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Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il nuovo protocollo che regola la pesca del tonno in Costa d’Avorio fino al 5 giugno 2029. L’intesa, già applicata provvisoriamente dal 6 giugno 2025, definisce diritti, obblighi e contributi finanziari per entrambe le parti, proseguendo un partenariato avviato oltre trent’anni fa.
Cosa prevede il protocollo
Il protocollo consente a 32 imbarcazioni europee – 25 tonniere con reti a circuizione e 7 pescherecci con palangari di superficie, provenienti da Spagna, Francia e Portogallo – di pescare fino a 6.100 tonnellate di tonno e altre specie migratorie ogni anno nelle acque ivoriane. In cambio, l’Unione europea verserà 740.000 euro l’anno, di cui 305.000 euro per i diritti di accesso e 435.000 euro destinati a sostenere lo sviluppo di una pesca sostenibile in Costa d’Avorio.
I fondi contribuiranno a rafforzare la governance del settore, migliorare le competenze scientifiche e amministrative e potenziare le infrastrutture, in particolare nel porto di Abidjan, snodo essenziale per la filiera del tonno in Africa occidentale. Saranno inoltre finanziati progetti di formazione e di sostegno alla pesca artigianale e all’acquacoltura.
Gli armatori dell’Unione pagheranno 80 euro per tonnellata di pescato nei primi due anni e 85 euro negli ultimi due. Le tonniere verseranno un anticipo annuale di 12.000 euro per licenza nei primi due anni e di 12.750 euro nei successivi, mentre i palangari di superficie pagheranno 4.000 euro fino al 2027 e 4.250 euro negli ultimi due anni del protocollo.
L’accordo prevede l’istituzione di un Comitato misto UE–Costa d’Avorio incaricato di monitorare l’attuazione del protocollo, assegnare i fondi e verificare la conformità agli obiettivi strategici. Entrambe le parti si impegnano a rafforzare i controlli, lo scambio di dati e la lotta alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, in linea con le raccomandazioni della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT).
La flotta europea
Per la flotta europea, il protocollo garantisce continuità operativa e certezza giuridica in un’area di pesca storicamente rilevante per l’approvvigionamento di tonno. Per la Costa d’Avorio, rappresenta un’opportunità concreta per consolidare le competenze locali e migliorare la sostenibilità del settore, a condizione che i fondi vengano gestiti con trasparenza e utilizzati per ridurre la dipendenza economica da operatori esterni.
Approvato con 520 voti favorevoli, 97 contrari e 12 astensioni, il protocollo si inserisce nella rete di Accordi di Partenariato per una Pesca Sostenibile (SFPA) che l’Unione mantiene con diversi Paesi africani. Si tratta di strumenti bilaterali che legano l’accesso alle risorse ittiche a impegni concreti in materia di sostenibilità, controllo e rispetto dei diritti dei lavoratori a bordo.
Il relatore Ton Diepeveen ha definito l’accordo “equilibrato e reciprocamente vantaggioso”, sottolineando che garantisce opportunità ai pescatori europei e contribuisce alla sicurezza alimentare e alla resilienza economica della Costa d’Avorio.
La pesca del tonno in Costa d’Avorio resta così una componente strategica della politica comune della pesca europea, ma anche un banco di prova per valutare la coerenza tra sviluppo sostenibile e interessi economici. Nei prossimi quattro anni, la sfida sarà tradurre l’accordo in risultati misurabili, mantenendo l’equilibrio tra tutela degli stock, benefici locali e trasparenza nella gestione dei fondi.
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L’articolo Rinnovato fino al 2029 il protocollo UE–Costa d’Avorio sulla pesca del tonno proviene da Pesceinrete.
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