Categoria: Economia del mare Pagina 39 di 514

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: in arrivo finanziamenti per demolizione vecchi pescherecci, ma capolinea per lo strascico

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: in arrivo finanziamenti per demolizione vecchi pescherecci, ma capolinea per lo strascico

“Sta per entrare nella fase operativa l’attesa procedura di finanziamento per la demolizione dei pescherecci obsoleti. L’obiettivo dichiarato dell’Unione europea è contribuire alla sostenibilità ambientale, attraverso il rinnovo della flotta, ma nei fatti si pone anche fine alla pesca a strascico, da tempo nel mirino di Bruxelles”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Predisposto il decreto dirigenziale del Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico –, si attende il bando per il fermo definitivo delle imbarcazioni datate, con il quale sono stati individuati i criteri per la presentazione delle domande di accesso ai contributi pubblici. Il decreto prevede che in Liguria, Toscana e Lazio i rimborsi riguarderanno soltanto la pesca a strascico, a cui l’Ue ha già limitato le giornate di pesca, rendendo sempre più difficile lo svolgimento dell’attività, che è stata sostanzialmente criminalizzata, determinando un duro colpo al settore e all’intera filiera. Adesso si cerca di chiudere la partita, con queste agevolazioni per la dismissione delle imbarcazioni. Il nuovo Feamp – Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca ha introdotto criteri recepiti dalla norma, che vanno nella direzione di un rinnovo della flotta, per rispondere alle linee dettate dall’Unione in tema ambientale e di regolamentazione della pesca. Molti pescatori, giocoforza, vista la delicatezza della situazione potranno cogliere l’opportunità dei finanziamenti almeno per avere un paracadute. Anche se le modalità di accesso risultano più stringenti del previsto. D’altra parte, per tutti gli operatori del comparto si profilano nuove sfide ed investimenti per l’adozione di tecnologie avanzate, per l’adeguamento ai nuovi standard. In ogni caso, l’archiviazione della pesca a strascico comporterà conseguenze negative sull’occupazione e sulla disponibilità per i consumatori di pescato fresco italiano controllato”.

“Il fondo nazionale destinato alla demolizione – conclude Scognamiglio – è di 74 milioni di euro. L’Unci AgroAlimentare tutelerà gli interessi dei pescatori, supportando e assistendo chi intende partecipare al bando”.

The post Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: in arrivo finanziamenti per demolizione vecchi pescherecci, ma capolinea per lo strascico appeared first on Economia del Mare.

 

La Guardia Costiera a tutela della filiera pesca

La Guardia Costiera a tutela della filiera pesca

La Guardia Costiera conferma il proprio impegno – in dipendenza funzionale dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – nella vigilanza sulla filiera della pesca. Un’attività continua che ha lo scopo di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

Proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra in prossimità delle festività natalizie, la Guardia Costiera ha rafforzato il proprio impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale, allo scopo di scongiurare tutti quei comportamenti illegali che compromettono il prodotto ittico, soprattutto “Made in Italy”.

L’operazione complessa“SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e uomini della Guardia Costiera impegnati in controlli, sia a terra che in mare.

Tre le fasi dell’operazione in corso: una prima fase detta di “analisi”, che ha avuto luogo dal 13 al 30 novembre ed è servita a individuare i “target” di interesse, individuando le unità navali e gli operatori commerciali destinatari di un’eventuale verifica durante l’attività operativa; a questa ha poi fatto seguito una seconda fase “operativa” – dal 1 al 15 dicembre – che ha permesso di attuare un contrasto diretto alle attività di pesca illegale, attraverso l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate; infine, seguirà una terza fase durante la quale, in considerazione del particolare periodo dell’anno e della specificità delle realtà locali, i Comandi territoriali potranno orientare meglio la loro azione di controllo.

L’obiettivo principale è quello di prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici e alterare il principio di leale concorrenza sul mercato a causa di comportamenti disonesti, che possano indebolire anche la capacità del cittadino di autodeterminarsi correttamente nella scelta del prodotto ittico. Un’operazione questa che tutela anche la maggioranza degli operatori del settore che agiscono nel rispetto della normativa e garantiscono prodotti di elevata qualità, primi fra tutti quelli provenienti della pesca italiana artigianale e costiera.

Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.850 controlli e che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.

Questi i dati salienti: 636 illeciti tra amministrativi e penali211 attrezzi da pesca sequestrati, 6 esercizi commerciali chiusi; sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro, per un totale di 218 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.

Numeri che rientrano nello sforzo complessivo posto in essere nel corso del 2023 dalla Guardia Costiera nella sua funzione di controllo del settore della pesca, in linea con gli obiettivi proposti dal Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste.

Nel 2023, infatti, è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Ma non solo. Nel corso dell’anno l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di effettuare sull’intero territorio nazionale circa 110.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o non etichettati, spesso provenienti dall’estero.

The post La Guardia Costiera a tutela della filiera pesca appeared first on Economia del Mare.

 

Blockchain – Mare Nostrum: presentate con successo le attività del progetto organizzate dal Distretto Pesca e Crescita Blu – COSVAP di Mazara del Vallo

Blockchain – Mare Nostrum: presentate con successo le attività del progetto organizzate dal Distretto Pesca e Crescita Blu – COSVAP di Mazara del Vallo

Grande soddisfazione da parte dei vertici del Distretto Pesca e Crescita Blu – COSVAP di Mazara del Vallo per un bilancio più che positivo grazie alle attività organizzate all’interno del progetto Blockchain – Mare Nostrum, attuato in partnership con diversi enti ed istituzioni Siciliane e Tunisine.

I risultati del progetto sono stati presentati durante un incontro a Tunisi presso l’hotel Africa con la presenza di autorità, esperti del settore e pescatori.

Blockchain – Mare Nostrum: la parola a Angelita Marino coordinatrice del progetto

In rappresentanza del Distretto Pesca e Crescita Blu – COSVAP di Mazara del Vallo, è stata presente la coordinatrice del progetto, la Dottoressa Angelita Marino che ha dichiarato “aver presentato in Tunisia, in particolare nell’ultimo incontro di questi giorni a Tunisi, lo scopo principe di Blockchain, è stato sicuramente fondamentale. Abbiamo, infatti, avuto modo di far comprendere ed illustrare in modo fattivo la valenza del progetto dal punto di vista innovativo e pragmatico con l’utilizzo di strutture all’avanguardia di essenziale aiuto e supporto per uno sviluppo economico del settore pesca. Vedere insieme, collaborare, pescatori di Mazara del Vallo che abbiamo portato con noi e quelli di tunisino, credo proprio che sia stata la chiave vincente del nostro operato”.

Blockchain – Mare Nostrum: l’obiettivo del progetto

In questi ultimi anni, grazie alle nuove tecnologie digitali, si è sempre di più sviluppata una cultura innovativa di supporto alla conoscenza digitale ed in particolare si è riscontrata l’esigenza, da parte della popolazione, la necessità di conoscere la storia e l’identificazione dei prodotti ittici.

Blockchain – Mare Nostrum è nato con lo scopo di attuare una identità socio-culturale del mondo ittico dando supporto fattivo alle piccole e medie imprese di pescatori artigianali siciliani, tunisini ed agli stessi consumatori, consolidando in tal modo azioni dirette ed informative con tematiche legate alla sicurezza alimentare, alla pesca sostenibile ed alla tracciabilità del pescato nel Mar Mediterraneo.

Di tutto questo si è discusso durante l’incontro organizzato dal Distretto Pesca e Crescita Blu – COSVAP di Mazara del Vallo, in collaborazione con i partner.

Una grande partecipazione sia degli esperti di settore ma anche delle autorità locali e dei pescatori di Mazara del Vallo e tunisini, che hanno avuto modo di confrontarsi tra le tecniche innovative e digitali inserite nel progetto stesso. Soddisfazione, dunque, da parte degli organizzatori che hanno avuto modo di constatare lo status dei pescatori del luogo in Tunisia con carenze di attrezzature per attuare una politica pragmatica e rivoluzionare del pescato.

Blockchain – Mare Nostrum: conclusa la formazione dei pescatori

Un momento fondamentale di confronto quello attuato che ha permesso agli operatori del settore di comprendere appieno l’importanza del Progetto Blockchain Mare Nostrum con una evoluzione sistematica del comparto pesca rivolta alle piccole e medie imprese artigianali. Pertanto, focus dell’attività progettuale è stata quella di soddisfare da un lato i consumatori e dall’altro le imprese ittiche locali siciliane e tunisine creando una interazione con l’utilizzo di strumentazioni innovative ed adeguate. Con questi principi il Progetto ha concluso la formazione dei pescatori partecipanti che a breve potranno utilizzare la strumentazione prevista e necessaria per l’attuazione di azioni dirette ed innovative, realizzando un nuovo modello di sviluppo economico.

Mazara del Vallo, Selinunte e Biserta sono i luoghi chiave di questa iniziativa, che promette di gettare le basi per una gestione più trasparente ed efficiente delle risorse ittiche nei mercati coinvolti.

Blockchain – Mare Nostrum al suo interno ha sviluppato l’intendo di realizzare poli di cooperazione transfrontaliera d’eccellenza per una integrazione della piccola e media impresa ittica, creando così una vetrina virtuale dove le aziende possono promuovere i loro prodotti con listini prezzi in sicurezza e tracciabilità delle merci. Il consumatore, dal lato suo, ha modo di scansionare il QRCode della Blockchain con il proprio smartphone o tablet in tempo reale.

Blockchain – Mare Nostrum è realizzato grazie alla partnership tra enti ed istituzioni sia private che pubbliche con riferimento ad autorità ed imprese Siciliane e Tunisine. La Mission è quella di aumentare la competitività del Sistema Pesca, attraverso azioni che promuovono la qualità dei prodotti e dei servizi, utilizzando diversi strenghts come il Marketing, la Finanza, l’ITC, la formazione in management e la gestione distrettuale. Viene attuato così uno strumento di promozione e coordinamento dei bisogni di un settore vasto che privilegia la media e piccola impresa di pescatori nell’area compresa tra la Sicilia e la Tunisia, con una politica strategica per consentire di realizzare interventi mirati alla crescita e al sostegno del settore stesso. Diversi sono i soggetti attuatori, ognuno con un ruolo e competenza specifica a partire dal Groupement Interprofessionnel des Produits de la Pêche – G.I.P.P. con sede a Tunisi, il Distretto della Pesca e della Crescita Blu – COSVAP con sede a Mazara del Vallo, la So.Gest Ambiente Srl – SOGEST con sede a Palermo, la SQLI Services con sede a Bardo in Tunisia, il Comune di Mazara del Vallo in provincia di Trapani, il Cermed – CM con sede a La Marsa in Tunisia.

The post Blockchain – Mare Nostrum: presentate con successo le attività del progetto organizzate dal Distretto Pesca e Crescita Blu – COSVAP di Mazara del Vallo appeared first on Economia del Mare.

 

Energia, Aero: Eolico offshore e pesca possono convivere

Energia, Aero: Eolico offshore e pesca possono convivere

“Il Mar Mediterraneo ha un’importanza ambientale, commerciale e geopolitica straordinaria. In questo contesto, l’eolico offshore offre una soluzione industriale strategica che, nell’interesse del Paese, permetta di conciliare la tutela ambientale, l’attività di pesca e le rotte commerciali con lo sviluppo di importanti capacità di produzione di energia rinnovabile”.

È quanto ha dichiarato il presidente di Aero, l’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, Fulvio Mamone Capria, nell’ambito dell’evento “Mare Bene Comune, la pesca nelle sfide della transizione” organizzato nel pomeriggio del 14 dicembre da Federpesca a Roma.

“Intendiamo rafforzare il percorso di confronto e di comunicazione con i pescatori delle grandi marinerie italiane, affinché gli impianti di produzione di energia eolica offshore possano rappresentare un’opportunità di ripopolamento di stock ittici e di habitat marini attualmente a rischio o già compromessi. Ne beneficerebbe l’ambiente marino e la stessa attività di prelievo. Accanto a questo obiettivo di medio periodo, le marinerie potranno proporsi per le attività di assistenza e di monitoraggio degli specchi acquei ove insisteranno gli impianti, soprattutto in quei periodi di fermo pesca stabiliti dalle Autorità competenti. Inoltre, progetti di acquacoltura in alto mare, già realizzati all’estero accanto agli impianti di eolico offshore, potrebbero creare una vera multifunzionalità dell’attività di pesca”, continua Mamone Capria.

Mamone Capria – Foto Aero

The post Energia, Aero: Eolico offshore e pesca possono convivere appeared first on Economia del Mare.

 

Federpesca, “Mare bene comune: la pesca nelle sfide della transizione”

Federpesca, “Mare bene comune: la pesca nelle sfide della transizione”

“Partecipare alle sfide della transizione energetica, digitale e tecnologica significa stare nel contesto attuale con consapevolezza e concretezza. I concetti di competitività e di sostenibilità non devono essere in contrapposizione tra loro. Devono invece andare di pari passo non solo per soddisfare i fabbisogni alimentari degli italiani, ma anche per rendere il settore più attrattivo per i giovani e accompagnare i pescatori nelle sfide della transizione”.

Le parole della direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, sintetizzano al meglio il convegno “Mare Bene Comune: la pesca nelle sfide della transizione” organizzato da Federpesca presso il Museo dell’Ara Pacis.

I nostri più sentiti ringraziamenti al Dott. Scalera, Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica, MASAF, e all’On. Procaccini, europedutato, per aver ancora una volta dimostrato il loro continuo impegno e dedizione nell’ascoltare il nostro settore.

L’appuntamento romano è stato l’occasione per presentare “Mare Bene Comune”, progetto finanziato dal PO FEAMP 2014/2020, che ha visto il coinvolgimento di Federpesca quale capofila e della Stazione Zoologica Anthon Dohrn in qualità di partner. Realizzato nelle Marinerie di Sciacca e Molfetta, Mare Bene Comune mira a massimizzare l’impatto positivo che il settore della pesca può avere per combattere il problema dei rifiuti marini e contribuire alla protezione dei mari, alla conservazione delle aree marine protette, alla corretta gestione delle risorse biologiche e alla prevenzione dell’inquinamento marino, migliorando così la qualità dei prodotti ittici del Mediterraneo.

“Ringrazio la Cooperativa pescatori di Sciacca e l’associazione armatori di Molfetta che hanno permesso di coinvolgere 66 pescherecci a strascico e reti pelagiche, 198 operatori raccogliendo più di 8.000 kg di rifiuti in soli 3 mesi. Una dimostrazione di come le attività di pesca esercitate con il sistema a strascico contribuisce in modo sostanziale alla riduzione dei rifiuti in mare.” – ha continuato la Direttrice Biondo.

In un secondo momento, è stato discusso l’impegno dei pescatori nel cogliere le sfide della transizione ecologica, digitale ed energetica. Sfide che devono essere affrontate già nell’immediato per poter garantire al settore della pesca italiano un futuro sostenibile sia a livello ecologico, economico e sociale.

“Questo convegno diventa un’occasione per ribadire come anche il settore della pesca – se messo nelle condizioni di farlo – è pronto a guardare al futuro, nonostante chi vuole escluderci dalle trasformazioni in corso nel mondo sostenendo che è più semplice smantellare un settore così poco numeroso invece di accompagnarlo nella transizione. Una visione miope che non dobbiamo stancarci mai di condannare per cercare di invertire la rotta.” – ha così concluso la Direttrice Biondo.

“Transizione” è stata dunque la parola chiave durante i lavori, diventando così sinonimo di “opportunità”. L’Ing. Samarelli, il Dott. Dante di Oikonomia e il Presidente di Aero, il Dott. Mamone Capria, lo hanno raccontato bene durante i loro interventi. Fornendo così spunti di riflessione e nuove possibilità, che danno ottimismo e speranza a un futuro sostenibile del settore ittico italiano.

The post Federpesca, “Mare bene comune: la pesca nelle sfide della transizione” appeared first on Economia del Mare.

 

Pagina 39 di 514

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy