Categoria: Pesce In Rete Pagina 29 di 1124

Lupo a Kadis, tutelare la pesca perché il pesce non diventi un bene di lusso

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“Le comunità costiere e di pescatori si sentono tradite dalla proposta della Commissione di ridurre i finanziamenti del nuovo bilancio pluriennale per la pesca.

Approviamo l’impegno del Commissario alla Pesca Costas Kadis ma chiediamo anche l’impegno di tutta la Commissione.

I cittadini europei non hanno bisogno di piccoli piani nazionali per la pesca ma di una grande politica europea della pesca con fondi adeguati.

Il pesce non può diventare un bene di lusso ma deve fare parte della sana alimentazione di tutte le famiglie europee e per questo è necessario garantire il lavoro sicuro dei pescatori.”

Lo ha detto Giuseppe Lupo, europarlamentare del Partito democratico e membro della commissione Pesca al PE, intervenendo oggi nel corso della riunione della Commissione Pesca alla quale ha partecipato il Commissario Europeo alla Pesca dell’UE Costas Kadis.

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OHissa: authentic seafood in every fillet

OHissa: authentic seafood in every fillet

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The sea holds a universe of stories, flavors and colors that have intertwined with human life for millennia. Preserving this richness in a product means capturing its soul without shortcuts, without compromise. This is the path chosen by OHissa, a brand devoted to returning seafood to its purest authenticity.

Tuna: the essence of the sea

The symbol of the range, OHissa Tuna, MSC (Marine Stewardship Council) certified, embodies the perfect balance between quality and craftsmanship. Fillets, frozen at -60°C immediately after catch, preserve their color, texture and flavor intact. Hand cutting ensures a variety of options, from the premium “Quore di Tonno” to practical cuts for versatile cooking. A naturally bright red, compact tuna that tells the story of the sea without artifices.

Albacore: the finesse of flavor

Less known yet appreciated by connoisseurs, OHissa Albacore stands out for its pearly, delicate flesh—ideal for refined recipes. Processed with the same artisanal care given to all OHissa products, this fish surprises with taste, lightness and digestibility, a gourmet choice for fine dining menus.

Salmon: the safety of selection

Among the most demanded species, OHissa Salmon stands apart for its absolute respect of raw material. No additives, no shortcuts—only hand-selected fish that retains its natural qualities. Versatile and safe, ASC (Aquaculture Stewardship Council) certified, it is the ideal choice for professional kitchens and premium foodservice.

Other treasures of the sea

Beyond these icons, OHissa also offers carefully selected species such as Amberjack, Mahi-Mahi and Swordfish, always marked by quality, naturalness and artisanal processing. Each species is chosen to deliver professional buyers safe, controlled and distinctive seafood.

A range for those who seek authenticity

The strength of OHissa lies not only in individual products but in a consistent philosophy built around naturalness, safety and sustainability—attested by IFS Food and Ecovadis certifications, along with MSC and ASC. Every fillet, every cut, every pack is designed to give wholesalers and buyers a real advantage: constant quality, optimal yield and an authentic story to share with their clients.

OHissa is more than a brand—it is a vision. Not just a portfolio of seafood references, but sea stories preserved in natural products, bringing to the table the safest freshness with the language of nature and the strength of craftsmanship.

Contacts
Email: informazioni@ohissa.it
Website: www.ohissa.it
LinkedIn: @Ohissa
Facebook: @Ohissa – For Professionals
Head office: Località La Torba, SS Aurelia Km 135, Capalbio (GR), Italy

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Negoziato UE–Thailandia: il capitolo tonno agita la filiera europea

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Il 29 settembre a Bruxelles prenderanno avvio i nuovi negoziati per l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Thailandia. Per Bangkok, la produzione e l’export di tonno rappresentano una delle priorità del tavolo: il Paese è infatti il primo trasformatore ed esportatore mondiale di tonno in scatola, con circa 445.000 tonnellate esportate nel 2023 e un valore superiore ai 2 miliardi di dollari.

La decisione degli Stati Uniti di introdurre dazi fino al 19% sui prodotti ittici thailandesi ha reso ancora più strategico per Bangkok l’accesso al mercato europeo. Un eventuale ingresso agevolato metterebbe pressione a un comparto comunitario che già oggi fatica a reggere la competizione sul piano dei prezzi.

Le flotte europee del tonno operano nel rispetto di regole severe: sistemi di monitoraggio satellitare, osservatori scientifici a bordo, certificazioni ambientali e sociali riconosciute a livello internazionale. Standard che garantiscono trasparenza e sostenibilità, ma che comportano costi elevati. L’apertura ai prodotti thailandesi senza dazi rischierebbe di minare la tenuta di un settore che sostiene oltre 25.000 posti di lavoro diretti in Europa.

Non mancano criticità anche sul fronte della sicurezza alimentare e della tracciabilità. L’ultimo audit della Commissione europea, nel 2023, ha rilevato carenze strutturali nei controlli sanitari in Thailandia e una piena applicazione solo parziale delle convenzioni internazionali sul lavoro marittimo. A ciò si aggiunge la massiccia importazione da parte dell’industria thailandese di tonno intero da Paesi terzi con standard non sempre trasparenti.

Europêche, la principale organizzazione di rappresentanza della pesca europea, ha chiesto alla Commissione di escludere il tonno dall’accordo o, in alternativa, di introdurre regole di origine estremamente rigorose. In assenza di vincoli chiari, i prodotti thailandesi trasformati con materia prima di provenienza incerta rischierebbero di competere ad armi impari con le produzioni europee.

Il nodo politico resta la coerenza delle politiche comunitarie. Bruxelles innalza continuamente l’asticella normativa per le proprie flotte e imprese, imponendo nuovi obblighi in materia di sostenibilità, controlli e responsabilità sociale. Allo stesso tempo, valuta di concedere accesso agevolato a prodotti provenienti da sistemi produttivi che non rispettano gli stessi standard.

L’accordo di libero scambio tra Unione europea e Thailandia sarà un banco di prova cruciale. Il capitolo sul tonno non riguarda soltanto dazi e quote, ma il futuro della competitività europea, la tutela dell’occupazione e la credibilità di una politica che si vuole fondata sulla sostenibilità.

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Daniela Borriello: “Una nuova rotta per la pesca mediterranea”

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A Bruxelles si è svolto un incontro cruciale per il futuro della pesca europea. Una delegazione di Coldiretti guidata dal presidente Ettore Prandini, con la partecipazione di Daniela Borriello, responsabile nazionale di Coldiretti Pesca, ha presentato al Commissario europeo alla Pesca, Costas Kadis, un decalogo di proposte per affrontare le sfide che oggi mettono sotto pressione il comparto.

La pesca nel Mediterraneo

La pesca nel Mediterraneo è chiamata a coniugare tre dimensioni spesso difficili da tenere insieme: sostenibilità ambientale, competitività economica e tenuta sociale delle comunità costiere. A questi nodi si aggiungono i tagli previsti dal nuovo Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione Europea, che rischiano di ridimensionare drasticamente le risorse disponibili, passando dagli oltre 6 miliardi di euro dell’attuale programmazione a circa 2 miliardi.

Coldiretti Pesca a Bruxelles

Coldiretti Pesca ha portato sul tavolo di Bruxelles proposte concrete: il sostegno al ricambio generazionale, la creazione dei “corridoi blu” per semplificare l’accesso dei lavoratori ai mestieri del mare, il rinnovo e la decarbonizzazione della flotta, una revisione del piano West Med basata su dati scientifici ed economici realistici, fino al progetto delle farm del tonno rosso Made in Italy, pensato per riportare in patria una fase strategica della filiera oggi esternalizzata.

Daniela Borriello responsabile nazionale di Coldiretti Pesca

Abbiamo chiesto a Daniela Borriello di entrare nel merito delle priorità affrontate a Bruxelles e delle prospettive che Coldiretti Pesca intende portare avanti a difesa del comparto.

Dopo l’incontro di Bruxelles, quali impegni concreti vi attendete dal Commissario Kadis oltre alla semplice disponibilità al dialogo?


L’incontro con il Commissario Kadis è stato positivo: abbiamo riscontrato apertura, disponibilità e volontà di confronto. Kadis ha manifestato l’intenzione di organizzare ulteriori appuntamenti di approfondimento sui temi che abbiamo presentato e ha apprezzato il fatto che alle criticità abbiamo associato proposte operative. Da entrambe le parti c’è l’impegno a proseguire il dialogo per trovare soluzioni condivise alle problematiche più urgenti della pesca e dell’acquacoltura.

Il ricambio generazionale è considerato vitale, ma oggi i giovani non scelgono la pesca. Quali leve possono davvero convincerli a investire il proprio futuro in questo settore?

La prima urgenza è ridurre la burocrazia, in particolare per quanto riguarda la direttiva sulla due diligence, che disciplina l’ingresso di operatori europei ed extraeuropei. Molte imbarcazioni restano ferme perché non si riescono a comporre gli equipaggi: aprire corridoi di ingresso regolari per lavoratori già formati nei Paesi nordafricani sarebbe un sostegno immediato. Parallelamente, per i giovani europei occorre creare percorsi formativi specifici già in età scolastica, così da facilitare l’accesso a una professione che offre sbocchi non solo nell’attività di pesca ma anche lungo l’intera filiera, che oggi richiede competenze qualificate e diversificate.

Il piano West Med, con regole uniformi per tutto il Mediterraneo, viene spesso accusato di penalizzare l’Italia. Può indicarci un esempio concreto e spiegare come cambierebbe con una gestione più calibrata?

Il Mediterraneo è un mare complesso e diversificato: applicare regole uniformi a tutte le aree non è realistico. Abbiamo proposto, ad esempio, di superare l’attuale sistema di calcolo delle giornate di pesca “per segmento” in favore di un approccio regionale e, in prospettiva, personalizzato per singola imbarcazione. Inoltre, chiediamo che la giornata di pesca venga conteggiata dal momento in cui si iniziano le attività effettive, e non dalla partenza dal porto. Per molte imbarcazioni italiane le ore di navigazione rappresentano una penalizzazione che, se corretta, permetterebbe di recuperare preziose giornate di lavoro.

Le farm del tonno rosso Made in Italy puntano a riportare nel nostro Paese una fase oggi esternalizzata. In termini pratici, cosa cambierebbe per pescatori, consumatori e mercati esteri?


La creazione di farm nel Mediterraneo genererebbe nuovi posti di lavoro per le comunità costiere e garantirebbe maggiore tracciabilità del prodotto. L’idea è di sviluppare impianti tecnologicamente avanzati e a basso impatto ambientale, con sistemi di alimentazione innovativi che migliorino la qualità delle carni. Il risultato sarebbe un tonno più vicino al gusto dei consumatori italiani ed europei, spesso distante dal prodotto destinato al mercato giapponese. In questo modo potremmo intercettare nuovi mercati interni e continentali, rafforzando il legame tra produzione, sostenibilità e occupazione.

Il nuovo bilancio UE riduce drasticamente i fondi per la pesca, da oltre 6 a circa 2 miliardi di euro. Qual è il rischio immediato per la flotta mediterranea e come intende Coldiretti reagire?


Un taglio di questa entità sarebbe devastante per la pesca e l’acquacoltura. È vero che potrebbero intervenire i fondi di coesione, ma si tratta di risorse destinate anche ad altri settori strategici come agricoltura, sanità e welfare. Considerata la dimensione relativamente ridotta del comparto pesca, sarebbe difficile ottenere quote sufficienti. Per questo Coldiretti si oppone con forza alla proposta della Commissione: abbiamo avviato una mobilitazione che proseguirà in tutte le sedi istituzionali, con l’obiettivo di riportare il bilancio almeno ai livelli attuali del FEAMPA, indispensabili per garantire crescita e competitività.

Una visione pragmatica e lungimirante

Dalle parole di Daniela Borriello emerge dunque una visione pragmatica e lungimirante: la pesca mediterranea ha bisogno di politiche europee calibrate sulle sue specificità, di strumenti concreti per favorire il ricambio generazionale e di risorse adeguate per accompagnare la flotta verso la sostenibilità. È una battaglia che riguarda non solo i pescatori, ma l’intera filiera e le comunità costiere, la cui sopravvivenza economica e culturale dipende da scelte politiche coraggiose e consapevoli.

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OHissa: il mare autentico in ogni filone

OHissa: il mare autentico in ogni filone

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Il mare racchiude un universo di storie, sapori e colori che si intrecciano da millenni con la vita dell’uomo. Custodire questa ricchezza in un prodotto significa conservarne l’anima, senza forzature, senza compromessi. È questa la strada scelta da OHissa, che da sempre lavora per restituire al pesce la sua autenticità più pura.

Tonno: l’essenza del mare

Simbolo della gamma, il Tonno OHissa, certificato MSC (Marine Stewardship Council), rappresenta l’equilibrio perfetto tra qualità e artigianalità. I filoni, ibernati a -60°C subito dopo la pesca, conservano intatti colore, consistenza e gusto. Il taglio manuale permette di offrire diverse referenze, dal più pregiato “Quore di Tonno” a tagli pensati per massimizzare praticità e versatilità in cucina. Un prodotto dal rosso vivo, compatto e naturale, che racconta il mare senza artifici.

Alalunga: la finezza del gusto

Meno noto ma apprezzato dagli intenditori, l’Alalunga OHissa si distingue per carni color madreperla e delicate, ideali per preparazioni raffinate. Lavorato con la stessa cura sartoriale dedicata agli altri prodotti OHissa, è un pesce che sorprende per gusto, leggerezza e digeribilità: perfetto per chi cerca una proposta gourmet da inserire in carta.

Salmone: la sicurezza della selezione

Tra i prodotti più richiesti del mercato, il Salmone OHissa si differenzia per il rispetto assoluto della materia prima. Nessun additivo, nessuna forzatura: solo un pesce selezionato e lavorato a mano, che mantiene le sue caratteristiche originarie. Versatile e sicuro, certificato ASC (Aquaculture Stewardship Council), è la scelta ideale per cucine professionali e ristorazione di alto livello.

Altri tesori del mare

Accanto ai grandi protagonisti, OHissa propone altre referenze attentamente selezionate, sempre nel segno della qualità, della naturalità e della lavorazione manuale. Ogni specie, tra cui Ricciola, Lampuga e Pesce Spada, è scelta per offrire al cliente professionale un prodotto sicuro, controllato e capace di distinguersi sul mercato.

Una gamma per chi cerca autenticità

La forza di OHissa non risiede soltanto nei singoli prodotti, ma nella coerenza di una gamma che mette al centro la naturalità, la sicurezza e la sostenibilità, elementi attestati da certificazioni IFS Food ed Ecovadis, oltre a MSC e ASC già menzionate. Ogni filone, ogni taglio, ogni confezione è pensata per garantire al grossista e al buyer un vantaggio reale: qualità costante, resa ottimale e un racconto autentico da proporre ai propri clienti.
OHissa non è solo un marchio: è una visione. Non un semplice portfolio di referenze di pesce, ma storie di mare racchiuse in prodotti al naturale, capaci di portare sulle tavole la freschezza più sicura, con il linguaggio della natura e la forza dell’artigianalità.

Contatti
e-mail: informazioni@ohissa.it
Sito: www.ohissa.it
LinkedIn: @Ohissa
Facebook: @Ohissa – For Professionals
Sede operativa: Località La Torba, SS Aurelia Km 135, Capalbio (GR)

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