“Approccio equilibrato” tra sforzi di conservazione dei pescatori e sostenibilità degli stock ittici
La Commissione ha presentato gli aggiornamenti alla sua proposta sulle possibilità di pesca per il 2026 nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Essa promuove un approccio equilibrato che riconosce gli sforzi di conservazione dei pescatori garantendo al contempo la sostenibilità degli stock ittici vitali. I prossimi passi prevedono discussioni in sede Agrifish, dove il Consiglio dell’UE discuterà ulteriormente la proposta al fine di raggiungere un accordo politico sulle possibilità di pesca per il 2026 nel Mediterraneo e nel Mar Nero.

Il nucleo della proposta
La proposta intende bilanciare le misure di conservazione essenziali con considerazioni di ordine sociale ed economico. L’obiettivo è quello di proseguire il ripristino degli stock ittici nell’ambito del piano di gestione pluriennale per il Mediterraneo occidentale, mantenendo i giorni di pesca ai livelli del 2024.
I dati scientifici – incoraggianti – provenienti dal Mediterraneo occidentale, sottolinea la nota, indicano tendenze positive, come il recupero della biomassa degli stock e la diminuzione della mortalità per la pesca, dimostrando gli effetti benefici del piano di gestione. Tuttavia, la maggior parte delle popolazioni ittiche è ancora soggetta a sovrasfruttamento.
Per ovviare a tale problematica, la Commissione propone riduzioni dello sforzo di pesca per raggiungere livelli di mortalità sostenibili e misure correttive per gli stock ittici entro limiti biologici di sicurezza. In questo contesto, la Commissione sostiene la necessità di riduzioni per gli stock vulnerabili, in particolare per le popolazioni di scampi in Catalogna e Sardegna.
La proposta riguarda gli scampi
La Commissione propone di ridurre le riduzioni iniziali per i pescatori che non praticano la pesca mirata dello scampo, promuovendo un approccio equilibrato. Inoltre, la Commissione propone di continuare a basarsi sul regime di compensazione del 2025 per le possibilità di pesca del 2026. Ciò consentirà ai pescatori di attuare misure di conservazione supplementari e di recuperare giorni di pesca, sostenendo la ricostituzione degli stock ittici e rafforzando l’efficacia del piano di gestione.
Rispettare gli impegni internazionaliLa proposta include anche possibilità di pesca in linea con le ultime decisioni della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo.

Tali misure sono fondamentali per l’attuazione dei piani di gestione concordati a livello regionale nel Mediterraneo e nel Mar Nero e riguardano i limiti di cattura e di sforzo per specie chiave quali i piccoli pelagici e le specie demersali nel Mare Adriatico, l’orata nera nel Mare di Alborán, il rombo nel Mar Nero e i gamberetti di acque profonde nello Stretto di Sicilia, nel Mar Ionio e nel Mar di Levante.
L’intento della Ue
La proposta, aggiunge la nota, sottolinea l’impegno dell’UE a favore di una gestione sostenibile della pesca attraverso la collaborazione a livello europeo e internazionale. Gli aggiornamenti si basano sulle ultime raccomandazioni scientifiche del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) e sui risultati della 48a sessione annuale della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM).