Categoria: Pesce In Rete Pagina 73 di 1124

Overseas: la nuova voce internazionale di Pesceinrete

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In un comparto come quello ittico, dove il valore di una produzione si misura anche nella capacità di attrarre attenzione oltre i confini nazionali, aggiornare costantemente i mercati esteri su ciò che accade in Italia è oggi una priorità strategica. Per questo nasce Overseas, la nuova sezione di Pesceinrete interamente in lingua inglese, dedicata al racconto delle dinamiche italiane con uno sguardo rivolto al pubblico internazionale.

L’informazione settoriale, se curata e mirata, è molto più di un semplice canale comunicativo: è uno strumento essenziale per costruire reputazione, fiducia e relazioni. Fuori dall’Italia, buyer, stakeholder, osservatori di mercato e operatori del settore cercano riferimenti autorevoli e aggiornati per comprendere l’evoluzione del panorama italiano. Overseas risponde a questa esigenza offrendo contenuti pensati per essere fruibili e utili anche a chi non ha una conoscenza diretta del nostro contesto.

Non si tratta solo di tradurre le notizie, ma di selezionarle, contestualizzarle, renderle parte di una narrazione più ampia che sappia raccontare il valore di un sistema. Il linguaggio tecnico ma accessibile, la selezione editoriale attenta e una visione rivolta al lungo periodo fanno di Overseas un punto d’accesso privilegiato per chi vuole comprendere – davvero – cosa succede nel settore ittico italiano.

Per rendere questo ponte informativo solido ed efficace, la sezione è supportata da un impianto tecnico dedicato: dalla struttura SEO ottimizzata per l’indicizzazione internazionale, alla configurazione della piattaforma che permette la facile fruizione da parte di lettori provenienti da qualsiasi Paese. L’obiettivo è garantire che le notizie siano visibili, accessibili e chiare, anche per un pubblico globale non esperto delle specificità italiane.

Con questa nuova sezione, Pesceinrete rafforza il proprio ruolo come snodo informativo tra il mercato interno e quello estero, offrendo ai lettori internazionali una finestra costantemente aggiornata sul nostro comparto. Un’informazione che non resta chiusa nei confini, ma si apre al mondo per generare attenzione, relazioni e nuove opportunità.

La sezione Overseas è il nuovo spazio editoriale in inglese di Pesceinrete, pensato per aggiornare in modo costante e professionale il pubblico estero sulle dinamiche italiane del settore ittico. Un passo importante verso una comunicazione sempre più internazionale.

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Le sagre del pesce come leva strategica per la filiera e i territori

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Il valore delle sagre del pesce, se analizzato in chiave sistemica, si estende ben oltre la dimensione folkloristica. Questi eventi rappresentano oggi un asset strategico per lo sviluppo integrato della filiera ittica, per il marketing territoriale delle aree costiere e per la promozione del consumo responsabile di prodotto locale.

Ogni sagra genera una filiera corta temporanea, in cui il pescato locale – spesso sottoutilizzato sul mercato – viene trasformato, comunicato e distribuito direttamente ai consumatori in un contesto esperienziale ad alto valore simbolico. In questo senso, le sagre fungono da piattaforme di interscambio tra produzione primaria, trasformazione artigianale e domanda finale.

L’indotto economico è rilevante. Manifestazioni ben organizzate attivano flussi turistici misurabili e incrementano le transazioni locali nel settore Horeca, nell’ospitalità diffusa, nel commercio e nei servizi. Quando sostenute da una regia istituzionale e da un piano di comunicazione coerente, diventano catalizzatori di economie temporanee ad alta intensità di lavoro.

Sul piano comunicativo, le sagre rappresentano un’opportunità unica di storytelling marittimo. Ogni piatto servito racconta la biodiversità del Mediterraneo, le pratiche di pesca tradizionale, la stagionalità e la territorialità delle specie. Se integrate con attività educative, come laboratori di degustazione, talk divulgativi o mostre sul patrimonio marinaro, le sagre possono contribuire all’alfabetizzazione alimentare e alla riqualificazione culturale del consumo ittico.

Esiste poi una dimensione normativa e di sicurezza alimentare che non può essere trascurata. La corretta gestione delle materie prime, la tracciabilità del pescato, il rispetto delle norme HACCP e la sensibilizzazione sul consumo sicuro di specie potenzialmente a rischio sono aspetti centrali nella buona riuscita di un evento. In questo contesto, il ruolo delle Capitanerie di Porto, delle autorità sanitarie locali e delle associazioni di categoria risulta cruciale per garantire la conformità e la qualità dell’offerta.

Non meno importante è il potenziale di networking. Le sagre rappresentano occasioni di incontro tra attori che raramente dialogano: armatori, trasformatori, enti locali, operatori culturali, enti di promozione turistica. La partecipazione a questi eventi può favorire la nascita di micro-alleanze territoriali, nuove forme di cooperazione pubblico-privato e percorsi condivisi di promozione della blue economy.

Rileggere le sagre del pesce in chiave strategica significa riconoscerne il ruolo come strumenti di rigenerazione economica, promozione territoriale e rafforzamento della filiera ittica locale. Ma per farlo è necessario costruire una mappatura nazionale aggiornata, capace di mettere in rete esperienze virtuose, pratiche di successo e modelli replicabili.

Stiamo raccogliendo segnalazioni da tutta Italia per realizzare un censimento aggiornato delle sagre del pesce, da pubblicare prossimamente su Pesceinrete. Se organizzi o conosci una sagra significativa per il tuo territorio, scrivici a redazione@pesceinrete.com indicando: nome, località, periodo, caratteristiche distintive e contatti dell’organizzazione.

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Sostenibilità digitale e comunicazione: una bussola anche per la filiera ittica

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In un panorama dove i contenuti digitali corrono veloci e si moltiplicano senza sosta, anche la filiera ittica è chiamata a riflettere sulla sostenibilità digitale nella comunicazione. Non si tratta solo di impatto ambientale, ma anche di etica, trasparenza e responsabilità nei messaggi che le aziende trasmettono. È su queste basi che la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha presentato il “Manifesto per la Sostenibilità Digitale della Comunicazione”, illustrato nella Sala Stampa della Camera dei Deputati.

Nato dal lavoro congiunto di esperti e stakeholder del settore media, il Manifesto mira a fornire strumenti concreti per professionisti, imprese e istituzioni, definendo 11 principi fondamentali per rendere la comunicazione digitale più etica, inclusiva e a basso impatto ambientale. Un terreno che incrocia inevitabilmente anche le sfide della filiera ittica, da anni impegnata a riposizionarsi come protagonista della transizione ecologica.

Greenwashing e reputazione di filiera

“Uno degli errori più comuni? Il greenwashing”, ha spiegato Stefano Epifani, presidente della Fondazione. Una trappola nella quale anche le aziende ittiche più strutturate rischiano di cadere, quando trasformano la sostenibilità in una semplice etichetta da esibire anziché in una pratica sostanziale, coerente e verificabile. La sostenibilità digitale nella comunicazione rappresenta allora un’occasione per rafforzare la credibilità del comparto, soprattutto in un momento in cui l’attenzione di buyer, GDO e consumatori si concentra sempre più su coerenza e trasparenza.

Il Manifesto sottolinea, ad esempio, l’importanza di ridurre l’impronta energetica dei contenuti digitali, promuovere una reale accessibilità alle informazioni, garantire la correttezza dei messaggi e valorizzare le diversità culturali. Temi che si intrecciano con le caratteristiche uniche del Mediterraneo e della sua economia blu.

Una leva anche per le PMI

Per le piccole e medie imprese della filiera ittica, spesso escluse dai grandi circuiti di comunicazione, il Manifesto può diventare uno strumento di orientamento. Non serve disporre di budget elevati per praticare una comunicazione sostenibile: serve consapevolezza, metodo e rispetto per chi legge, guarda o ascolta. Evitare sovraccarichi informativi inutili, scegliere formati leggeri, adottare linguaggi inclusivi e documentare in modo trasparente il proprio operato sono pratiche che ogni realtà può fare proprie, anche a partire da una semplice pagina web o da un canale social ben gestito.

La sfida per i media settoriali

Il Manifesto chiama in causa anche chi racconta il settore, come testate, blog e piattaforme specializzate. La sostenibilità digitale nella comunicazione passa infatti anche dalla responsabilità editoriale: evitare disinformazione, usare correttamente l’intelligenza artificiale, distinguere i contenuti sponsorizzati, ridurre l’impronta ambientale delle infrastrutture editoriali digitali. In un contesto dove l’informazione settoriale ha un ruolo decisivo nella costruzione dell’identità produttiva, questa responsabilità diventa strategica.

La sostenibilità digitale nella comunicazione non è un esercizio teorico, ma un elemento essenziale per chiunque operi nella filiera ittica, dalle imprese ai media. Il Manifesto della Fondazione per la Sostenibilità Digitale offre un punto di riferimento utile per evitare scivoloni comunicativi, rafforzare la fiducia dei propri interlocutori e contribuire, davvero, a una filiera più sostenibile sotto ogni punto di vista.

Hai già intrapreso un percorso di comunicazione sostenibile nella tua realtà ittica? Raccontacelo: potremmo condividerlo come esempio utile per l’intero settore.

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Marca China 2025: A Strategic Gateway for Processed and Frozen Seafood in Asia

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Marca China 2025: A Strategic Gateway for Processed and Frozen Seafood in Asia – When it comes to expanding markets and new opportunities for processed agri-food products, Marca China 2025 stands out as one of the most significant international trade events. This year’s edition, set for September 25–26 at the Guangzhou Poly World Trade Expo Centre, marks a major turning point: not only is the fair completely renewed, but it has also been strategically relocated to Guangzhou, the economic hub of Southern China and a key access point to Southeast Asia.

Spanning a 20,000-square-meter exhibition space, the fair will host over 500 exhibitors, including OEM/ODM producers and specialized suppliers, presenting the best in food and non-food private label goods to an audience of more than 20,000 professional visitors. The event format includes B2B matchmaking, thematic pavilions, and dedicated forums, placing strong emphasis on international dialogue and global cooperation.

For companies in the processed and frozen seafood supply chain, the move to Guangzhou is more than just a logistical change—it signals Asia’s growing demand for private label products with high quality standards, traceability, and sustainability. These are precisely the areas where Italian seafood producers have already proven their excellence.

Asian buyers—particularly from China, South Korea, and Vietnam—are increasingly interested in premium European seafood references, both ready-to-eat and IQF, with distinctive packaging and strong brand storytelling. In this context, participating in Marca China 2025 could be a game-changer for businesses aiming to enter new markets with a structured and strategic approach, including collaborations with local partners or regional distributors.

The connection to Italy is far from secondary. Marca China is the sister fair of Marca by BolognaFiere, the leading European private label exhibition, which recently concluded its 21st edition with over 1,300 exhibitors and 23,000 professional visitors. This shared trade show expertise ensures consistency in quality, organizational competence, and international buyer selection.

In the seafood sector, where Italian offerings still struggle to gain stable footing in Asian markets—often due to logistics or taste adaptation—events like Marca China offer a valuable platform. Within a business-driven, private-label-oriented trade fair, values such as short supply chains, full traceability, and Made in Italy processing can finally find their niche.

Marca China 2025 thus represents a prime opportunity for international expansion across the agri-food industry and beyond. For seafood businesses—especially those in the processed and frozen segments—attending a fair of this caliber means positioning competitively in rapidly evolving markets and building solid relationships with Asian buyers and distributors. It’s an opportunity that deserves forward-looking consideration.

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Fishing tourism and aquatourism in Sicily

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Fishing tourism and aquatourism in Sicily – Two dedicated events are kicking off in Sicily to support the growth of fishing tourism (pescaturismo) and aquatourism (ittiturismo) as part of the EU-funded project T.I.D.E. – Tradition, Inclusivity, Diversification, and Ecotourism for Sustainable Seas. Open to current operators and those looking to enter the sector, these meetings aim to collect field data, understand business needs, and foster new synergies between tourism, gastronomy, and sustainability.

Official dates will be announced in the coming days. Participation is free, but pre-registration via an online form is required (form available now). Both events will be organized in a participatory format, featuring guided focus groups and collective questionnaire sessions to map out the real characteristics and needs of the sector.

Engaging Stakeholders to Build a Shared Path

These meetings are not just about sharing information—they’re designed to co-create a shared growth strategy that supports existing businesses while encouraging new entrants. Special attention will be given to engaging youth under 35, women entrepreneurs, and stakeholders from areas with diverse socioeconomic conditions, helping to shape a more equitable, regenerative, and innovative tourism sector.

Fishing tourism and aquatourism are among the most promising levers for enhancing coastal identity, diversifying fishermen’s incomes, and offering visitors authentic, sea-based experiences tied to maritime traditions, local cuisine, and the cultural heritage of coastal villages.

About T.I.D.E. – Tradition, Inclusivity, Diversification, and Ecotourism for Sustainable Seas

These events are an integral part of the T.I.D.E. project, which aims to promote sustainable tourism models centered on environmental protection, community values, and coastal regeneration. Data collected during the meetings will be used to develop practical tools for local operators, including training opportunities, networking, and collaboration frameworks.

How to Participate

Anyone currently working in or planning to enter the fishing or aquatourism sector in Sicily can express their interest by completing the online registration form available here. The exact dates and venues will be shared directly with registered participants and published on Pesceinrete.com as soon as they are finalized.

For more information, contact: info@pesceinrete.com

Let’s build together a model of maritime tourism that enhances local identity, supports businesses, and creates new opportunities for coastal communities.

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