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Federpesca in audizione al Senato su DL Agricoltura

Federpesca in audizione al Senato su DL Agricoltura

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Questa mattina, Federpesca è intervenuta al Senato in Commissione Industria e agricoltura durante l’audizione dedicata al DL Agricoltura. 

Nel corso dei lavori la direttrice Biondo ha ringraziato il Governo e il Parlamento per l’impegno profuso nel cercare di arginare un’emergenza, quella del granchio blu, che sta devastando intere aree del nostro Paese.

“Il provvedimento – ha ricordato Francesca Biondo, durante il suo intervento – segue infatti altri importanti strumenti attivati fin dall’estate 2023 che, seppur non hanno eliminato il fenomeno, hanno in parte arginato una proliferazione devastante, confermando al tessuto imprenditoriale un’attenzione da parte delle istituzioni.

Ricordiamo come, prima dell’emergenza granchio blu, soprattutto nel nord-est del nostro Paese venivano prodotte oltre 30mila tonnellate annue di vongole, mentre oggi abbiamo un bilancio drammatico, con un calo della produzione tra il 70% e il 100%, con intere aree dell’Alto Adriatico che hanno visto azzerata la loro produzione con perdite di oltre 120 milioni di euro di produzione e più di 400 milioni di euro di perdite in tutto l’indotto”.

In questo senso, la volontà di nominare un Commissario Straordinario nazionale per il contrasto del fenomeno è certamente un passo importante nella direzione di una maggiore tempestività degli interventi.

“Per questo auspichiamo che possa essere individuata la figura del Commissario nel più breve tempo possibile, al fine di mettere in campo tutte le misure di contenimento del fenomeno, con specifici incentivi alle imprese per la cattura e lo smaltimento del granchio blu, oltre che di programmazione di investimenti per l’attivazione di una filiera produttiva di trasformazione e commercializzazione. Altresì, vista la situazione dell’anno in corso, che purtroppo certamente peggiorerà nel corso dell’estate, abbiamo chiesto di prevedere una proroga al 2025 dei provvedimenti relativi alla sospensione dei mutui, in quanto la crisi economica derivata dal granchio blu ha colpito la sostenibilità economica delle imprese soprattutto durante il corso del 2024” ha concluso Biondo.

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Granchio blu sei cotto: nell’estate romagnola i pescatori lanciano la sfida con nuovi sapori del mare e con il green and blue novel food

Granchio blu sei cotto: nell’estate romagnola i pescatori lanciano la sfida con nuovi sapori del mare e con il green and blue novel food

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Dalle alghe fritte agli spaghetti conditi con il sugo al granchio blu. Ma anche vongola romagnola, e cozza romagnola connotati da apposito marchio collettivo. Sono alcune delle novità gastronomiche che sbarcheranno sulle tavole della Romagna (e non solo) a partire dall’estate e per i prossimi mesi. Vecchi e nuovi sapori, prelibatezze da scoprire (o riscoprire). Questi gli obiettivi della campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna, che è stata presentata nella giornata di oggi, lunedì 27 maggio, a bordo della Motonave Bella Rimini, da Legacoop Agroalimentare e Cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica, in collaborazione Ecomondo, Legacoop Emilia-Romagna e con i pescatori del Consorzio Pescatori di Goro (Co.Pe.Go), Cooperativa la VelaCooperativa pescatori di CerviaCasa del pescatore di Cesenatico e Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini.

Un modo per sostenere allevatori e pescatori. «L’idea di voler fare entrare il granchio blu nella nostra cultura alimentare, obiettivo dell’iniziativa, è un atto concreto per provare, quanto meno, a trarre un piccolo vantaggio da quella che è una vera e propria emergenza», ha detto Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare. «Far crescere il consumo di granchio blu con l’offerta di un prodotto già pronto ad essere cucinato, potrà dare anche un piccolo sollievo economico agli allevatori di molluschi alle prese con uno stravolgimento dell’ecosistema che ha portato di fatto all’azzeramento della produzione di vongole veraci e ha messo in ginocchio i pescatori. Un’iniziativa, questa della Romagna, che potrebbe fare da apripista per iniziative simili anche in altre regioni d’Italia con il coinvolgimento delle nostre cooperative» continua Maretti. Inoltre «questa di Legacoop Agroalimentare è una di quelle iniziative, svolte nell’ambito del programma nazionale triennale, che va nella direzione di dare strategie inedite e avere flessibilità nelle decisioni che abbiamo sempre auspicato. Iniziativa che si sposa anche con il recente al Dl Agricoltura dove finalmente il granchio blu è stato considerato un problema ambientale, e quindi è stato istituito un commissario straordinario, e dove sono stati stanziati aiuti alla filiera ittica per contrastare la crisi economica».

Granchio blu sei cotto: ristoratori, albergatori, Vip tutti coinvolti. Si tratta di un progetto che nasce per supportare e sostenere le imprese della pesca e della molluschicoltura nel processo di adeguamento commerciale attraverso una strategia che punta a qualificare i processi produttivi, la tracciabilità dei prodotti ittici. Ma anche a sviluppare nuove strategie di mercato e di vendita delle produzioni locali rafforzando la competitività del sistema produttivo locale. Pescatori, operatori del settore ittico e GdO, mondo della ristorazione e dell’hotellerie sono pronti a fare sistema e a collaborare per promuovere una nuova “educazione alimentare”, basata sul consumo consapevole e sulla comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari e sviluppo ecocompatibile.

La campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna. Le iniziative che verranno realizzate si concentreranno sulla promozione e valorizzazione di tre specifici prodotti ittici: i primi due sono la Cozza Romagnola (mytilus galloprovincialis) e la Vongola Romagnola (Chamelea gallina), marchi collettivi territoriali depositati presso Euipo, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Il terzo prodotto non è ancora sufficientemente conosciuto e non fa ancora parte della cultura gastronomica romagnola, ma che si appresta a divenire un vero e proprio green & novel food. Si tratta del granchio blu (callinectes sapidus). «Come già noto, da oltre un anno l’invasione del granchio blu nell’area del Delta del Po ci ha messi tutti di fronte ad uno stravolgimento ecosistemico dell’habitat deltizio e marino, mettendo in ginocchio il comparto ittico, con particolare riferimento alla venericoltura dei pescatori di Goro e Comacchio», spiega Massimo Bellavista, responsabile pesca e acquacoltura Emilia-Romagna di Legacoop Agroalimentare.

«Da oltre un anno, siamo attivamente impegnati nella ricerca di soluzioni tese fornire supporto di vario genere al migliaio di pescatori in ginocchio per il drastico calo e, di fatto, azzeramento, della produzione di vongole veraci, sino ad oggi considerato il distretto europeo della vongola verace. Da oltre un anno siamo impegnati a sensibilizzare le istituzioni, ma anche gli stakeholder dei settori della blue economy, in primis il settore turistico balneare».

Con queste premesse nasce la campagna chiamata Abbiamo cotto il granchio blu, mirata a sostenere l’introduzione di questo nuovo crostaceo nella cultura alimentare romagnola. L’iniziativa promuove l’utilizzo del granchio blu pescato e raccolto dai pescatori delle cooperative dell’Emilia-Romagna e che prevede il coinvolgimento degli hotel e dei ristoranti della costa emiliano-romagnola, proponendo alla clientela un piatto a base di granchio blu. L’iniziativa trova la disponibilità delle associazioni Federalberghi Emilia-Romagna e le rispettive associazioni territoriali della costa, Promozione Alberghiera, dei grossisti e della Grande distribuzione Organizzata. La commercializzazione del granchio blu eviscerato di alta qualità, fresco o congelato, è affidata al Consorzio Pescatori di Goro. Alla Cooperativa Casa del pescatore di Cattolica, protagonista di un importante processo di sviluppo orientato alla trasformazione e commercializzazione del seafood nostrano, è invece, affidata la produzione e commercializzazione di un sugo pronto per il canale horeca.

Prodotto fresco, pulito pronto a essere cotto, e sughi: questa la proposta. «La scelta verso un preciso sugo pronto è il risultato di un lungo lavoro di ricerca delle materie prime ma anche di analisi delle varie proposte», dichiara Nicola Tontini, direttore della Cooperativa Casa del pescatore di Cattolica. «Negli ultimi mesi sono stati realizzati alcuni panel taste con autorevoli e qualificati rappresentanti – prosegue Tontini – che hanno contribuito a orientare indirizzato la scelta basandosi su diversi criteri (aspetto, qualità aromatica, intensità aromatica, grado di cottura, sapidità, armonia dei sapori e succulenza)».

Una campagna di sensibilizzazione. La campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna e della specie alloctona callinectes sapidus, finanziata nell’ambito del Piano Nazionale della pesca e dell’acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare – annualità 2024 – verrà presentata alla Commissione Europea il 30 maggio a Svendborg in Danimarca, in occasione dell’European Maritime Day (evento annuale che celebra la giornata marittima europea). È prevista la stampa di adesivi e vetrofanie che consentiranno di identificare gli hotel e i ristoranti aderenti all’iniziativa, depliant informativi e gadget per i più piccoli. E verrà promossa sui media nazionali e internazionali grazie al Patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Comune di Rimini, Comune di Cesenatico, Comune di Goro e il supporto del Galpa/Flag Costa dell’Emilia-Romagna.  

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Federpesca alla Luiss per il convegno “Internazionalizzazione: sfide e opportunità nelle finanze globali”

Federpesca alla Luiss per il convegno “Internazionalizzazione: sfide e opportunità nelle finanze globali”

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Crediamo fortemente nel rafforzamento della cooperazione con i Paesi africani che siamo convinti possa portare opportunità di crescita anche per le imprese di pesca nazionali e rafforzare il sistema imprenditoriale italiano. È infatti strategico lavorare affinché i paesi africani, ricchi di risorse ittiche, possano adeguarsi sempre di più agli alti standard di qualità, sicurezza alimentare e diritti sociali garantiti dalla nostra flotta nazionale; allo stesso tempo è fondamentale lavorare sulla formazione per rafforzare la qualificazione del personale anche al fine di garantire un ricambio generazionale e manodopera qualificata alle nostre imprese”, ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante l’evento “Internazionalizzazione: sfide e opportunità nelle finanze globali”.

Organizzato dalla Luiss Business nel meraviglioso contesto di Villa Blanc a Roma, l’incontro è stato realizzato in collaborazione con Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Federpesca, Proger, SACE e SIMEST. Un’occasione di analisi e dibattito con esperti aziendali e istituzionali, che hanno approfondito come la trasformazione delle dinamiche globali e le pratiche ESG stanno orientando gli investimenti internazionali che mirano a promuovere crescita, innovazione e sostenibilità.

Al panel sono intervenuti l’Ambasciatore Giuseppe Mistretta, Direttore Africa Sub-Sahariana MAECI, Patrizia Mauro, Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Maria Monica Annibaldis, Confindustria e il Prof Emiliano Finocchi, Luiss Business School. Tra le tante tematiche affrontate, un focus è stato dedicato al Piano Mattei per confrontarsi sulla crescente centralità che, in questo scenario, sta assumendo il continente africano, e quali contributi anche il settore ittico nazionale può fornire per la sua attuazione.

La Dr.ssa Biondo ha raccontato i progetti sui quali Federpesca è impegnata in collaborazione con organismi internazionali e Paesi Africani ringraziando la Luiss per il supporto strategico e ha concluso: “Il Piano Mattei rappresenta un volano per costruire rapporti con Paesi africani, in primis i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per una gestione comune delle risorse ittiche condivise che eviti una concorrenza sleale e rafforzi il settore ittico. La pesca in questo senso può rappresentare un vero e proprio strumento di cooperazione per lavorare insieme verso obiettivi comuni, mirando a rafforzare la competitività delle imprese italiane e lo sviluppo del settore ittico in Africa”.

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A “Cultura e sostenibilità” premiata Federpesca

A “Cultura e sostenibilità” premiata Federpesca

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“Un grande onore per noi ricevere questo premio dedicato alle migliori realtà agricole ed enogastronomiche del territorio, riconoscendo il loro impegno straordinario nella promozione della sostenibilità e nel preservare le tradizioni agricole e culinarie della nostra comunità”. Questa la dichiarazione della direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la cerimonia di premiazione indetta nel contesto dell’evento “Cultura e Sostenibilità”, organizzato da Smart People, in collaborazione con il The Building Hotel di Roma e promosso da Roma Capitale. L’evento romano, tenutosi dal 17 al 19 maggio, ha avuto l’obiettivo di valorizzare la cultura del patrimonio territoriale della città di Roma.

La manifestazione si è sviluppata in una serie di incontri, durante i quali professionisti esperti del settore agroalimentare ed enogastronomico hanno raccontato le loro esperienze, condiviso o le loro conoscenze e fornito spunti interessanti per gli operatori del settore e spettatori.

La tre giorni si è conclusa con una cena di Gala a cura dello Chef Andrea Cossalter, realizzata con i prodotti del territorio premiati durante la cerimonia, tra cui anche i prodotti ittici della cooperativa “La Pesca Romana” di Fiumicino.

“Per Federpesca è stata un’occasione per comunicare la costante attenzione delle imprese ittiche nazionali nel garantire prodotti di qualità, locali, freschi e che rispettano le regole di sostenibilità e di salvaguardia delle risorse alieutiche” continua la Direttrice Biondo. “Abbiamo avuto dimostrazione di questo impegno proprio sta sera, grazie ai prodotti ittici locali che la Cooperativa la Pesca Romana ha fornito allo Chef Cossalter per preparare la Cena di Gala. Un ringraziamento speciale va dunque anche a Gennaro del Prete, presidente della cooperativa, ai suoi collaboratori Marco Massimiani e Claudio Massimiani presenti alla serata, oltre che a tutta la marineria di Fiumicino” – ha così concluso la Dott.ssa Biondo. 

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Scognamiglio: “La pesca professionale è finalmente al centro dell’agenda politica ed istituzionale”

Scognamiglio: “La pesca professionale è finalmente al centro dell’agenda politica ed istituzionale”

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“La pesca professionale è finalmente al centro dell’agenda politica ed istituzionale. Dopo anni di disinteresse da parte dei Palazzi, soprattutto quelli europei, che hanno preso di mira il comparto ittico, le imprese e i lavoratori del settore ricevono la giusta considerazione. E non rischiano di pagare dazio pure per chi svolge l’attività a fini soltanto ricreativi”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Anche l’esito del ricorso – prosegue il dirigente dell’associazione del mondo cooperativistico – presentato contro il nuovo decreto del governo sulla regolamentazione della pesca sportiva effettuata con il sistema del palamito (o palangaro), respinto dal Tar del Lazio, non solo conferma la legittimità della norma, ma ristabilisce indirettamente senso ed equilibrio ad un dibattito assolutamente miope, che si è sviluppato sul tema specifico, in questi giorni. In generale, infatti, non si può pensare che un settore ludico possa essere sottratto ad una regolamentazione, soprattutto se necessaria alla preservazione degli stock ittici e dell’ecosistema marino, mentre in questi anni la pesca professionale è stata addirittura soffocata dai controlli, fino a giungere quasi alla sua criminalizzazione. Eppure fino a ieri alcune voci che in questi giorni abbiamo sentito, non si sono mai levate quando in gioco era un intero comparto produttivo. E’ necessario, insomma, ristabilire l’ordine delle priorità e contribuire tutti equamente alla sostenibilità delle attività. Ma è bene ricordare che la sostenibilità non è unicamente ambientale, ma anche economica e sociale. Soltanto, dunque, un approccio strategico e complessivo al problema può portare a soluzioni adeguate e condivise.

E’ per queste ragioni che apprezziamo lo sforzo, in termini di confronto e di programmazione degli interventi, messo in campo dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Lollobrigida, che apre una fase nuova e positiva, consentendo a migliaia di addetti di poter uscire da una situazione difficile nella quale sono stati catapultati da scelte sbagliate e superficiali della politica, che rispondevano a logiche incomprensibili o piuttosto a condizionamenti particolari, oltre che da una serie di congiunture sfavorevoli.

Come abbiamo ribadito più volte, tutelare la pesca e costruire un percorso di ammodernamento, avviato ormai da tempo, che tenga conto di tutti gli elementi, significa proteggere un’eccellenza italiana, legata ai territori, e garantire la qualità dei prodotti ai consumatori”.

“E’ necessario – conclude Scognamiglio – consolidare e valorizzare l’iter avviato, per sviluppare pienamente le potenzialità delle marinerie del Paese e contemporaneamente tutelare la risorsa mare. Questa è la sfida che bisogna cogliere insieme”.

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