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Milano ha ospitato la venticinquesima edizione del Forum Retail, uno degli appuntamenti che meglio raccontano come stanno cambiando i comportamenti d’acquisto e le logiche della distribuzione moderna. Pur trattandosi di un evento trasversale, molti dei trend emersi finiscono per coinvolgere anche il settore ittico, soprattutto nelle aree più vicine alla GDO, alla trasformazione e alla logistica del freddo. Nel retail, infatti, nulla accade in compartimenti stagni: ciò che riguarda consumo, tecnologia e gestione dei dati ricade inevitabilmente su tutte le categorie alimentari.
Uno dei segnali più evidenti arriva dall’analisi sulle interazioni tra clienti e aziende. Secondo le ricerche presentate sul palco, ogni mese in Italia si generano decine di milioni di richieste ai servizi clienti. È un numero impressionante, che dice molto sull’evoluzione delle abitudini di acquisto. Le persone vogliono sapere di più, vogliono risposte rapide e cercano conferme sulla qualità dei prodotti. Nel caso dell’ittico, questo bisogno è ancora più marcato: provenienza, certificazioni, freschezza, allergeni e modalità di trasformazione richiedono una comunicazione affidabile lungo tutto il percorso d’acquisto. Quando un consumatore non trova informazioni chiare, tende a cambiare prodotto. Quando invece si sente rassicurato, la fidelizzazione diventa molto più probabile.
Il Forum ha messo in luce anche un altro elemento chiave: la trasformazione dei punti vendita. Nei negozi che integrano strumenti avanzati di analisi dei dati o sistemi evoluti di gestione dello spazio espositivo si registra un aumento delle vendite e una percezione più positiva dell’esperienza d’acquisto. Non si parla solo di tecnologia fine a se stessa, ma della capacità di comprendere meglio ciò che le persone cercano. Per chi lavora con prodotti freschi o trasformati a base di pesce, questo significa poter ottimizzare gli assortimenti in modo più preciso, ridurre la merce invenduta e garantire una presenza più coerente delle referenze di maggior interesse.
Molto spazio è stato dedicato anche al Retail Media, un tema che sta rapidamente cambiando il modo in cui i brand si presentano all’interno dei negozi. Le informazioni visualizzate vicino ai prodotti, le campagne basate sui dati di acquisto e le comunicazioni personalizzate raggiungono il cliente proprio nel momento della scelta. Per le aziende ittiche, che spesso devono raccontare valori come sostenibilità, tracciabilità e qualità delle lavorazioni, queste nuove forme di comunicazione possono diventare un alleato importante. Rendono il prodotto più riconoscibile, soprattutto in categorie affollate come conserve, surgelati e ready to eat.
Un altro capitolo centrale dell’evento ha riguardato l’intelligenza artificiale. La riflessione proposta dagli esperti ha insistito sulla necessità di adottare un’AI trasparente, comprensibile e controllabile. Si tratta di un principio fondamentale per settori come quello ittico, dove la gestione della catena del freddo, la previsione della domanda o il monitoraggio della qualità richiedono strumenti precisi e affidabili. Se l’AI diventa una “scatola nera”, il rischio è perdere fiducia e generare incertezza. Se invece viene applicata con criteri chiari, può migliorare efficienza, sicurezza e pianificazione, senza sostituire la professionalità delle persone.
Interessanti anche i dati sulle abitudini di spesa nel lusso, presentati da Mastercard. Pur parlando di un segmento diverso, rivelano una dinamica utile da osservare: l’esperienza fisica del punto vendita pesa ancora più dell’online. Questo aspetto è molto vero anche nel caso dei prodotti ittici. Chi acquista pesce fresco o trasformato tende a valutare la presentazione, la pulizia del banco, la relazione con il personale e la percezione immediata della qualità. L’online cresce, ma il negozio rimane il centro della relazione, rafforzato però da nuovi strumenti digitali che migliorano servizio, informazione e fidelizzazione.
Nella sezione dedicata alla GDO, il Forum ha ricordato che, in un mercato in continuo movimento, le aziende che riescono a prendere decisioni rapide e coerenti hanno un vantaggio competitivo. È una logica che vale anche per i reparti pescheria, dove la velocità operativa, la scelta dei fornitori e la gestione dei flussi possono cambiare il risultato di un’intera settimana. La tecnologia aiuta, ma resta decisiva la qualità delle competenze interne e la capacità di leggere con attenzione ciò che accade nel punto vendita.
L’edizione 2025 del Forum Retail lascia quindi un messaggio chiaro: i trend che stanno ridisegnando il retail italiano riguardano anche la filiera dei prodotti del mare. Non perché l’ittico sia al centro della manifestazione, ma perché fa parte di un ecosistema commerciale sempre più legato ai dati, alla trasparenza e all’esperienza d’acquisto. Chi saprà intercettare questi segnali potrà trasformarli in vantaggi competitivi concreti, in un mercato in cui informazione, qualità e innovazione sono diventati elementi imprescindibili.
L’articolo Forum Retail 2025, i trend che influenzano anche il mercato ittico proviene da Pesceinrete.
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