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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: nuovo decreto fermo obbligatorio offre opportunità alla pesca

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: nuovo decreto fermo obbligatorio offre opportunità alla pesca

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“Il nuovo decreto sul fermo pesca obbligatorio, firmato dal ministro Lollobrigida, rappresenta un risultato significativo per le imprese e i lavoratori del settore, che non vengono più considerati alla stregua di un problema, come purtroppo succede da alcuni anni a Bruxelles”.

Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Il confronto avviato da tempo – prosegue il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – con i vertici del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste sta dando i suoi frutti, confermandosi un metodo quantomai utile per affrontare le criticità di un importante comparto, per quanto fragile, quale è quello ittico, ridefinendo una strategia condivisa per la sostenibilità ambientale e la protezione della biodiversità marina, senza però dimenticare i risvolti sociali ed economici che le attività di pesca hanno non solo per le migliaia di operatori del Paese impegnati e per le loro famiglie, ma anche per i territori costieri.

Con questo provvedimento infatti si apre la possibilità per le imprese di pesca italiane, fermo restando il computo complessivo delle giornate annue di attività, di poter scegliere quando pescare e quando restare fermi, in base alle situazioni specifiche, ribaltando quindi l’impianto assunto negli ultimi anni. L’obiettivo dichiarato dallo stesso governo è uscire dalla dicotomia pesca contro ambiente, per costruire così una prospettiva diversa.

L’auspicio comune adesso è che la nuova Commissione europea possa rettificare gli indirizzi delle politiche portate avanti in questi anni, che hanno duramente colpito indiscriminatamente e immotivatamente la pesca, penalizzando soprattutto le marinerie italiane, fiore all’occhiello della produzione alimentare nazionale e garanzia per i consumatori per la qualità del pescato”

“L’intera filiera ittica – ha concluso Scognamiglio – è pronta a mettersi nuovamente in gioco, con maggiore fiducia rispetto al passato, per costruire insieme un modello produttivo rispondente alle esigenze attuali, che ponga però al centro i pescatori, con la loro storia, il loro sapere e la loro esperienza, offrendo maggiori possibilità alle giovani generazioni”.

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Stati Generali della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo: in arrivo 18 mln del FEAMPA 2021-2027

Stati Generali della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo: in arrivo 18 mln del FEAMPA 2021-2027

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Stati Generali della Pesca e Acquacoltura: sono 18 milioni di euro le risorse che la Regione Abruzzo, l’Assessorato Agricoltura e Pesca e il Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica sono pronti a mettere a disposizione del comparto pesca e acquacoltura per la realizzazione della programmazione del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca e Acquacoltura 2021 – 2027.

È quanto emerso dagli “Stati Generali della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo, l’appuntamento regionale per promuovere le strategie e le opportunità di investimento del nuovo FEAMPA.

Una dotazione finanziaria superiore rispetto a quella di altre regioni poiché, come ricorda il Vicepresidente e Assessore con deleghe ad Agricoltura e Pesca, Emanuele Imprudente, “l’Abruzzo è stata tra le migliori in Italia in termini di performance nella scorsa programmazione FEAMP 2014-2020”.

Con questi fondi, aggiunge il Vicepresidente, “siamo pronti ad elaborare bandi specifici in base alle esigenze degli operatori, ma, a monte, è necessaria una progettualità concreta, di filiera e di aggregazione poiché solo così saremo in grado di costruire un Brand Abruzzo: una nostra immagine autonoma che inglobi non solo la pesca, ma anche tutti quei prodotti che rendono unico il nostro territorio. Un lavoro su cui questo governo regionale crede molto e sui cui siamo sicuri di poter fare un salto di qualità”.

Con il FEAMPA ripartiamo dalla modalità di lavoro introdotta da Abruzzo Sostenibile Blue Deal, lo spazio di confronto ideato dall’assessorato, e dal ‘Patto per lo Sviluppo Sostenibile e la Crescita Blu” afferma Francesco Di Filippo, Dirigente del Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica, “un documento, in cui abbiamo condiviso delle priorità scaturite dai tavoli tematici con gli operatori.

Tra queste: sostegno ai giovani e ai nuovi pescatori, supporto alla pesca costiera, protezione dell’ambiente marino, decarbonizzazione, strategia “dal produttore al consumatore”, ammodernamento della flotta, valorizzazione del patrimonio culturale e tradizionale delle comunità di pesca”.

Agli Stati Generali presentazione di una Pubblicazione inedita

Durante l’incontro, è stata inoltre presentata la Pubblicazione inedita dal titolo “La Pesca e L’acquacoltura in Abruzzo: Una visione d’insieme”: il primo tentativo regionale di raccolta e riorganizzazione dei dati della filiera, pensato come uno strumento a supporto di tutti gli attori del settore e realizzato proprio a cura del Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica dell’Assessorato.

Altra novità della giornata, il debutto dell’ente unico regionale “GAL Pesca” con il suo presidente Valentino Ferrante che ha anticipato la strategia in merito alle Attività Di Sviluppo Locale Partecipativo (CLLD).

Sono intervenuti anche Salvatore Minervino, Segretario generale Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale; Debora Ferioli Comandate della Direzione Marittima di Pescara; Elena Sico, Direttrice del Dipartimento Agricoltura e Pesca e i responsabili del Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica, Alessandro Cocca e Daniela Di Silvestro che hanno illustrato le opportunità di investimento dei relativi comparti pesca e acquacoltura.

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“Stati Generali della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo”: il 14 giugno a Pescara

“Stati Generali della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo”: il 14 giugno a Pescara

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Dopo gli incontri del 2023, tornano gli “Stati Generali della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo”: un appuntamento promosso dalla Regione Abruzzo, dall’Assessorato Agricoltura e Pesca e dal Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica – in programma venerdì 14 giugno alle ore 9.30, presso la Sala Camplone della Camera di Commercio Chieti – Pescara – per discutere della programmazione FEAMPA 2021-2027, delle nuove strategie e delle opportunità di investimento a fronte dei 18 milioni di euro stanziati per la Regione Abruzzo.

“I nuovi bandi FEAMPA 2021 – 2027 ripartono dagli ottimi risultati raggiunti nella scorsa programmazione” commenta il Vicepresidente con delega all’Agricoltura e Pesca, Emanuele Imprudente“In particolare dal‘Patto per lo Sviluppo Sostenibile e la Crescita Blu’: un documento che coinvolge ed interessa tutti i comparti riconducibili alla filiera ittica, ma anche autorità pubbliche, enti e amministrazioni, al fine di supportare con interventi mirati la competitività del settore, puntando su priorità condivise.

Questa modalità di ascolto e dialogo è stata introdotta con la più ampia strategia “Abruzzo Sostenibile Blue Deal”: uno spazio di confronto ideato dall’Assessorato, che si è ispirato ad una serie di temi chiave dello sviluppo sostenibile quali la Blue Economy, il Green Deal Europeo, il Documento dell’ONU sul Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile e la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile”.

Il vicepresidente Imprudente dopo l’apertura dei lavori prevista per le ore 10, terrà le conclusioni alle ore 13.

Stati Generali: presentazione della Pubblicazione de “La Pesca e L’acquacoltura in Abruzzo: Una visione d’insieme”

In occasione degli Stati Generali, verrà, inoltre, presentata la Pubblicazione “La Pesca e L’acquacoltura in Abruzzo: Una visione d’insieme”: il primo tentativo regionale di raccolta e riorganizzazione dei dati della filiera, pensato come uno strumento aperto a supporto di tutti gli attori del settore, e realizzato a cura del Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica dell’Assessorato.

L’agenda della giornata appare piuttosto fitta, a cominciare, per l’appunto, dall’inaugurazione della nuova programmazione, delle risorse e degli investimenti da attuare sulla scorta degli accordi raggiunti con la chiusura del FEAMP 2014-2020.

Verranno poi gettate le basi per discutere, con gli stakeholder del comparto e l’intero partenariato, delle priorità da inserire nei nuovi bandi regionali FEAMPA che si ispireranno ai tre pilastri della scorsa programmazione: Green Deal, Strategia della biodiversità, dal produttore al consumatore – Farm to Fork.

Farà inoltre il proprio debutto, il GAL Pesca, l’ente unico regionale con una rinnovata e potenziata struttura amministrativa, sintesi dell’eredità, dell’esperienza e della conoscenza dei tre FLAG abruzzesi “Costa Blu”, Costa di Pescara” e “Costa dei Trabocchi”. Durante l’incontro, il GAL introdurrà anche la propria strategia in merito alle Attività Di Sviluppo Locale Partecipativo (CLLD).

Gli Stati Generali della Pesca e dell’Acquacoltura in Abruzzo, grazie alla loro validità e importanza, sono stati insigniti ancora una volta del vessillo European Maritime Day 2024, riconoscimento di particolare interesse conferito dall’Unione Europea per le iniziative che coinvolgono a livello locale la comunità e ribadiscono il valore dei nostri mari e dell’economia blu sostenibile.

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Acli Terra, Tavoletta: “Confronto significativo su cambiamento climatico, specie aliene e Pesca”

Acli Terra, Tavoletta: “Confronto significativo su cambiamento climatico, specie aliene e Pesca”

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Incontro Acli Terra – Ciesm estremamente significativo nel Principato di Monaco, in questi giorni. 

Acli Terra è tornata dall’incontro internazionale con il Ciesm – The Mediterranean Science Commission a cui aderiscono ben 23 Paesi e centinaia di istituti marini e altrettanti ricercatori non solo del Mediterraneo e del Mar Nero – estremamente soddisfatta. Nel Principato di Monaco abbiamo avuto e sviluppato un amplissimo confronto con gli scienziati dello stesso ente e con le altre organizzazioni italiane presenti, riaffermando alcuni nostri riferimenti strategici e riprendendo alcuni concetti espressi nel nostro importante convegno di Milano dello scorso 17 aprile sul cambiamento climatico”.

Così il Presidente nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta (nella foto sopra), l’Associazione professionale aclista che tutela, assiste e promuove lavoratori e operatori del mondo delle marinerie e rurale, che ha aggiunto: 

“Nel breve discorso, tenuto lo scorso venerdì 7 giugno davanti alle diverse delegazioni presenti, ho offerto il nostro contributo di idee e proposte.
Innanzitutto, l’interpretazione del cambiamento climatico con una nuova visione, nella quale le comunità si adattano e cercano di essere generatrici o sostenitrici di un rinnovato equilibrio. In secondo luogo, un impegno attivo e fattivo rispetto ad una commiserazione colpevolista, utile ormai solo a catturare attenzione mediatica o commerciale.

Un messaggio, questo, che riprende anche quanto sostenuto dal Premio Nobel Riccardo Valentini, quando venne ospite alle Acli nazionalisu invito di Acli Terra, la scorsa primavera.

Inoltre, – prosegue Tavoletta – abbiamo richiamata la necessità di valutare ogni singolo fenomeno nella dimensione del tempo e non solo nello spazio: un concetto ripreso, durante la riunione monegasca, anche dal ricercatore Ernesto Azzurro del CNR-IRBIM, l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine di Ancona. Questo tema pone ad Acli Terra anche l’obiettivo di offrire alle comunità la possibilità di istituire piani regolatori dei tempi’, oltre ad un metodo di approccio alle questioni. 

In particolare sulle specie aliene, principale tema all’ordine del giorno dei lavori dell’incontro, abbiamo chiesto che le istituzioni non intervengano più con misure limitate alle singole specie o alla singola emergenza, ma affrontino la complessità del fenomeno con la comunità scientifica e le rappresentanze dei pescatori. E’ evidente che non vi è più l’alibi della sorpresa. 

Anzi, evitando così la lievitazione della percezione del pericolo, abbiamo ribadito e sottolineato la funzione pedagogica di Acli Terra sulle specie aliene, offrendo, come abbiamo fatto e facciamo, nei territori del nostro Paese, molti momenti di incontro e confronto sulle potenzialità della pesca delle stesse: un’azione psicosociale per liberare le comunità dalle dimensioni della criticità e dell’ansia emergenziale per disegnare prospettive e nuovi percorsi formativi professionali”.

“In tutto questo – sottolinea il presidente Tavoletta – possiamo cogliere la questione delle specie aliene per riaffermare il valore dell’essere umano nella sua autenticità integrale nel contesto naturale. E Acli Terra, proprio in quest’ottica lavora alla integrazione dello sviluppo rurale, urbano e marittimo dei ‘water front’ con un impegno sperimentale sulle Lagune, l’ecosistema più caratteristico e complesso”.

“Un percorso associativo che ho confermato in questo incontro svolto nel Principato di Monaco nella prestigiosa sede del Ciesm: in particolare ho necessità di ringraziare la Direttrice del Ciesm, la Dottoressa Laura Giuliano, una scienziata italiana, e lo staff internazionale da lei diretto per la generosità che ha riservato per la nostra ospitalità, soprattutto in termini di strumenti ed elementi di confronto.

Prezioso è stato il lavoro dell’Ambasciatore italiano nel Principato di MonacoGiulio Alaimo (nella foto sotto), che si è impegnato affinché ci fossero le condizioni per aprire tale percorso di confronto, orientato a pratiche soluzioni e non solo a valutazioni accademiche. La nostra delegazione ha potuto contare sulla competenza scientifica di due biologi di prestigio, Claudio Brinati e Monica Crociata.

E’ stato entusiasmante poter affrontare questa esperienza a fianco delle rappresentanze di ColdirettiAgci ed Anapi, che ringrazio, oppure ascoltare le testimonianze delle esperienze economiche, come quelle delle Mariscadoras o di Imperium Group sulla trasformazione delle specie aliene”,  ha concluso il Presidente nazionale Acli Terra, Nicola Tavoletta.

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: con le politiche Ue la pesca italiana avrà futuro?

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“Le imprese e i lavoratori della pesca professionale hanno diritto a sapere quale sarà il proprio futuro. Il settore è da anni ingiustamente nel mirino di Bruxelles. La richiesta, quindi, è più che mai opportuna oggi alla vigilia delle elezioni europee”.

Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, all’audizione sul lavoro marittimo, tenuta ieri a Roma, presso la Struttura di missione per le politiche del mare, guidata dal ministro Musumeci.

“La programmazione degli interventi e delle risorse da investire – ha proseguito il dirigente dell’associazione del mondo cooperativistico – nei settori pesca e acquacoltura è un importante ed innovativo punto fermo. Con il Piano nazionale del mare, prodotto dagli esperti del comitato interministeriale e approvato dal governo, si è definita una regia unica dell’economia del mare, ponendo attenzione alla salvaguardia e alla valorizzazione di un immenso patrimonio naturale. Il confronto costante con i diversi attori pubblici e privati del sistema, a cominciare dalle organizzazioni di categoria, costituisce un passaggio fondamentale per l’aggiornamento del documento strategico e per la sua efficacia operativa. Soltanto attraverso scelte condivise e lungimiranti è possibile rendere l’economia blu un asse strategico del Paese.

L’Italia, per la sua posizione geografica, per la sua morfologia, per la storia, per le tradizioni e i saperi diffusi che possiede non può che guardare in maniera privilegiata al mare. Il Piano pertanto costituisce un tassello significativo di questo percorso, che deve proseguire, anche approfondendo le fragilità e le criticità esistenti. Le filiere della pesca e dell’acquacoltura, per la loro presenza diffusa e consolidata e per la crescente versatilità, sono sicuramente un segmento centrale dell’articolato sistema-mare, le cui problematicità richiederebbero un’attenzione comune, rispondendo ad una logica unitaria, complessiva ed armonica, che sottende il Piano, rafforzandolo. Indubbiamente infatti questi settori, insieme ad altri, costituiscono un primario interesse nazionale, peraltro con ricadute importanti per la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole dei consumatori, per gli equilibri socio economici di moltissime realtà costiere e per il ruolo di custodi del mare che gli operatori rivestono, diversamente da come altrove qualcuno vuol far credere.

Un settore, quello della pesca, che non ha mai smesso di mettersi in discussione, accogliendo le sollecitazioni provenienti dall’esterno, ponendosi da tempo la sfida della sostenibilità ambientale, senza però tralasciare, come non di rado succede nei Palazzi istituzionali, in particolare in quelli dell’Unione europea, quella economica e sociale e, dunque, la tenuta occupazionale.

Proprio per questi motivi, abbiamo giudicato positivamente la posizione ed il lavoro svolto dal Ministero dell’Agricoltura, che ha impresso un cambio di passo metodologico e di approccio politico.

Ma gli indirizzi Ue impongono una riduzione drastica della pesca a strascico, già limitata, che comprometterebbe l’intero settore”.

“A questo punto – ha concluso Scognamiglio – una riflessione è d’obbligo, per un settore già provato da diversi fattori di crisi e per il quale il ricambio generazionale diventa sempre più complicato. Fermo restando l’importanza della formazione, dell’aggiornamento e dell’innovazione professionale e la necessità di salvaguardare la biodiversità marina, si pone un quesito: ci sarà ancora spazio per la pesca in Italia e possibilità e convenienza a praticarla?”.

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