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Linea Blu Discovery: un viaggio nel mondo della pesca italiana

Linea Blu Discovery: un viaggio nel mondo della pesca italiana

Al via Linea Blu Discovery, un viaggio nel mondo della pesca italiana, in onda su Rai 1 e Rai Italia il sabato alle 14.00. Un programma che nasce dalla collaborazione tra Rai, TvCom e Federpesca, con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – nell’ambito del programma Nazionale triennale della pesca e acquacoltura della Direzione Generale delle Pesca Marittima e dell’acquacoltura – che vuole raccontare al grande pubblico il mondo della pesca italiana.

“Un settore che sta cercando di affrontare con dignità, nel miglior modo possibile, le sfide sempre più complesse che gli si pongono davanti” – ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo – “e che merita di essere conosciuto per quello che realmente è, raccontando ai cittadini le difficoltà e le bellezze di questo mestiere grazie al quale ogni giorno, i migliori prodotti ittici arrivano sulle tavole degli italiani.”

“Linea Blu Discovery è un programma importantissimo perché approfondisce la cultura del mare. Attraverso immagini suggestive e le testimonianze di chi il mare lo vive, racconta un intero mondo e la sua storia, dando spazio a chi non solo trae sostentamento dal mare stesso ma con il suo ruolo ne diventa prezioso custode”, ha affermato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

In quattro puntate, un viaggio alla scoperta di alcune tra le più note marinerie del nostro Paese: Mazara del Vallo, Riposto, Molfetta, Termoli, Chioggia, Ancona, Fiumicino e Castiglione della Pescaia. In ognuna di queste località incontreremo i pescatori, li seguiremo nel loro lavoro, per mostrare al pubblico la grande ricchezza dei nostri mari e le diverse tecniche di pesca. Racconteremo le loro tradizioni, i progetti per la salvaguardia dell’ambiente, i territori, assaggeremo i piatti tipici della loro cucina e percorreremo tutta la filiera che fa del nostro pescato una vera e propria eccellenza italiana. A condurre il programma Fabio Gallo con la partecipazione di Giulia Capocchi, che verranno guidati nel loro viaggio dagli uomini e dalle donne di Federpesca, la Federazione Nazionale delle imprese di Pesca che dal 1961 rappresenta e tutela gli armatori e le imprese della pesca italiana.

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Premiati dieci laureati e loro tesi per il futuro della pesca

Premiati dieci laureati e loro tesi per il futuro della pesca

Analisi della biologia delle specie e gestione della pesca, allevamento di trota e branzino con sottoprodotti della lavorazione delle carni, presenza di microplastiche nelle seppie. Ma anche possibilità di estrarre proteine dalle acque di scarto della lavorazione dei prodotti ittici da utilizzare come additivi alimentari. Sono alcuni dei temi affrontati dagli autori delle 10 tesi di laurea, vincitrici del premio “Pesca e acquacoltura sostenibili: dalla governance alla filiera”, indetto anche per il 2023 da Legacoop Agroalimentare in collaborazione con Randstad Italia, e premiate stamani a Roma nella Sala Cavour, presso la sede del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida. L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024, annualità 2023.

Il ministro Francesco Lollobrigida ha detto «grazie per i preziosi spunti che oggi mi avete offerto. È importante puntare sulle nuove generazioni e garantire loro di restare in Italia dopo gli studi, creando opportunità lavorative soprattutto in quei settori che hanno interessato i loro studi. Complimenti a tutti coloro che hanno partecipato al bando e a coloro che hanno vinto il premio. Il valore delle vostre ricerche rappresenta la base per trattare alcuni temi come, ad esempio, quello della sicurezza alimentare».

Il premio. I dieci laureati (Nicolò Bacchet, Mirko Bellotti, Margherita Cuzzit, Viola Faraoni, Giulia Fasce Cannata, Gianmarco Liga, Cinzia Mastro, Riccardo Napolitano, Elisa Pignoni e Christian Zaramella) e le loro tesi di laurea vincitrici sono state premiate da Legacoop Agroalimentare con un assegno di 2mila euro per ciascun elaborato. Obiettivo quello di promuovere le migliori pratiche a sostegno dello sviluppo ambientale, sociale ed economico. A stare a cuore è la valorizzazione della formazione universitaria di settore quale supporto ad una filiera produttiva che, in un mercato globalizzato, non può fare a meno di professionalità e conoscenza.

Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare sottolinea come «il valore di questo premio sta nel mettere insieme giovani, Università e ricerca per creare quei legami su cui poter generare elementi di crescita e innalzare così il livello delle competenze. Aspetti questi sui quali Legacoop

Agroalimentare crede fortemente». Altro aspetto fondamentale, continua Maretti è che con queste iniziative «si aprono competenze nuove, si investe in conoscenza e ricerca per poter essere in grado di affrontare tutte le problematiche del settore. Questo per investire su un futuro fatto non soltanto di gestione delle emergenze, come il granchio blu. Vogliamo garantire un equilibrio che regga agli sconquassi provocati dai cambiamenti climatici e dalle specie aliene».

Per Andrea Castellett, responsabile relazioni Istituzionali di Randstad, «non c’è dubbio che la valorizzazione del talento sia un tema molto caro per Randstad. Il benessere e lo sviluppo della nostra società dipendono dall’impegno delle giovani generazioni ma anche dalla sensibilità verso tematiche come la sostenibilità e l’attenzione al nostro territorio. Auspico che questo premio sia, per i talenti incontrati oggi, un riconoscimento importante del percorso formativo e uno stimolo per continuare a portare valore e innovazione nel settore della pesca e acquacoltura sostenibili»

Con questo premio Legacoop Agroalimentare vuole stimolare la ricerca in ambito accademico sui temi legati alla governance della pesca e dell’acquacoltura, alla multifunzionalità di impresa, all’economia circolare, alla crescita blu, analizzate dal punto di vista degli impatti e delle interazioni di carattere economico, sociale e giuridico in mare e nelle acque interne.

Come ha spiegato Elena Ghezzi, responsabile settore Pesca di Legacoop Agroalimentare, «questa seconda edizione è stata caratterizzata da una partecipazione di lavori di altissimo livello e con una distribuzione geografica delle Università lungo tutta l’Italia, da Udine a Palermo, da Milano a Bari. L’alto valore scientifico dei temi trattati lo dimostra il fatto che il 62% dei candidati si è laureato con 110 e lode con tesi che spaziano dalle aree delle discipline scientifiche, a quelle tecnologiche, e umanistico sociali. Preme anche sottolineare come esista una parità di genere tra i laureati che hanno partecipato al bando».

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Intervista a Francesca Biondo, direttrice di Federpesca: “Vogliamo dimostrare che seguiamo le normative europee, la sicurezza della navigazione, il rispetto di contratti e ambiente”

Intervista a Francesca Biondo, direttrice di Federpesca: “Vogliamo dimostrare che seguiamo le normative europee, la sicurezza della navigazione, il rispetto di contratti e ambiente”

di Angela Iantosca

Non viene dal mondo della pesca, né per formazione personale né per tradizione familiare, ma quando Francesca Biondo, direttrice di Federpesca, è entrata in contatto con questa realtà ha deciso di sposarne le sfide, l’umanità e quel senso di appartenenza solidale difficile da trovare in altri settori lavorativi, salvaguardandone l’autenticità nonostante la modernizzazione necessaria e naturale.

Noi l’abbiamo intervistata in vista di quei passaggi imminenti che la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca deve affrontare.

A cominciare dalla firma, il 27 settembre, dell’accordo con MSC Marine Stewardship Council, organizzazione non profit che promuove la pesca sostenibile, e con la quale Federpesca ha dato avvio ad un’importante collaborazione che, grazie a un approccio partecipativo che coinvolge operatori della pesca, ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle attività di pesca italiane.

“Noi ieri abbiamo firmato un accordo che ha l’intenzione di far partecipare i pescatori a quelle che sono le politiche di gestione. Molto spesso i temi della sostenibilità vengono trattai con delle norme calate dall’alto e che vincolano molto. Da questo punto di vista, l’approccio verso la sostenibilità, se deve essere inteso dal basso verso l’alto, deve necessariamente coinvolgere il mondo della pesca. Questa collaborazione vuole coinvolgere il maggior numero di attività di pesca per avvicinarle al livello di migliori pratiche richieste dallo Standard MSC per la pesca sostenibile, lo Standard internazionale scientifico più rigoroso a livello mondiale per la pesca sostenibile. Da anni le imprese di pesca sono impegnate in un processo di sostenibilità della propria attività che merita il giusto riconoscimento a livello sociale. La collaborazione con MSC vuole essere una sfida per il nostro settore nel reciproco riconoscimento per valorizzare i nostri prodotti e sostenere così il valore sociale ed economico del nostro settore”.

La conferenza del 27 settembre durante la quale è stato siglato l’accordo con MSC

Le attività previste dalla collaborazione saranno finanziate da Federpesca e MSC attraverso l’Ocean Stewardship Fund, il fondo creato da MSC per supportare la sostenibilità delle attività di pesca a livello globale. Una collaborazione che prende a modello il progetto BluFish, portato avanti da MSC dal 2018 per accompagnare le attività di pesca italiane lungo un percorso di sostenibilità strutturato in quattro tappe fondamentali: una mappatura delle attività di pesca, una pre-valutazione di attività selezionate per valutarne aree di forza e di debolezza, lo sviluppo e l’implementazione di un piano d’azione.

Da questo punto di vista avete già delle attività in essere con MSC?

“Da questo punto di vista con MSC abbiamo già portato avanti diversi progetti importanti: caso esemplare di questo approccio è il lavoro svolto con la pesca al gambero bianco di Molfetta in Puglia (GSA 18) che, grazie al coordinamento del GAL Ponte Lama e la partecipazione dell’istituto di ricerca COISPA e di Federpesca, ha avviato l’implementazione di miglioramenti concreti, spianando la strada verso la sostenibilità e potenzialmente avvicinandoli al raggiungimento della certificazione di pesca sostenibile secondo lo Standard MSC. Questi miglioramenti includono un’importante pietra miliare: la creazione di spazi di discussione internazionale con la Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CGPM) e gli altri Paesi (Albania, Croazia e Montenegro) coinvolti nella pesca di questa risorsa condivisa. Nella prima fase del progetto, le prime specie ittiche oggetto di pre-valutazione saranno il tonno alalunga in Sicilia (GSA 19) e i piccoli pelagici (sardine e acciughe) in Adriatico (GSA 17 e 18). Verrà inoltre condotto l’aggiornamento della pre-valutazione della pesca al gambero bianco in Puglia, realizzata nel 2020, per aggiornarla agli ultimi requisiti della versione 3 dello Standard MSC pubblicata nel 2022. In una seconda fase si prevede il coinvolgimento di altre specie ittiche e marinerie”.

Un altro momento della conferenza durante la quale è stato firmato l’accordo con MSC Marine Stewardship Council

A proposito della legge di riordino del settore ittico: a che punto siamo e quali le priorità?

“Torna all’attenzione una legge di riordino che non ha avuto particolare fortuna nelle ultime legislature, infatti non è mai arrivata alla Camera per approvazione, cosa che ha creato sconforto nel settore. Ma penso che questo governo ha una maggioranza parlamentare che gli altri governi non avevano, quindi arriveremo a dama. Nella legge ci sono delle semplificazioni importanti a partire dal Codice della navigazione e anche alcune questioni che riguardano la semplificazione amministrativa. Ma mancano due elementi: uno riguarda una modifica della 154 che dovrebbe riproporzionare le sanzione rispetto agli illeciti commessi e quindi andare a definire quando è sanzione grave o no; l’altra questione è il tema degli ammortizzatori sociali e quello del ticket NASpI. Nel nostro settore, infatti, nel caso di malattia avviene lo sbarco del marittimo. A causa dello sbarco, si va in disoccupazione e l’armatore deve pagare il ticket all’Inps, anche se spesso la ‘perdita’ del marittimo è un danno per lo stesso armatore, vista la difficoltà di trovare lavoratori in questo settore. Inoltre vorremmo inserire il tema della facilitazione e chiarificazione delle procedure di marittimi extracomunitari, che potrebbero garantire anche l’ingresso di lavoratori extracomunitari”.

Ci sono altri dossier aperti in cui è oggi impegnata Federpesca?

“Sicuramente un tema molto importante è la difficoltà dovuta al prezzo del gasolio che non scende da un anno e mezzo e che nel nostro settore rappresenta il 60% della spesa. Per questo abbiamo chiesto di prorogare la misura del credito di imposta – per ora attivata solo per il primo trimestre 2023 – fino al primo trimestre del 2024”.

Dal 30 settembre, alle 14, su Rai Uno andrà in onda “Linea Blu Discovery”, programma condotto da Fabio Gallo e Giulia Capocchi: di cosa si tratta?

“Si tratta di un programma voluto da Federpesca in collaborazione con la Rai, con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico la pesca che non viene mai raccontata nel modo giusto dai media. Vogliamo far conoscere tutte le attività legate a questo mondo e come arrivano i prodotti ittici sulle nostre tavole, inoltre vogliamo far conoscere le tradizioni, le specie differenti, i vari sistemi di pesca e poi le ricette e i progetti che stiamo portando avanti in termini di sostenibilità, rifiuti, ricambio generazionale, donne, rinnovo della flotta. In ogni puntata – in tutto sono quattro – parleremo di due marinerie: nella prima saremo a Riposto con la pesca del pesce spada e a Mazara, con quella del gambero rosso, il re del Mediterraneo; nella seconda a Molfetta e Termoli, nella terza a Castiglione della Pescaia e Fiumicino e nell’ultima ad Ancona e Chioggia. Abbiamo scelto le marinerie tra le più importanti d’Italia, ognuna con un sistema di pesca specifico”.

Un momento delle riprese della trasmissione in onda su RaiUno dal 30 settembre (Foto Fb)

In che senso il mondo della pesca non viene mai raccontato nel modo giusto?

“Spesso si parla solo dei temi che riguardano l’impatto ambientale che questa attività ha, cosa che sicuramente c’è, come accade in molte altre attività produttive del nostro Paese. Ma ciò che vogliamo dimostrare è che nelle imprese associate a Federpesca si seguono le normative europee, la sicurezza della navigazione, il rispetto dei contratti e dell’ambiente. Tutto viene fatto nelle regole, nonostante le tante difficoltà proprie di questo settore che sta vivendo le criticità proprie della congiuntura economica che stiamo attraversando. Ma ciò che ci piace è che emergerà la dignità di questo lavoro e la consapevolezza di avere una responsabilità verso l’utenza”.

Al Salone Nautico di Genova, che ha chiuso martedì 26 settembre, avete portato la mostra immersiva “Il mare dentro, storie di pesci, pescatori e acqua”: che riscontro avete avuto? La porterete altrove?

“L’idea, anche in questo caso, è stata di far conoscere il mondo della pesca al grande pubblico. Abbiamo individuato il Salone come vetrina per dare uno sguardo diverso e permettere agli utenti di viverlo in modo nuovo e per questo ringraziamo Confindustria Nautica per l’ospitalità. Ci volevamo rivolgere ad un pubblico che non conosce il settore della pesca, ma che comunque è molto attento ai temi del mare. Al termine di queste giornate posso dire che abbiamo ricevuto ottimi riscontri e tantissimi visitatori, anche grazie alla strutturazione della mostra. Suddivisa in tre sale, la mostra è stata in grado di accompagnare il visitatore all’interno di un percorso visivo e sonoro, facendo immergere fisicamente ed emotivamente nelle storie – fatte di passione, sacrificio e dedizione – di donne e uomini che ogni giorno si impegnano a offrire i migliori prodotti ittici. Una sezione della mostra era proprio incentrata sul ruolo delle donne nel mondo della pesca per trasmettere il loro grande valore: mogli, madri, figlie, sorelle, spesso percepite come figure silenti in questo settore, che svolgono invece ruoli attivi e indispensabili, soprattutto per le imprese ittiche familiari. Abbiamo avuto tanti visitatori incuriositi che grazie alla mostra si sono interessati a Federpesca e a cosa fa. A questo punto abbiamo pensato di farla girare, soprattutto nelle città di mare”.

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “Apprezziamo impegno concreto del governo su invasione granchio blu e rilancio pesca”

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: “Apprezziamo impegno concreto del governo su invasione granchio blu e rilancio pesca”

“I nuovi provvedimenti di contrasto all’invasione del granchio blu e di sostegno alle imprese, predisposti dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sono molto positivi e costituiscono un passo importante per la risoluzione dell’annoso problema e per garantire prospettive al settore”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, in rappresentanza di migliaia di operatori del comparto ittico di tutte le regioni italiane.

“L’impegno assunto dal governo ci rassicura – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico -, con lo stanziamento di 10 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 2,9 già previsti, da destinare alla cattura della specie aliena che sta compromettendo le attività di tanti pescatori e degli allevamenti di molluschi, ma anche allo smaltimento, la messa in sicurezza degli impianti di mitilicoltura e venericoltura, e alle iniziative necessarie per la riattivazione dei processi produttivi.

Un impegno emerso durante la riunione tenuta a Roma con il ministro Lollobrigida, coadiuvato dal sottosegretario di Stato La Pietra e dai responsabili della Direzione generale della Pesca, per definire l’agenda di lavoro del comparto, da tempo esposto a numerosi e seri problemi, da ultimo quello dell’invasione di specie aliene nelle acque del Tirreno e dell’Adriatico, in primis il vorace e distruttivo crostaceo originario del Nord Atlantico, diventata ormai insostenibile.

L’istituzione del Tavolo di crisi, avvenuta due mesi addietro, è stata la prima risposta concreta che abbiamo potuto registrare, che ha permesso l’avvio di un percorso che rapidamente è arrivato al nodo della questione, recuperando le risorse necessarie per gli interventi.

Tra i risultati ottenuti, c’è anche il via libera da Bruxelles per l’utilizzo di sei unità da pesca a strascico negli spazi marini più prossimi alle coste (tre miglia), per catturare le femmine di granchio blu, che vanno a depositare le uova in mare aperto.

Non possiamo, quindi, che dare atto del solerte lavoro svolto dal Ministero sul problema specifico e più in generale l’attenzione mostrata nei riguardi della pesca e delle attività di allevamento. Su questo fronte, appare significativa ed utile l’ipotesi avanzata da Lollobrigida e La Pietra di presentare emendamento alla Legge 102/2004, per attivare un Fondo di Solidarietà per il settore Pesca, equiparando agricoltore di terra ed agricoltore marino, in modo da poter offrire anche alla Pesca aiuti concreti in caso di calamità naturali, non solo misure di welfare, ma supporti finanziari per l’estinzione di debiti contratti dalle imprese ittiche, per fronteggiare le emergenze.

Tra le novità annunciate, anche l’attivazione del portale internet per il ristoro relativo al fermo pesca e, in attesa dei nuovi bandi del fondo europeo Feampa, la presentazione di progetti specifici del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati alla modernizzazione delle attività di pesca professionale, nonché i Contratti di Filiera per l’innovazione tecnologica, per rilanciare il settore ed agevolare un progressivo ricambio generazionale, con conseguenti nuovi sbocchi occupazionali, puntando anche sulla formazione.

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Il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude la 63esima edizione con 118.269 visitatori

Il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude la 63esima edizione con 118.269 visitatori

Il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude la 63esima edizione con 118.269 visitatori registrati alle ore 11:00 del 26 settembre – giornata di chiusura della manifestazione -, registrando un +13,9% rispetto al 2022.

1.043 brand esposti, con un incremento del 4,5% rispetto al 2022, un totale di imbarcazioni che ha superato ampiamente le 1.000 unità – da 2 a 40 metri di lunghezza – 143 posti barca in più in acquagrazie all’apertura dei nuovi canali. 184 novità in esposizione e premiere (+9,5% sul 2022). 3.190 sono state le prove in mare.

E, inoltre: 120 tra convegni e workshop, 1.316 i giornalisti accreditati, 2.294 gli articoli pubblicati solo nel periodo di manifestazione, dal 20 al 26 settembre, oltre 11 ore di servizi televisivi dedicati alla manifestazione.

“Questi sono i numeri di un Salone che continua a superarsi anno dopo anno e che, in questa edizione, è andato oltre le nostre stesse aspettative – ha dichiarato Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica e I Saloni Nautici. Ringrazio la mia squadra che ha lavorato strenuamente a questo risultato, io sono fiero di esserne il timoniere di questo equipaggio. Il nostro obiettivo è diventare la manifestazione numero uno di settore nel mondo. Stiamo lavorando per ottenere questo obiettivo, anche grazie alla stretta collaborazione tra pubblico e privato per far sì che il nuovo Waterfront di Levante, progettato da Renzo Piano, sia il primo quartiere espositivo al mondo tagliato espressamente per la nautica da diporto. Da domani iniziamo a lavorare per la prossima edizione in programma dal 19 al 24 settembre 2024”.

Il 63esimo Salone Nautico Internazionale di Genova sarà ricordato per la partecipazione e l’attenzione senza precedenti di autorità del Governo e Istituzioni con la visita del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, del Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Ministro della Difesa, Guido Crosetto (in collegamento per il convegno inaugurale), del Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi e del Presidente di ENI, Giuseppe Zafarana.

Il Sindaco di Genova Marco Bucci: “Camminando per le banchine in questi giorni ho sentito complimenti sul nuovo layout, i canali, l’Isola Blu completamente circondata dall’acqua. La nautica da diporto e il Salone Nautico sono un business importante e crescono ogni anno con una grande ricaduta economica e occupazionale nella nostra città. L’anno prossimo sarà l’anno dell’inaugurazione del Waterfront di Levante e questo nuovo quartiere insieme al Salone formano già un sistema sinergico che sta cogliendo grandi opportunità”.

Il Presidente di Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio“È un piacere per me essere qui per celebrare un’esposizione come quella del nostro Salone Nautico. Ringrazio il Presidente Cecchi per l’immenso sforzo e il grande lavoro fatto da tutta l’industria della nautica da diporto. La Camera di Commercio di Genova ha cercato di accompagnare tutti gli eventi legati al Salone Nautico, tra cui il Design Innovation Award che si è svolto sala del Palazzo della Borsa che ha celebrato il connubio fra la bellezza di queste magnifiche barche e il Salone del Mobile.Milano, i due eventi più importanti per la promozione del Made in Italy nel mondo”.

Il Presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti: “Quello di quest’anno è un Salone Nautico vincente da ogni punto di vista. Gli operatori parlano di uno straordinario successo di vendite e il gradimento pubblico è stato oltre le aspettative. Inoltre, Genova ha abbracciato questo evento come mai prima d’ora, ospitando decine di eventi in tutta la città che hanno a loro volta coinvolto migliaia di persone. Questa edizione dimostra come il Salone sia sempre più un sinonimo di Liguria e di Genova, così come sinonimi della Liguria e di Genova sono settori come la nautica, la cantieristica, le marine turistiche e tanti altri settori della blue economy. Stiamo vedendo i frutti di un lungo lavoro sinergico intrapreso tempo fa, in grado di unire accoglienza, industria, turismo e la grande opera di riqualificazione urbana della Foce firmata da Renzo Piano. Con oggi, dunque, chiudiamo dunque una settimana che ha simboleggiato perfettamente il modello di sviluppo che vogliamo costruire in Liguria”.

Il 63° Salone Nautico Internazionale ha potuto contare sul supporto dell’Agenzia ICE, che ha organizzato insieme a Confindustria Nautica la presenza al Salone Nautico di una delegazione di giornalisti e buyer esteri provenienti da 35 Paesi e da 5 continenti con il progetto di incoming inserito nel Piano di Promozione del Made in Italy del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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