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Si è svolto ieri al Parlamento europeo di Bruxelles il convegno “Verso una pesca mediterranea sostenibile e competitiva: governance e Blue Deal europeo”. L’evento, promosso da Federpesca, è stato un confronto dedicato al futuro della pesca mediterranea nel quadro delle nuove politiche europee di transizione blu.

I lavori sono stati ospitati e aperti dall’On. Marco Falcone (Commissione Pech), che ha espresso forte preoccupazione per le possibili riduzioni dei fondi europei. “Stiamo ragionando sul prossimo quadro finanziario pluriennale. Non possiamo estremizzare la sostenibilità ambientale a discapito di quella sociale ed economica. In molte regioni la pesca è identità territoriale”. L’On. Falcone ha inoltre sottolineato la necessità di rendere il settore più attrattivo, favorendo l’ammodernamento della flotta e il ricambio generazionale.

Tra i partecipanti anche la dott.ssa Francesca Arena, vicecapo di gabinetto del Commissario Kadis, che ha illustrato i temi al centro dei recenti confronti istituzionali: quote di pesca, concorrenza sleale, ammodernamento delle flotte in chiave di decarbonizzazione e misure per il ricambio generazionale.
“La Politica Comune della Pesca è in fase di revisione, con una semplificazione del quadro normativo – ha dichiarato la dott.ssa Arena – Stiamo rafforzando nuovi progetti di cooperazione nel Mediterraneo e iniziative di formazione rivolte ai Paesi terzi, così come l’introduzione di controlli più stringenti sulle infrazioni”.

Il presidente di Federpesca, Giovanni Azzone, ha poi aperto la sessione tematica richiamando l’attenzione sui tre pilastri della pesca sostenibile: ambientale, sociale ed economica.
C’è il rischio che un eccesso di regolamentazione possa ostacolare il necessario rinnovo della flotta – ha dichiarato il presidente – Bisogna valorizzare il potenziale dell’innovazione, soprattutto per ridurre l’impatto ambientale e rafforzare il dialogo con la ricerca. L’aumento dei vincoli proposti dalla Commissione è una risposta del tutto disfunzionale alle necessità del settore che va rigettata con decisione.”
Azzone ha inoltre ricordato l’esigenza di manodopera qualificata, inclusa la possibilità di coinvolgere lavoratori stranieri con competenze specifiche, accompagnata da maggiori investimenti nella formazione.

Sulla stessa linea anche l’On. Giorgio Salvitti (Masaf), che ha sottolineato l’impegno del Ministro Lollobrigida nella difesa del comparto e l’importanza dell’innovazione tecnologica e delle opportunità offerte dai finanziamenti europei, individuando nella formazione un ulteriore pilastro per la crescita del comparto.

pesca mediterranea sostenibile

La seconda sessione è stata moderata dalla direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, che ha illustrato i principali nodi legati alla proposta sulle possibilità di pesca per il 2026 emersi nel dialogo con il Commissario Kadis.
“Abbiamo rappresentato al Commissario la necessità di rivedere completamente la proposta di riduzione dell’attività per il 2026 – ha spiegato – e presentato tre le priorità la necessità di considerare lo sforzo di pesca soltanto quando vi è un effettivo prelievo delle risorse, la questione del rinnovo della flotta, oggi non consentito dall’attuale Feampa, e l’importanza di considerare nelle scelte di gestione  non solo i dati biologici ma anche quelli socio-economici, che raccontano di un settore ormai al traguardo”.
La direttrice ha poi richiamato il ruolo determinante dei cambiamenti climatici e della crescente pressione derivante da altri usi del mare, fattori che incidono profondamente sulla sofferenza di numerosi stock del Mediterraneo.

A seguire è intervenuto Ivan Lopez (European Bottom Fisheries Alliance), che ha ribadito l’importanza di difendere la pesca a strascico.
“Per parlare di sostenibilità – ha dichiarato – dobbiamo parlare di una flotta che esiste e che può continuare a operare. Senza sostenibilità economica non può esserci sostenibilità ambientale”. Lopez ha inoltre richiamato l’attenzione sul tema della concorrenza dei Paesi terzi, per cui è necessaria una regolamentazione più rigorosa dei prodotti immessi sul mercato europeo.

Tra gli interventi anche quello di Sergio Vitale (CNR-IRBIM), che è intervenuto sui temi della decarbonizzazione e della selettività, e del prof. Ike Olivotto (Università Politecnica delle Marche), che ha affrontato il rapporto tra ricerca, cambiamento climatico e competitività delle imprese.

Sul tema della sostenibilità è intervenuta anche Stefania Valentini (Federpesca Europa e CEO di Netec), che ha illustrato le iniziative del progetto “Life Dream”, dedicate alla tutela delle barriere coralline profonde e al recupero dei rifiuti plastici, sottolineando la necessità di rivedere la proposta di fondo unico europeo per i prossimi anni al fine di non penalizzare ulteriormente il settore della pesca.

La prospettiva delle istituzioni regionali è stata portata da Grazia Gulluni (Regione Lazio), che ha ricordato come il Lazio sia stata la prima regione a integrare l’economia del mare nelle proprie politiche di sviluppo, mentre Fabio Carella (Regione Veneto) ha evidenziato l’importanza della pianificazione dello spazio marittimo come strumento di governance integrata e di sviluppo condiviso della Blue Economy.

In chiusura, la direttrice Francesca Biondo ha ringraziato i partecipanti e l’On. Falcone per il sostegno, lanciando il Forum permanente europeo su pesca e acquacoltura e dando appuntamento ai prossimi incontri dedicati al futuro della pesca mediterranea.

L’articolo Federpesca. Verso una pesca mediterranea sostenibile e competitiva proviene da Pesceinrete.

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