Mese: Ottobre 2025 Pagina 9 di 32

IFFO Tokyo 2025: sostenibilità e realismo per gli ingredienti marini

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Alla conferenza annuale dell’IFFO, conclusasi il 22 ottobre a Tokyo, il settore degli ingredienti marini ha riaffermato il proprio ruolo chiave nella sostenibilità dell’acquacoltura globale. La sostenibilità del settore è stata filo conduttore di tre giorni di dibattiti, dati e visioni condivise. Leader industriali e scienziati hanno analizzato l’evoluzione di un comparto che oggi si muove tra tensioni geopolitiche, incertezza climatica e nuove dinamiche commerciali.

L’approccio comune emerso è chiaro: le decisioni strategiche devono fondarsi su prove concrete e misurabili, superando le semplificazioni che per anni hanno diviso gli ingredienti in categorie “buone” o “cattive”.

Dalla retorica all’approvvigionamento responsabile

A Tokyo è emersa una consapevolezza matura: non basta più parlare genericamente di origine marina o vegetale. Il nuovo criterio guida è l’approvvigionamento responsabile. La sostenibilità, in questa visione, non è un’etichetta ma un processo continuo, verificabile e documentato lungo l’intera catena del valore.

Questo cambio di paradigma segna un punto di svolta per l’intero ecosistema produttivo. Il valore degli ingredienti non si misura più soltanto per la loro provenienza, ma per l’impatto reale che generano su ambiente, risorse e redditività. In questo contesto, la collaborazione tra industria e ricerca scientifica assume un ruolo decisivo per garantire trasparenza e credibilità.

La valutazione del ciclo di vita come standard operativo

Secondo l’IFFO, la valutazione del ciclo di vita (LCA) rappresenta oggi la metodologia di riferimento per analizzare gli impatti ambientali del settore. Questo approccio olistico consente di misurare le emissioni, il consumo energetico e l’uso delle risorse in ogni fase del processo produttivo, dall’origine delle materie prime alla trasformazione industriale.

Il LCA diventa quindi uno strumento di gestione e non solo di rendicontazione. Permette alle aziende di individuare margini di miglioramento, ridurre gli sprechi e rafforzare la propria posizione nei mercati globali. Per il settore degli ingredienti marini, ciò significa integrare la sostenibilità non come obbligo, ma come vantaggio competitivo.

Tokyo 2025 segna una svolta culturale

Il principale risultato della conferenza di Tokyo è culturale prima ancora che tecnico. Il settore sembra aver raggiunto una nuova maturità: meno narrativa, più sostanza. La sostenibilità del settore degli ingredienti marini viene interpretata come un equilibrio dinamico tra efficienza produttiva, etica ambientale e responsabilità economica.

Questo orientamento potrebbe orientare anche le politiche pubbliche, favorendo un dialogo più coerente tra istituzioni, scienza e industria. Nel frattempo, l’IFFO ha annunciato che la prossima conferenza annuale si terrà a Buenos Aires nel 2026, un nuovo appuntamento per misurare i progressi di un comparto sempre più strategico per l’alimentazione mondiale.

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L’Asia traina la domanda globale di filetti di pesce conservati

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Il mercato asiatico dei filetti di pesce conservati, inclusi quelli essiccati, salati o in salamoia, mostra una crescita lenta ma stabile. Secondo le previsioni, la domanda continuerà a espandersi fino al 2035, con un tasso medio annuo dell’1,1% in valore e dello 0,5% in volume. Nel 2024 i consumi hanno raggiunto 295.000 tonnellate, un dato che conferma la centralità del comparto nella dieta e nell’economia alimentare asiatica.

La Cina resta il baricentro del settore

La Cina mantiene la leadership regionale con una quota del 34% dei consumi e del 39% della produzione. Con 125.000 tonnellate prodotte nel 2024, il Paese rappresenta quasi il triplo del volume dell’India, seconda produttrice con 41.000 tonnellate. Il mercato cinese resta stabile, ma è l’India a segnare una crescita regolare grazie a un aumento medio annuo dell’1,5%. Anche il Giappone, pur con volumi inferiori, continua a giocare un ruolo strategico come hub tecnologico e di trasformazione.

Prezzi, scambi e consumo pro capite

Il valore complessivo del mercato asiatico dei filetti di pesce conservati si attesta a 1,6 miliardi di dollari nel 2024, con oscillazioni legate alle dinamiche commerciali e valutarie. Le esportazioni, guidate dalla Cina, hanno raggiunto 28.000 tonnellate, segnando un incremento del 20% in un solo anno. Le importazioni invece calano a 1.700 tonnellate, confermando una crescente autosufficienza della regione. Il Giappone si distingue per i prezzi d’importazione più alti, pari a 11.948 dollari per tonnellata, mentre Sri Lanka e Taiwan restano tra i mercati più economici.

Tendenze emergenti e prospettive

Nonostante le variazioni nei modelli di commercio, il mercato asiatico mostra una resilienza notevole. Il consumo pro capite più alto si registra in Giappone, con 164 kg ogni 1000 persone, seguito da Turchia e Iran. L’espansione della domanda in Vietnam, con un tasso di crescita dell’1,5%, evidenzia come le abitudini di consumo si stiano diversificando. Entro il 2035 il settore raggiungerà 311.000 tonnellate per un valore stimato di 1,8 miliardi di dollari, confermando la solidità di un comparto che resta cruciale per l’economia ittica globale.

Implicazioni per la filiera internazionale

Per l’industria mondiale della trasformazione e della distribuzione, l’evoluzione del mercato asiatico rappresenta un indicatore strategico. L’aumento costante della domanda regionale può influenzare disponibilità e prezzi a livello globale, soprattutto nei segmenti legati ai filetti di tonno, merluzzo e pesce bianco. L’interesse crescente per i prodotti a lunga conservazione, unito a investimenti nella logistica e nella qualità, apre prospettive di collaborazione tra produttori asiatici e operatori europei.

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L’Europa in viaggio verso il Golfo di Biscaglia per ascoltare i pescatori

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La pesca nel Golfo di Biscaglia sarà al centro di una missione conoscitiva del Parlamento europeo. Dal 27 al 30 ottobre, una delegazione di sei membri della Commissione pesca visiterà la regione per approfondire le difficoltà che il settore sta affrontando tra Francia e Spagna. L’obiettivo è valutare gli effetti concreti della Politica Comune della Pesca (PCP) sulla sostenibilità delle risorse e sulla tenuta economica delle imprese.

Il Golfo di Biscaglia, area ricca di biodiversità e di intensa attività peschereccia, rappresenta un laboratorio ideale per comprendere come la cooperazione transfrontaliera e le misure di gestione possano convivere con le esigenze delle comunità locali.

Tra sostenibilità e sopravvivenza economica

Nel corso della missione, i deputati visiteranno la sala d’asta del pesce di Ciboure, punto d’incontro quotidiano tra pescatori e acquirenti professionisti. È prevista anche una tappa al porto della città, dove la delegazione incontrerà i rappresentanti delle cooperative di pescatori e dell’associazione nazionale di soccorso in mare.

Sul tavolo ci sarà anche la discussione sulle recenti misure di gestione, come la chiusura temporanea di un mese nelle acque francesi del Golfo di Biscaglia, che nel 2024 e nel 2025 interesserà circa 300 imbarcazioni, soprattutto francesi e spagnole. La missione permetterà di ascoltare le voci di chi vive direttamente l’impatto di tali provvedimenti, spesso necessari per la conservazione degli stock ittici ma difficili da sostenere per molte imprese artigianali.

Il ruolo dell’acquacoltura e dell’industria conserviera

Il secondo giorno sarà dedicato al comparto dell’acquacoltura, con la visita a un laboratorio di allevamento e lavorazione della trota iridea. L’obiettivo è analizzare come le norme della PCP influenzino la crescita del settore e la sua integrazione nelle strategie europee per la transizione blu.

I membri della Commissione incontreranno anche i rappresentanti delle imprese di trasformazione e visiteranno un’industria conserviera locale, per comprendere le sfide e le opportunità legate all’innovazione e all’accesso ai fondi europei del FEAMP.

Una politica più vicina ai territori

Il viaggio nel Golfo di Biscaglia offrirà alla delegazione l’occasione di raccogliere testimonianze dirette e valutare come rendere la politica comune della pesca più aderente alle esigenze dei territori. Comprendere la realtà quotidiana dei pescatori e delle imprese significa, per l’Europa, rafforzare il legame tra sostenibilità ambientale e futuro socioeconomico delle comunità costiere.

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Salmone “stiffening”, CAMI: “La battaglia per la trasparenza continua”

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Il Consorzio Affumicatori Maestri Italiani (CAMI) esprime profonda preoccupazione per la recente cancellazione da parte del Tribunale dell’Unione Europea della norma sullo stiffening, che da maggio 2024 obbligava a dichiarare chiaramente in etichetta tale procedimento di congelamento a basse temperature utilizzato per lavorare il pesce, impedendo di commercializzare i prodotti così ottenuti come se fossero freschi.

La decisione, ottenuta a seguito di intense pressioni da parte di grandi gruppi industriali del nord Europa (Polonia e Norvegia in primis) assistiti da studi legali internazionali, rappresenta un grave passo indietro sul fronte della trasparenza alimentare. Hanno prevalso logiche di potere e interessi economici, mentre è stato ignorato il diritto dei consumatori a essere informati in modo chiaro e veritiero su ciò che acquistano e portano in tavola.

“Questa non è una battaglia contro una tecnologia, ma contro l’opacità. Riteniamo inaccettabile che venga permesso di trattare un alimento con lo stiffening senza dichiararlo in etichetta. La verità al consumatore non può essere oggetto di compromesso né di pressioni industriali,” dichiara Gianpaolo Ghilardotti, Presidente del CAMI. “Continueremo a difendere la trasparenza e la correttezza dell’informazione alimentare, anche nelle sedi europee.”

CAMI ribadisce che ogni trattamento che modifica la natura del prodotto o la percezione di freschezza deve essere comunicato chiaramente. Omettere tali informazioni significa minare il rapporto di fiducia tra imprese alimentari e cittadini e penalizzare chi lavora nel rispetto della qualità e della lealtà verso il mercato.

Il Consorzio invita le istituzioni italiane ed europee a riaprire con urgenza il confronto normativo e a ripristinare un principio fondamentale: la qualità non teme la verità, la trasparenza è un dovere verso il consumatore.

 

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e-Fish DockDeal: digital fish auction platform

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In the world of fisheries and aquaculture, the seasonality and perishability of seafood require increasingly agile sales models that ensure speed, transparency, and full traceability. In this scenario, e-Fish DockDeal marks a turning point: a “single-product” digital auction platform designed to simplify and accelerate the sale of homogeneous lots of small pelagics, bivalve mollusks, processed products, and aquaculture-derived products.

The strength of simplicity: one product, one lot, a more efficient sale

e-Fish DockDeal was created to meet a concrete need: to quickly and efficiently manage sales of large quantities of uniform product. In traditional auctions, the multiplicity of species and the variability of lots slow down operations and complicate documentation management; the logic of e-Fish DockDeal, on the other hand, is that of a descending-price auction on non-divisible lots, composed of homogeneous crates per producer. Each lot is presented in real time through a web interface accessible remotely, allowing potential buyers to participate without needing to be physically present.

Operationally, e-Fish DockDeal stands out for its lightweight infrastructure: it can be installed quickly and started in stand-alone mode, or integrated with e-Fish Asta and e-Fish Asta Online solutions, with which it shares the same technological ecosystem. This native interoperability allows for hybrid auctions — both in-person and remote — or for keeping e-Fish DockDeal as a dedicated channel for massive and seasonal sales. The system comes equipped with integrated devices for weighing, labeling, displaying information, and capturing images.

Mollusks, local specialties, and processed products: where e-Fish DockDeal truly makes the difference

The real added value of DockDeal, however, emerges at a strategic level: its ability to enhance specific segments of the supply chain, such as mollusks, local specialties, and processed products. In this context, DockDeal becomes a market enabler because it allows the aggregation of supply from individual producers, enhances local specialties, and ensures digital management compliant with European regulations on traceability and food safety.

Integration with e-Fish EF2 allows for the automatic generation of all commercial documentation — from the auction sheet to the transport document and even the pro forma invoice — while connection with e-Fish MarketPlace opens new B2B sales opportunities, expanding the buyer base both nationally and internationally.

e-Fish DockDeal finds its full expression in contexts where coordinated management of catches is a daily necessity. It is the ideal solution for Producer Organizations and producer consortia that need to quickly and transparently move large quantities of homogeneous product, as well as for wholesalers and dispatch centers requiring reliable digital tools to optimize sales and delivery times. Similarly, fish markets can integrate e-Fish DockDeal as a complementary or alternative channel to traditional sales, expanding their pool of buyers and ensuring operational continuity remotely. In all these areas, the platform combines logistical efficiency, transparency, and product enhancement, transforming the sales moment into a smooth and controlled process.

From sea to market in one click: the sale of fish products becomes digital

The difference compared to other e-Fish solutions lies in its functional specialization: while e-Fish Asta is designed for the complex and comprehensive management of a traditional auction hall, with a continuous flow of species and heterogeneous lots, e-Fish DockDeal positions itself as a complementary, agile, and highly efficient tool — perfect for managing homogeneous volumes and repetitive sales sessions. Not a substitute, but an enhancer: a vertical solution that frees up resources, speeds up sales cycles, and expands commercialization opportunities for all those productions that need speed and transparency rather than managerial complexity.

Its introduction represents a decisive step in the digitalization and automation of the seafood supply chain. With e-Fish DockDeal, technology is not just a support, but becomes a competitive factor, capable of optimizing time, reducing operating costs, and improving sales profitability.

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