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La Norvegia è una terra in cui il mare non è solo paesaggio, ma parte integrante dell’identità nazionale. Con oltre 100.000 chilometri di coste frastagliate e acque fredde e limpide, il Paese ha costruito il proprio futuro economico e ambientale sulla gestione consapevole delle sue risorse marine.
Il risultato è un modello di acquacoltura e pesca sostenibile riconosciuto in tutto il mondo: un sistema regolamentato, scientificamente fondato e costantemente innovativo, che fa del salmone norvegese un simbolo di eccellenza, qualità e responsabilità.

Un modello normativo tra i più severi al mondo

Dal 2006, con l’entrata in vigore dell’Aquaculture Act, la Norvegia ha introdotto una delle normative più rigorose a livello globale in materia di allevamento ittico. La legge stabilisce criteri precisi per la gestione ambientale, il benessere animale e la qualità del prodotto finale.

Ogni licenza per l’allevamento viene concessa solo dopo rigorose valutazioni ambientali e sociali, e il numero di impianti è limitato: meno di 750 lungo 28.953 km di coste. Le nuove concessioni sono rare, proprio per evitare uno sviluppo eccessivo.

Un altro criterio chiave riguarda la densità dei pesci nelle gabbie: solo il 2,5% massimo del volume totale è occupato dai salmoni, mentre almeno il restante 97,5% è acqua. In molti allevamenti, questa proporzione è addirittura inferiore, scendendo fino all’1% di pesci contro il 99% di acqua. Questo garantisce ampi spazi di movimento e condizioni di vita ottimali.

Per preservare l’ambiente naturale, gli allevamenti devono osservare un periodo di riposo al termine di ogni ciclo d’allevamento. In ogni fase, sia a riposo che nel pieno del ciclo, il fondale marino viene monitorato con attenzione.

Infine, tutti i pesci vengono trattati con grande cura: non solo perché è eticamente corretto, ma anche perché lo stress può influenzarne il sapore. Qualsiasi violazione delle normative comporta sanzioni severe.

Efficienza e basso impatto ambientale

Uno dei motivi per cui il salmone norvegese è considerato una delle fonti proteiche più sostenibili al mondo è l’elevata efficienza del suo ciclo produttivo.
Per ottenere 1 kg di salmone allevato serve circa 1 kg di mangime, contro i 3 kg necessari per la carne suina e gli 8 kg per quella bovina.
Essendo la produzione di mangimi un’importante causa di emissioni di CO₂ , questa efficienza si traduce in un’impronta di carbonio sensibilmente inferiore rispetto ad altri allevamenti animali: la CO₂ prodotta dall’allevamento del salmone è circa dieci volte più bassa rispetto a quella della carne bovina.
Anche l’utilizzo dell’animale è quasi totale: il 99,5% del corpo del salmone viene impiegato, riducendo al minimo gli sprechi e alimentando un’economia circolare che trasforma i residui in prodotti secondari come biogas o fertilizzanti.

Mangimi innovativi e deforestation-free

La sostenibilità del salmone norvegese inizia proprio dal mangime. L’alimentazione dei pesci si basa su una miscela bilanciata di ingredienti marini e vegetali: farina di pesce proveniente da pescherie regolamentate e certificate e materie prime come soia, girasole, colza, mais e grano. Tutta la soia utilizzata è deforestation free, proveniente da filiere tracciate e certificate.

Grazie a queste innovazioni, negli ultimi anni è stato possibile ridurre in modo significativo l’impronta di CO₂ del settore e migliorare ulteriormente la qualità nutrizionale del prodotto finale.

Zero antibiotici, massima salute

Uno dei traguardi più significativi dell’acquacoltura norvegese è la quasi totale eliminazione dell’uso di antibiotici: meno dell’1% dei salmoni allevati in Norvegia viene trattato con antibiotici nel corso della vita.
In questi rari casi, i pesci sono sottoposti a rigidi periodi di quarantena, per garantire che nessuna traccia di farmaco arrivi al consumatore finale.

Tecnologia e innovazione per un mare più pulito

L’innovazione tecnologica è un pilastro della sostenibilità norvegese. Il settore ittico opera come un ecosistema aperto, in cui università, centri di ricerca, start-up, aziende e istituzioni pubbliche collaborano per sviluppare soluzioni all’avanguardia.

Negli allevamenti, telecamere e sistemi laser vengono oggi impiegati per neutralizzare i parassiti come i pidocchi di mare, senza ricorrere a sostanze chimiche e senza compromettere il benessere animale del salmone.
Parallelamente, si stanno diffondendo nuovi modelli di allevamento: gabbie chiuse o semi-chiuse, strutture offshore progettate per resistere a condizioni meteo estreme, impianti a terra e persino gabbie sommergibili che riducono al minimo il contatto con i parassiti.

Per diventare uno dei leader globali del settore dell’acquacoltura, la Norvegia si è affidata a linee guida rigide, un monitoraggio rigoroso e un impegno costante allo sviluppo. A riprova di questi valori, ogni anno gli allevatori investono oltre 16,5 milioni di euro (in aggiunta agli investimenti statali) per finanziare ricerca e sviluppo.

La Norvegia si conferma così un laboratorio a cielo aperto per l’acquacoltura del futuro, capace di coniugare innovazione, efficienza e rispetto ambientale.

Un marchio che garantisce l’origine: Seafood from Norway

A rappresentare la provenienza da questa filiera virtuosa c’è un marchio: Seafood from Norway.
Si tratta di un segno distintivo che certifica al consumatore l’origine norvegese del prodotto e testimonia una filiera controllata e attenta all’ambiente, grazie ai rigorosi standard di qualità, tracciabilità e sostenibilità adottati in Norvegia.

Dietro ogni confezione contrassegnata da questo marchio c’è un sistema di monitoraggio costante, che accompagna il salmone in ogni fase della filiera: dalla schiusa delle uova alla crescita in mare, fino al confezionamento e al trasporto. Ogni lotto dispone di un vero e proprio “passaporto digitale” che ne certifica il percorso completo, assicurando trasparenza e fiducia dal produttore alla tavola.

Il salmone norvegese è dunque oggi molto più di un alimento di qualità: è l’espressione di un modello produttivo che mette al centro la natura, la scienza e la responsabilità condivisa.
La combinazione tra una normativa severa, una filiera trasparente e una costante spinta all’innovazione ha permesso alla Norvegia di diventare un punto di riferimento mondiale per la sostenibilità in acquacoltura.

Scegliere salmone norvegese significa sostenere un approccio che unisce cura per l’ambiente, sicurezza alimentare e impegno etico.

L’articolo Salmone norvegese: l’eccellenza sostenibile che nasce dal mare e dal rispetto della natura proviene da Pesceinrete.

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