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Il dibattito sulla decarbonizzazione della pesca europea entra nel vivo. Martedì 11 novembre, il Parlamento europeo ospiterà una giornata cruciale per il futuro del settore ittico, con il voto sul rapporto per la modernizzazione della flotta e una sessione pubblica dedicata alla competizione per lo spazio marino tra pesca, acquacoltura ed energie rinnovabili.

La decarbonizzazione della pesca europea rappresenta una delle sfide più complesse e urgenti nella transizione verde dell’UE. Il rapporto del relatore Ton Diepeveen punta a ridurre le emissioni del comparto, promuovere l’innovazione tecnologica e sostenere un ricambio generazionale nelle flotte, oggi alle prese con costi energetici elevati e imbarcazioni datate.

Spazio marino conteso: tra produzione e tutela

Nel pomeriggio, la Commissione Pesca (PECH) aprirà i lavori con l’audizione pubblica “Securing Grounds for Sustainable Fishing and Aquaculture in the Competition for Marine Space”. L’incontro affronterà la crescente competizione per l’uso del mare, oggi condiviso tra aree protette, impianti di energia rinnovabile e infrastrutture marittime.

La prima parte dell’audizione sarà dedicata alle implicazioni dell’obiettivo europeo di proteggere il 30% degli oceani entro il 2030, con interventi di Ruben Eiras, segretario generale di Fórum Oceano, e di Javier Ojeda González-Posada, segretario generale della Federazione Europea dei Produttori di Acquacoltura.
Seguiranno le analisi di Mark Dickey-Collas dell’IUCN e di Kenn Skau Fischer del North Sea Advisory Council, che metteranno in luce i legami tra sicurezza alimentare, autonomia strategica e gestione sostenibile dello spazio marino.

La crisi del Baltico come monito

Nel prosieguo della giornata, la Commissione discuterà il rapporto sul piano pluriennale per il Mar Baltico, redatto da Isabella Lövin. Il documento denuncia il fallimento della gestione attuale, con stock ittici in collasso e gravi ripercussioni socio-economiche per le comunità costiere.

Il testo propone un approccio completamente rinnovato: dalla gestione per singole specie a una visione ecosistemica, con piani di recupero automatici quando gli stock scendono sotto livelli critici. L’obiettivo è correggere anni di decisioni politiche che hanno trascurato la scienza, restituendo equilibrio tra produttività, biodiversità e sicurezza alimentare.

Conoscenza e governance per il mare del futuro

La giornata si chiuderà con la presentazione della nona edizione del Copernicus Ocean State Report, che offrirà un quadro aggiornato sullo stato dei mari europei e sul loro ruolo nel ciclo del carbonio. Sarà un momento di sintesi di una giornata interamente dedicata alla sfida più urgente: coniugare sostenibilità, innovazione e competitività in un settore vitale per l’economia blu europea.

Il messaggio che arriva da Bruxelles è chiaro: la transizione verde della pesca non può più attendere. Serve un impegno comune, capace di unire ricerca, politiche e responsabilità economica per garantire al mare europeo un futuro produttivo e sostenibile.

L’articolo Pesca e spazio marino, il PECH apre il confronto sulla transizione blu europea proviene da Pesceinrete.

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