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L’acquacoltura sostenibile intelligente entra in una nuova fase con GFA – GreenFeed Analytics, il progetto che punta a trasformare la gestione degli impianti a ricircolo da processo complesso a sistema guidato dai dati. Presentato a Vicenza il 27 novembre 2025, GFA nasce da un investimento complessivo superiore ai 315mila euro, cofinanziato dal Bando IRISS attraverso SMACT Competence Center, e sviluppato da Service Group R&D con la collaborazione scientifica di Spinlife, spin-off dell’Università di Padova.
Per un comparto in crescita come quello dell’acquacoltura, sempre più orientato verso sistemi RAS, GFA rappresenta un cambio di paradigma: non un semplice strumento di monitoraggio, ma un modello che combina sensoristica IoT, analisi ambientale e valutazione dei costi per costruire un gemello digitale del processo produttivo. Un approccio che consente di capire, misurare e migliorare l’impatto ambientale e l’efficienza economica dell’allevamento con un livello di precisione finora inedito.
Dai sensori al decision-making: come funziona il modello
Il sistema nasce per fornire agli operatori un quadro immediato e aggiornato dei parametri critici dei RAS: flussi idrici, consumi elettrici, gestione dei mangimi, performance metaboliche, qualità dell’acqua, e tutti quei fattori che influenzano stabilità, sostenibilità e redditività dell’impianto.
I dati vengono raccolti da IoT installati nei circuiti e nei moduli del sistema di ricircolo, quindi elaborati tramite metodologie LCA (Life Cycle Assessment) e LCC (Life Cycle Costing). La piattaforma calcola in tempo reale l’impronta di carbonio, i costi operativi e la correlazione tra variabili tecniche e impatti ambientali. In questo modo l’allevatore non vede solo un dato, ma la sua conseguenza: come cambia l’emissione di CO₂ in base alla qualità del mangime utilizzato, quanto incide un picco energetico sulla sostenibilità del ciclo, quali elementi del processo alterano la performance rispetto ai benchmark di settore.
Il risultato è un sistema di supporto alle decisioni – un vero DSS – che permette di intervenire subito: regolare un flusso, ottimizzare un ciclo, anticipare uno spreco, migliorare il bilancio energetico.
La collaborazione con Spinlife e la verifica sul campo
La metodologia scientifica del progetto porta la firma di Spinlife, spin-off dell’Università di Padova specializzato in valutazione di impatto ambientale. Grazie al loro contributo, i modelli LCA sono stati adattati alle specificità dell’acquacoltura, un settore caratterizzato da equilibri fisico-chimici dinamici e input industriali complessi.
Il prototipo è stato poi testato in impianti pilota del settore ittico, con allevatori ed esperti di mangimi che hanno permesso di verificare la stabilità dei sensori, la coerenza degli algoritmi e la leggibilità dei cruscotti. Le prove in campo hanno confermato la capacità del sistema di ridurre incertezza decisionale, facilitare l’ottimizzazione delle risorse e fornire valutazioni comparabili nel tempo.
Un nuovo modo di leggere la sostenibilità
Se fino ad oggi la sostenibilità era un valore da misurare ex post, GFA introduce un concetto diverso: la sostenibilità deve essere visibile mentre accade. L’idea di real-time sustainability reporting consente all’operatore di valutare non solo l’efficienza attuale, ma la direzione in cui sta andando il processo produttivo. È un passo avanti notevole per un comparto che deve conciliare richieste di mercato, costi crescenti e normative sempre più stringenti.
«Il nostro approccio unisce competenze ingegneristiche e strumenti analitici avanzati per trasformare i dati in valore sostenibile», spiega Luca Dal Ferro, CEO di Service Group R&D. «L’obiettivo è rispondere a un’esigenza concreta del settore: disporre di informazioni precise e in tempo reale per migliorare efficienza e impatti. Questo progetto porta l’acquacoltura nella logica del monitoraggio continuo, aprendo la strada a modelli gestionali più consapevoli e competitivi».
Perché GFA può cambiare il futuro dei RAS
La portata di questa tecnologia non sta solo nella sua capacità di misurare, ma di interpretare. L’integrazione tra dati operativi e valutazioni ambientali permette di:
- individuare margini di riduzione dei consumi;
- valutare scenari alternativi di produzione;
- mettere a confronto linee, cicli e protocolli diversi;
- aumentare la trasparenza verso partner, autorità e filiere di trasformazione;
- migliorare la resilienza economica degli impianti.
In un mercato che si muove verso criteri ESG, neutralità carbonica e digitalizzazione, GFA risponde alla necessità di un sistema ittico più competitivo, capace di coniugare produttività e responsabilità ambientale.

“Il nostro approccio unisce competenze ingegneristiche e strumenti analitici avanzati per trasformare i dati in valore sostenibile. Con GFA abbiamo voluto rispondere a un’esigenza concreta del settore dell’acquacoltura: disporre di informazioni precise e in tempo reale, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza operativa. Il progetto introduce una logica di real-time sustainability reporting, consentendo un monitoraggio continuo e trasparente delle performance ambientali. Con questa iniziativa, Service Group R&D si proietta nel mercato delle soluzioni smart per il controllo e la gestione degli impatti ambientali in tempo reale”, dichiara Luca Dal Ferro, CEO di Service Group R&D.
L’acquacoltura europea sta cambiando pelle, e GFA rappresenta uno dei primi esempi concreti di come il connubio tra IoT, dati e scienza ambientale possa ripensare la gestione degli impianti RAS. Non un semplice upgrade tecnologico, ma un nuovo modo di intendere il rapporto tra produzione e sostenibilità.
La sfida del settore sarà ora cogliere questa opportunità e trasformare l’allevamento in un processo sempre più tracciabile, misurabile e guidato dall’intelligenza dei dati.
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