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Con una crescita costante che ha superato ogni previsione, la produzione ittica d’allevamento del Brasile ha raggiunto nel 2024 le 968.000 tonnellate, superando ufficialmente il Cile e confermandosi come la più alta dell’intero continente americano. Un traguardo che riflette la trasformazione strategica in atto nel settore ittico brasiliano, sempre più proiettato verso l’efficienza tecnologica, la sostenibilità ambientale e la leadership nei mercati globali.
L’industria è trainata da un modello fondato su investimenti privati — che rappresentano l’80% del totale — e su un ecosistema imprenditoriale dinamico, capace di innovare anche nei momenti di instabilità macroeconomica. L’adozione su larga scala di tecnologie avanzate, dalla genetica alla gestione integrata degli allevamenti, ha permesso al Paese di consolidare un vantaggio competitivo riconosciuto anche dagli osservatori internazionali.
La tilapia, principale specie allevata, è al centro di questa rivoluzione. I dati mostrano che la produttività dell’allevamento di tilapia in Brasile è oggi il doppio rispetto alla media mondiale. Un risultato che va oltre i numeri: è il segno di una filiera che ha saputo ottimizzare ogni fase del processo, dall’alimentazione al benessere animale, fino alla logistica e alla trasformazione.
Il successo del 2024 ha spinto il Brasile a fissare nuovi obiettivi per il prossimo decennio. L’ambizione dichiarata è diventare, entro il 2040, uno dei principali hub mondiali dell’acquacoltura sostenibile. Per farlo, il Paese dovrà affrontare nodi strutturali come la semplificazione normativa, la biosicurezza e la piena apertura dei mercati internazionali, ma parte da una posizione di crescente forza.
Nel 2025, la produzione ittica d’allevamento del Brasile continua a rafforzarsi, contribuendo in modo sempre più significativo alla sicurezza alimentare globale. L’approccio adottato — fortemente basato su tecnologia, collaborazione pubblico-privato e adattabilità — sta attirando l’attenzione anche da parte di investitori esteri e policy maker impegnati nella transizione alimentare.
Resta alta l’attenzione sulla gestione sanitaria degli allevamenti, punto critico per l’intero comparto. Peixe BR, l’associazione nazionale di settore, sottolinea la necessità di potenziare i sistemi di monitoraggio e prevenzione, soprattutto in vista dell’espansione prevista verso nuove specie e nuovi mercati.
La produzione ittica d’allevamento del Brasile non è più solo un tema nazionale. È un caso di studio globale che dimostra come, in un contesto di visione strategica, l’acquacoltura possa diventare un volano di sviluppo industriale, ambientale e sociale.
Nel 2025, il Brasile è il primo produttore di pesce d’allevamento delle Americhe. Una leadership costruita su innovazione, investimenti e visione a lungo termine, che proietta il Paese tra i protagonisti dell’acquacoltura mondiale dei prossimi anni.
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L’articolo Il Brasile supera il Cile e guida l’acquacoltura americana proviene da Pesceinrete.
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