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Si parla spesso di generazioni emergenti, ma la vera forza economica globale non appartiene ai giovanissimi. È la Generazione X, quella dei nati tra il 1965 e il 1980, a sostenere la gran parte dei consumi mondiali. Un segmento spesso trascurato dal marketing, ma centrale nella realtà.

Secondo l’ultimo rapporto The X Factor pubblicato da NielsenIQ e World Data Lab, i membri della Generazione X si trovano da alcuni anni nel periodo di massima capacità di spesa. Rappresentano oggi il gruppo con la spesa pro capite più alta al mondo e continueranno a esserlo almeno fino al 2033. Si stima che nel 2025 raggiungeranno i 15,2 trilioni di dollari di spesa globale, destinati a crescere fino a 23 trilioni entro il 2035.

La loro influenza è profonda e trasversale. In molte famiglie, i 45-60enni di oggi sostengono due generazioni contemporaneamente: figli adulti e genitori anziani. È per questo che vengono definiti “sandwich generation”. Ma, al di là del ruolo familiare, si collocano al centro del sistema dei consumi. Le donne di questa fascia d’età controllano circa metà della spesa globale e influenzano oltre il 70% delle decisioni di acquisto domestiche.

In Italia, la Generazione X vale oggi circa 369,8 miliardi di dollari in consumi, con una previsione di crescita del 23% entro il 2030. Parliamo di circa 14 milioni di persone che uniscono stabilità economica, esperienza e curiosità verso l’innovazione. Non sono pionieri digitali, ma adottano la tecnologia in modo funzionale. Usano piattaforme di acquisto online, dispositivi smart e sistemi automatizzati per la gestione della casa, senza però rinunciare al contatto umano e alla fiducia personale nei brand.

Nel comparto alimentare, questa generazione privilegia qualità, provenienza e trasparenza. Non si lascia sedurre da slogan, ma cerca coerenza e valore. È disposta a pagare di più per prodotti autentici, sostenibili e tracciabili, soprattutto se legati alla salute o al benessere della famiglia. Nel settore ittico, questo atteggiamento si traduce in una domanda crescente di prodotti certificati (ASC – MSC) trasformati con cura e provenienti da filiere responsabili.

La Generazione X, insomma, compra meno per impulso e più per convinzione. È curiosa, ma prudente. Aperta alle novità, ma fedele alla qualità. Le aziende che sanno interpretarne le esigenze costruiscono relazioni solide e durature, basate su fiducia e riconoscimento reciproco.

Oggi, che la comunicazione sembra ruotare intorno alla Generazione Z, la Gen X resta il baricentro silenzioso dell’economia. È lei che tiene insieme passato e futuro, tradizione e innovazione, consumo e consapevolezza. Capirla non significa solo vendere di più, ma costruire un mercato più maturo, sostenibile e realistico.

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L’articolo La Generazione X è il motore invisibile dei consumi globali e del cambiamento nel food proviene da Pesceinrete.

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