnologica e sviluppo di prodotto.

L’area dedicata al Seafood Processing Global ha esposto le soluzioni più avanzate per la lavorazione, il confezionamento, la refrigerazione e la tracciabilità. Temi come automazione, sostenibilità e efficienza energetica hanno dominato la scena, riflettendo le attuali priorità della filiera moderna. Per i responsabili degli acquisti, la fiera ha rappresentato un’occasione concreta per verificare l’affidabilità dei fornitori e aggiornarsi sul posizionamento dei competitor internazionali. Secondo gli organizzatori, l’impatto economico locale generato ha superato i 156 milioni di euro.

Grande attenzione ha suscitato la cerimonia dei Seafood Excellence Global Awards, che ha premiato l’innovazione nei prodotti. Il Gruppo Vičiūnai (Lituania) si è imposto nella categoria retail con un salmone affumicato al tartufo, mentre Kalaneuvos Oy (Finlandia) ha vinto nell’Horeca con un bacon di trota, espressione di qualità e creatività applicata alla trasformazione ittica.

Il programma delle conferenze ha completato l’offerta con oltre 20 sessioni guidate da più di 80 esperti internazionali. I temi trattati – sostenibilità dell’acquacoltura, digitalizzazione, normative e nuovi comportamenti di consumo – hanno offerto un quadro operativo utile a chi assume decisioni strategiche lungo la catena del valore.

La partecipazione italiana è stata rilevante, in particolare per le PMI specializzate nella trasformazione e nelle conserve di alta qualità. Per molte aziende si è trattato di un banco di prova per testare la tenuta sui mercati internazionali, confrontarsi con i principali buyer esteri e valutare nuove opportunità di distribuzione.

In un momento storico in cui la domanda di prodotti ittici si evolve verso criteri sempre più selettivi, il Seafood Expo Global 2025 di Barcellona ha dimostrato di essere ben più di una vetrina: è una piattaforma dove si costruiscono strategie, si sviluppano relazioni e si orienta il futuro della filiera.

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Dall’Europa segnali positivi per definire la nuova Pac

Dall’Europa segnali positivi per definire la nuova Pac

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Nuova PAC

La nuova Pac che si inizia a delinearsi a Bruxelles sembra essere incanalata un binario corretto. «Apprezziamo il lavoro che i parlamentari italiani in Europa e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida portano avanti per la nostra agricoltura e la nostra pesca», sottolinea Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare. «Al ministro Lollobrigida va il nostro appoggio e il nostro plauso per voler presentare all’Agrifish un documento contro la proposta di un fondo unico e dare così all’agricoltura il giusto valore e il giusto peso che ha», continua Maretti. «Dall’Europa arrivano segnali positivi grazie all’approvazione di due emendamenti presentati dalla Commissione Agricoltura». E «con queste prospettive di buone politiche europee, si apre la possibilità di fare dell’Ue un leader della produzione agroalimentare nel mondo. Un impegno ancor più importante da sottolineare oggi, Giornata dell’Europa».

Via libera agli emendamenti sul budget UE 2028-2034

Ieri, infatti, c’è stato un esito positivo della votazione in Parlamento Europeo sul prossimo Budget UE 2028-2034 «Gli emendamenti 2 e 3 presentati dalla Comagri sono stati approvati e quindi inclusi nel testo finale della relazione. L’emendamento 2 si oppone all’idea di integrare la Pac in un unico fondo per ciascuno Stato membro e chiede che vengano esplorate, ove opportuno, ulteriori fonti di finanziamento dedicate, anche al di fuori della PAC, al fine di far fronte alle calamità naturali», spiega Simona Caselli, responsabile degli Affari europei per Legacoop Agroalimentare.

«L’emendamento 3 sottolinea che, per affrontare queste sfide, tenendo conto degli insegnamenti tratti dalla crisi Covid-19, e per evitare riduzioni del sostegno agli agricoltori, la Pac ha urgentemente bisogno di un aumento del bilancio nel prossimo quadro finanziario pluriennale (Qfp), indicizzato all’inflazione attraverso una rivalutazione annuale». Per Caselli si tratta «di un ottimo risultato e adesso c’è da continuare per evitare che la Commissione insista su impostazioni sbagliate», conclude Caselli.

Anche le organizzazioni europee della Pesca chiedono, in una lettera alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dove chiedono di non avere un unico fondo che copre più settori ma ne occorre uno dedicato, specifico, che tenga conto delle esigenze del settore. Un fondo rafforzato, con maggiori stanziamenti di bilancio.

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Dalla terra al mare: convegno Assograssi sulle proteine animali in acquacoltura

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Far crescere l’impiego delle Pat, le Proteine animali trasformate, in acquacoltura, migliorandone i processi produttivi e l’impatto sull’ambiente. È questo il tema centrale del convegno “Dalla terra al mare: le proteine animali come risorsa per un’acquacoltura efficiente e sostenibile”, organizzato da Assograssi, l’Associazione Nazionale produttori di grassi e proteine animali, mercoledì 14 maggio, presso Palazzo Montemartini (Largo Giovanni Montemartini 20) – Roma.

L’incontro avrà inizio alle ore 10 e prevede due sessioni. Nella prima parte, Paolo Valugani, presidente di Assograssi, illustrerà gli aspetti principali dell’attività di rendering, che consiste nella raccolta e nella trasformazione dei sottoprodotti di origine animale, trattati in impianti autorizzati sulla base della stringente normativa dell’UE. Gli operatori del settore selezionano e processano la materia prima, valorizzandola nei propri impianti e mettendo sul mercato nuove materie prime per mangimi per animali domestici e da allevamento, detergenti, fertilizzanti e combustibili. Tuttavia, sulle aziende, che hanno saputo costruire negli anni un modello virtuoso di economia circolare, ancora pesano le restrizioni negative causate dalla crisi della “mucca pazza” di vent’anni fa, nonostante il rischio BSE sia da considerarsi trascurabile in tutta Europa.

A seguire Andrea Poggioli, coordinatore del comitato tecnico di Assograssi, disegnerà l’andamento economico del comparto, mentre Robert Figgener, Presidente di EFPRA (European Fat Processors and Rendering Association), federazione europea del settore, approfondirà il quadro normativo di riferimento, fornendo importanti indicazioni sulle novità in preparazione a Bruxelles. In questo scenario, ad aprire prospettive significative nell’impiego delle Proteine animali trasformate è l’acquacoltura, settore che Matteo Leonardi, presidente di API – Associazione Piscicoltori Italiani, racconterà, mettendone in evidenza le opportunità in termini di sostenibilità e potenziale economico.

Nella seconda parte del convegno, si svolgerà la tavola rotonda dedicata agli aspetti tecnici e pratici dell’utilizzo delle Pat negli allevamenti ittici, moderata da Fabrizio Patti, giornalista Rai. Dario Dinosio, vicepresidente di Assograssi, dialogherà con Lea Pallaroni, direttore generale di Assalzoo, l’Associazione Italiana dei produttori di alimenti zootecnici, e con Andrea Fabris, direttore di API-Associazione Piscicoltori Italiani. Quest’ultimo spiegherà in dettaglio il progetto “Acquainnova 2.0”, in cui le proteine animali trasformate non da ruminante hanno un ruolo importante.

Infine, sarà Luca Papa, vicepresidente di Assograssi, a delineare le conclusioni del convegno.

Assograssi è socio aggregato di ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria, e rappresenta circa l’80% del settore del rendering in Italia. Fa inoltre parte di Cibo per la mente, network che promuove la ricerca e l’innovazione nei settori agroalimentari.

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Genova, inizia Slow Fish

Tanti i temi toccati, tra sostenibilità e gastronomia

Slow Fish al via. La kermesse è un invito a esplorare, conoscere e gustare tutto ciò che lega il cibo al mare, alle comunità costiere e agli ecosistemi acquatici.  L’edizione 2025, da oggi all’11 maggio al Porto Antico di Genova, è quella del ventennale ma siamo certi che Slow Fish non ha ancora esaurito la sua missione; affrontare, attraverso il gusto e la convivialità, temi cruciali per il futuro di tutti.

Anche i granchi saranno presenti a Genova

Slow Fish, il significato

In primo luogo, è una manifestazione che parla del mare come entità biologica a se’ stante, e non come meta per le vacanze o qualcosa da sfruttare senza limite. La vita viene dal mare, a cominciare dal 50% dell’ossigeno che respiriamo. Allo stesso modo non dobbiamo correre il rischio di dimenticarci dei pescatori, di non riconoscere il valore di un mestiere che implica un rapporto viscerale con il mare e una conoscenza profonda dei fondali, delle specie ittiche, dei cicli di riproduzione di ciascuna di esse

Temi, spazi, eventi: un assaggio del programma

Slow Fish 2025 è un’esperienza immersiva tra gusto e conoscenza, insieme a pescatori, cuochi, produttori, scienziati ed esperti accomunati da un obiettivo: difendere la biodiversità e promuovere una cultura del mare più consapevole. Si va dalle conferenze sui cambiamenti climatici e il futuro della pesca, alle degustazioni con specie ittiche sostenibili; dai Laboratori del Gusto che mettono al centro i Presìdi Slow Food, alle attività per bambini e famiglie, fino agli appuntamenti conviviali tra food truck, birre artigianali e musica dal vivo.

L’attenzione ai bambini

I più piccoli diventano esploratori nella Ludoteca Slow Fish, realizzata con la collaborazione dell’Acquario di Genova e dell’Acquario di Livorno. Attraverso giochi, disegni e quiz, bambini e bambine imparano a riconoscere le specie aliene, scoprire il ruolo degli squali e capire perché la biodiversità marina va protetta, divertendosi.

Crisi climatica e sostenibilità

Le conferenze dell’Arena Slow Fish Masaf affrontano i grandi temi del presente e del futuro: la crisi climatica, la pesca sostenibile, il turismo consapevole e il rinnovamento del mestiere del pescatore. Spazio anche a novità importanti, come il lancio del Presidio della bottarga di muggine e della pesca tradizionale dello Stagno di Cabras.

La presenza delle Regioni

Gli stand regionali arricchiscono il percorso con un racconto corale dell’Italia gastronomica: la Puglia celebra la mitilicoltura e le ricette del recupero; la Sardegna porta bottarga, capperi e granchio blu, la Calabria esplora sapori intensi tra piccante e umami, il Lazio partecipa con una collettiva di produttori in uno spazio del Mercato e uno spazio espositivo della Città di Roma accanto a Casa Slow Food.

Il mare, vero protagonista delle nostre vite

L’evento è organizzato da Slow Food Italia, con il patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e della Regione Liguria: «Un traguardo importante, che abbiamo voluto onorare nonostante le difficoltà organizzative di questa edizione – le parole di Daniele Buttignol, amministratore delegato di Slow Food Promozione -. L’attenzione all’ambiente, al tema delle plastiche nei nostri mari, l’individuazione di modelli di pesca sostenibili che possano garantire un futuro a chi decide di dedicare la propria vita al mare e alla pesca, il tutto visto attraverso la lente della gastronomia, del cibo, dei paesaggi costieri, del turismo, sono per noi elementi imprescindibili».

Italia-Oman, il mare come ponte: primi passi verso un’alleanza strategica

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Importazione di prodotti ittici dall’Oman: con un primo incontro al SeafoodExpo Global di Barcellona, Italia e Oman aprono un canale di dialogo che potrebbe evolversi in opportunità strategiche per il settore ittico. Al momento, si tratta solo di un primo scambio di intenti, ma le premesse sono promettenti per buyer, imprese e stakeholder italiani.

SeafoodExpo Barcellona: dialogo aperto tra Italia e Oman

Durante l’edizione 2025 del SeafoodExpo Global di Barcellona si è svolto un importante momento di confronto tra rappresentanti istituzionali e imprenditoriali di Italia e Oman, organizzato da Assoittica Italia. Moderato dal Segretario Generale Giuseppe Palma, l’incontro ha visto la partecipazione del Sottosegretario Sen. Patrizio La Pietra e del Direttore Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, Francesco Saverio Abate, insieme a Said Al Naabi (Fisheries Development Oman) e Salim Abdullah Al Mamari (Oman Food Capital).
L’incontro ha avuto un carattere preliminare e conoscitivo e si sono poste le basi per una futura collaborazione che potrebbe aprire le porte all’importazione di prodotti ittici dall’Oman.

Una prospettiva di cooperazione tecnico-commerciale

I prodotti ittici omaniti,, tra cui tonni, cefalopodi e crostacei, sono considerati competitivi per qualità e tracciabilità. Dall’altra parte, l’Italia può offrire competenze avanzate nella trasformazione, nella logistica refrigerata e nei sistemi di certificazione.
I partecipanti all’incontro hanno ipotizzato la creazione di un tavolo tecnico bilaterale, con il coinvolgimento delle istituzioni e del mondo produttivo, per esplorare forme di collaborazione concrete e sostenibili.
Il focus, per ora, resta sulla definizione di obiettivi condivisi e sull’analisi di fattibilità di un eventuale flusso di importazione di prodotti ittici dall’Oman verso l’Italia, in una logica di complementarità e sviluppo congiunto.

Prime opportunità per il sistema produttivo italiano

Pur trattandosi solo di un primo passo, questo avvio di dialogo rappresenta un segnale chiaro: diversificare le fonti di approvvigionamento e aprirsi a nuovi partner può rafforzare la resilienza e la competitività del settore ittico nazionale.
Per i buyer italiani, l’ipotesi di accedere a nuovi mercati potrebbe rivelarsi interessante soprattutto in funzione di linee di prodotti trasformati destinati all’export, grazie alla combinazione tra materia prima omanita e capacità italiana di valorizzazione industriale.

L’incontro tra Italia e Oman al SeafoodExpo di Barcellona non ha ancora prodotto intese operative, ma ha segnato l’avvio di un percorso di esplorazione con potenziali ricadute su tutta la filiera.

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