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L’europarlamentare Anna Cisint (Lega-Patrioti per l’Europa) membro della commissione Pesca al Parlamento europeo, ha interrogato in data odierna la Commissione europea chiedendo il ripristino delle risorse per la pesca e l’acquacoltura, in seguito ai tagli, previsti dal nuovo bilancio europeo, che per il settore risultano addirittura più drammatici rispetto a quelli del comparto agricolo.

“La proposta di bilancio 2028–2034 dell’UE ha previsto un taglio drastico delle risorse per la pesca e per l’acquacoltura, riducendole da 6,1 a poco più di 2 miliardi, con una perdita del 67%. Una decisione assurda, che penalizza duramente un settore già provato da sacrifici imposti dalla UE, che nel tempo hanno causato la riduzione di flotte e posti di lavoro. Inoltre, per l’Italia, negli ultimi 40 anni, la dipendenza per l’approvvigionamento di pesce da paesi terzi è salita dal 30% all’85%, favorendo la concorrenza sleale di Paesi extra UE, nei quali non vige alcuna regola sullo sfruttamento delle risorse marine. Inconcepibile cha pesca e l’acquacoltura, risorse strategiche per la sovranità alimentare e la dieta mediterranea, vengono ora marginalizzate. L’accorpamento in un fondo unico e l’inclusione nel Patto per gli Oceani rischiano di diluire ulteriormente sostegni specifici come quello sul rinnovo della flotta, che ho chiesto urgentemente di ripristinare, visti anche gli incidenti sempre piú frequenti, a causa delle imbarcazioni vetuste che navigano nei nostri mari. Assurdo che l’UE continui a non valorizzare l’impatto sociale, economico e ambientale del settore. Una cosa peró é finalmente chiara a tutti: tutto quello che noi della Lega abbiamo sempre sostenuto su come la pensasse Von der Leyen, si é per l’ennesima volta palesato, purtroppo a discapito degli anelli piú deboli della catena di interessi su cui gravitano Ursula e compagni.”

L’articolo Cisint alla Commissione UE: “Ripristinare i fondi per pesca e acquacoltura” proviene da Pesceinrete.

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