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Un nuovo studio ha consentito di scoprire che l’inclusione di QRILL Aqua nelle diete a basso contenuto di farina di krill aiuta il salmone atlantico a mantenere la crescita, l’efficienza nell’utilizzo dei nutrienti e la qualità del filetto, riducendo al contempo la necessità di proteine vegetali e additivi sintetici.
Condotto dai ricercatori dell’Atlantic Veterinary College (UPEI), della Dalhousie University e dell’Aker QRILL Company, il test ha inoltre rilevato che un maggiore apporto di farina di krill migliora l’aspetto visivo delle ferite dopo la guarigione, con un potenziale beneficio sulla qualità del prodotto al momento della raccolta e sul suo valore di mercato.
Una strategia alimentare orientata alla sostenibilità
Poiché i mangimi per salmoni sono prevalentemente di origine vegetale, con una ridotta presenza di ingredienti marini per ragioni di sostenibilità, gli allevatori si trovano ad affrontare sfide come una minore appetibilità, squilibri nutrizionali e una crescente dipendenza da integratori sintetici.
Il professor Mark D. Fast, PhD, dell’Università dell’Isola del Principe Edoardo, ha dichiarato: “I nostri risultati mostrano che un’elevata inclusione di QRILL Aqua nelle diete a basso contenuto di farina di pesce consente di preservare la crescita e l’utilizzo dei nutrienti nei salmoni — ma, cosa ancor più importante, riduce la formazione di cicatrici e migliora l’aspetto complessivo delle ferite, contribuendo così a una maggiore qualità del filetto e a minori perdite economiche per i produttori.”
La Dott.ssa Kiranpreet Kaur, Direttrice R&D di Aker QRILL Company, ha aggiunto: “Questa ricerca dimostra che QRILL Aqua è in grado di mantenere alte prestazioni nei pesci anche in diete vegetali a basso contenuto di farina di pesce. È un ingrediente funzionale che offre benefici sia nutrizionali che ambientali.”
Risultati principali
Il test di 25 settimane ha confrontato tre diete contenenti 0%, 8% e 12% di farina di krill (QRILL Aqua), con un’inclusione ridotta di farina di pesce (10%). I salmoni nutriti con diete contenenti farina di krill hanno:
- richiesto il 33% in meno di proteine vegetali, lipidi, additivi micronutrizionali e astaxantina sintetica rispetto al gruppo di controllo;
- mostrato una pigmentazione del filetto significativamente più intensa con un’inclusione del 12%;
- presentato ferite guarite con colorazione cutanea più uniforme con un’inclusione del 12%, potenzialmente riducendo il declassamento dei filetti.
“Il miglioramento dell’aspetto esterno osservato nel gruppo con elevata inclusione di farina di krill indica un potenziale per sostenere la qualità del prodotto e ridurre le perdite economiche, poiché l’uniformità della pelle e del filetto è un fattore chiave per il valore di mercato e la percezione del consumatore,” ha spiegato la Dott.ssa Kaur. “I nostri risultati suggeriscono che QRILL Aqua può contribuire a migliorare la guarigione delle ferite nei pesci, un aspetto importante sia per il benessere animale che per la qualità del prodotto.”
Lo studio, intitolato “Effetti dell’inclusione alimentare di farina di krill antartico (Euphausia superba) in diete a basso contenuto di farina di pesce sul salmone atlantico (Salmo salar L.): crescita, utilizzo dei nutrienti, qualità del filetto e capacità di guarigione delle ferite”, lo trovate su Science Direct.
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L’articolo La farina di krill riduce le cicatrici e favorisce la guarigione delle ferite nei salmoni atlantici proviene da Pesceinrete.
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