Categoria: Economia del mare Pagina 30 di 514

Da oggi è fish dependance day

Nel Mediterraneo il 58 per cento delle popolazioni ittiche sono sovrapescate

Il pesce del Mediterraneo è virtualmente esaurito, già nei primi sei mesi dell’anno. Con il suo consumo di pesce, l’Europa ha virtualmente esaurito le risorse ittiche del Mediterraneo. Il problema della sovrapesca è aggravato dalla pesca illegale e dai cambiamenti climatici.

Il fenomeno viene chiamato Fish dependence day, ed è esattamente il momento in cui l’Europa esaurisce, virtualmente, l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei del mar Mediterraneo. Come ricorda il Wwf, accade, ogni anno, a luglio: significa che se nei primi sei mesi del 2024 i cittadini europei avessero consumato solo risorse ittiche del Mare nostrum, da luglio alla fine dell’anno queste non sarebbero più disponibili e l’Europa dovrebbe ricorrere alle importazioni per sostenere la crescente richiesta dei consumatori. 

Europa, esaurito virtualmente il pesce del Mediterraneo

Nel Mediterraneo, il 58% delle popolazioni ittiche sono sovrapescate, contro il 37,7% di quelle sovrasfruttate a livello globale. Ogni cittadino europeo consuma in media circa 24 chili di pesce l’anno con gli italiani superano la media con 31,21 chili di pesce pro capite l’anno. In Italia, tra le specie più sovrasfruttate ci sono il nasello, la sardina, i gamberi (viola e rosa) e la triglia di fango. 

Sulla situazione pesano la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, che mette a rischio gli ecosistemi marini e le economie locali, e i cambiamenti climatici che stanno causando effetti come la tropicalizzazione del mare. Con l’aumento delle temperature dell’acqua, molte specie autoctone sono messe a rischio. Quasi mille nuove specie invasive, di cui 126 specie ittiche, sono entrate nel Mediterraneo, causando riduzioni delle specie autoctone fino al 40 per cento in alcune aree, per motivi di competizione o predazione.

Possibili rimedi

“Le evidenze scientifiche confermano come aumentando la protezione in aree chiave del Mediterraneo, gli habitat marini potrebbero riprendersi, gli stock ittici chiave essere ricostituiti e noi potremmo combattere al meglio l’impatto del cambiamento climatico”, le parole di Giulia Prato, responsabile Mare del Wwf Italia. “Anche ridurre il nostro consumo di pesce soprattutto per quanto riguarda le specie più sovrasfruttate, diversificando le nostre scelte di prodotti ittici è fondamentale per contrastare la pesca eccessiva, incoraggiare la transizione verso una pesca più sostenibile e supportare la resilienza dell’ecosistema marino”.

L’invito è sempre quello di acquistare pesce adulto, locale e di stagione, scegliendo specie poco comuni, ed evitando quelle più sovrasfruttate, così da bilanciare la pressione sulle risorse marine, favorendo il mantenimento della biodiversità marina e la rigenerazione delle popolazioni ittiche.

Federpesca interviene al convegno “Energia dal mare: il potenziale nazionale per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili offshore”

Federpesca interviene al convegno “Energia dal mare: il potenziale nazionale per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili offshore”

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“Come settore ittico, non possiamo sottrarci e essere passivi nei confronti di alcune evoluzioni del nostro Paese che mirano alla transizione e sovranità energetica”, ha dichiarato la Direttrice di Federpesca Francesca Biondo durante il convegno “Energia dal Mare: il potenziale nazionale per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili offshore”, organizzato da Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, alla Camera dei Deputati.

“Seppur preoccupati, abbiamo ritenuto necessario essere protagonisti in questo processo e non lasciare che i singoli operatori del settore si trovino da soli a interfacciarci con grandi realtà industriali.

Riteniamo infatti che sia fondamentale coinvolgere gli operatori del settore, valutare gli impatti socio economico dei progetti e lavorare insieme per mettere in piedi progetti industriali di sviluppo del settore come ad esempio la sfida del rinnovo della flotta peschereccia” ha continuato la Direttrice Biondo.

“Un ringraziamento al presidente di Aero, il Dott. Fulvio Mamone Capria, per aver organizzato questo importante evento di confronto e costruzione di un dialogo. Avere come interlocutore unico Aero è per noi importante, per essere parte di un processo che guardi realmente al settore ittico e capace di progettualità concrete nel sostenere il settore verso una sempre maggiore modernizzazione.” ha così concluso la Direttrice di Federpesca.

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Legacoop Agroalimentare: “Cooperazione come modello di sviluppo sostenibile dei territori, anche quelli svantaggiati”

Legacoop Agroalimentare: “Cooperazione come modello di sviluppo sostenibile dei territori, anche quelli svantaggiati”

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La salvaguardia economica e sociale passa attraverso la cooperazione. Ne è dimostrazione il progetto della calabrese Cooperativa per l’industria della pesca “Giovanni Pontillo”, di Scilla (Rc) il cui progetto finalizzato a sviluppare le attività di pescaturismo e ittiturismo è stato approvato con il bando Imprese Borghi del Pnrr, misura promossa dal ministero della Cultura e gestita da Invitalia.

In particolare il progetto della cooperativa Pontillo si inserisce nel piano di “rigenerazione culturale, sociale ed economica” finanziato al Comune di Scilla con il bando borghi dedicato ai piccoli Comuni.

Come sottolinea Angelo Petruzzella, vicepresidente vicario di Legacoop Agroalimentare, si tratta di «un piccolo ma emblematico esempio di come la collaborazione intersettoriale e la cooperazione tra cooperative possa stimolare e attivare azioni progettuali.Iniziative che favoriscono processi di sviluppo integrato dei territori con il coinvolgimento di beni ed eventi culturali, eccellenze agroittico alimentari. Questo oltre a interventi di valorizzazione e fruizione dell’ambiente, servizi sociali innovativi e ospitalità diffusa di qualità».

Per Petruzzella si tratta di «processi di integrazione che possono diventare precise coordinate per uno sviluppo sostenibile dei nostri territori anche di quelli più svantaggiati. Una sfida dunque che può essere vinta solo se supportata da una adeguata e coerente strategia delle istituzioni pubbliche e private; una sfida però che il sistema cooperativo ha dimostrato di essere pronto ad affrontare». 

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Federpesca: decreto fermo pesca è un passo importante nella

Federpesca: decreto fermo pesca è un passo importante nella

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“Il decreto del fermo pesca 2024 – pubblicato nella giornata del 20 giugno e firmato dal Ministro Lollobrigida – rappresenta un passo importante nella direzione da noi auspicata di uscire da una gestione dell’attività che negli ultimi anni si è basata esclusivamente sulle negazioni e non sulle possibilità.

Il combinato disposto di politiche volte al solo contenimento dello sforzo di pesca, attraverso la sistematica riduzione delle attività, e l’aumento dei costi di produzione, dovuto all’incremento del prezzo del gasolio, ha provocato nelle marinerie uno stato di sofferenza che non ha precedenti e che andava fermato.

Auspichiamo invece che l’attuale impostazione, seppur con margini di miglioramento, potrà mettere in atto una nuova fase volta a garantire maggiore flessibilità all’attività d’impresa, consentendo a ciascuna impresa di organizzare la propria attività imprenditoriale, nel rispetto di una reale sostenibilità sociale ed economica, oltre che ambientale.

Un’innovazione che richiederà l’impegno e la responsabilità di tutti, oltre che un monitoraggio continuo della situazione volto ad intervenire sui profili critici rappresentati dagli operatori ma che oggi rappresenta un cambio di paradigma importante nell’ottica di semplificare l’attività e abbandonare sterili rigidità gestionali.” così in una nota Federpesca.

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: nuovo decreto fermo obbligatorio offre opportunità alla pesca

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: nuovo decreto fermo obbligatorio offre opportunità alla pesca

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“Il nuovo decreto sul fermo pesca obbligatorio, firmato dal ministro Lollobrigida, rappresenta un risultato significativo per le imprese e i lavoratori del settore, che non vengono più considerati alla stregua di un problema, come purtroppo succede da alcuni anni a Bruxelles”.

Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“Il confronto avviato da tempo – prosegue il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – con i vertici del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste sta dando i suoi frutti, confermandosi un metodo quantomai utile per affrontare le criticità di un importante comparto, per quanto fragile, quale è quello ittico, ridefinendo una strategia condivisa per la sostenibilità ambientale e la protezione della biodiversità marina, senza però dimenticare i risvolti sociali ed economici che le attività di pesca hanno non solo per le migliaia di operatori del Paese impegnati e per le loro famiglie, ma anche per i territori costieri.

Con questo provvedimento infatti si apre la possibilità per le imprese di pesca italiane, fermo restando il computo complessivo delle giornate annue di attività, di poter scegliere quando pescare e quando restare fermi, in base alle situazioni specifiche, ribaltando quindi l’impianto assunto negli ultimi anni. L’obiettivo dichiarato dallo stesso governo è uscire dalla dicotomia pesca contro ambiente, per costruire così una prospettiva diversa.

L’auspicio comune adesso è che la nuova Commissione europea possa rettificare gli indirizzi delle politiche portate avanti in questi anni, che hanno duramente colpito indiscriminatamente e immotivatamente la pesca, penalizzando soprattutto le marinerie italiane, fiore all’occhiello della produzione alimentare nazionale e garanzia per i consumatori per la qualità del pescato”

“L’intera filiera ittica – ha concluso Scognamiglio – è pronta a mettersi nuovamente in gioco, con maggiore fiducia rispetto al passato, per costruire insieme un modello produttivo rispondente alle esigenze attuali, che ponga però al centro i pescatori, con la loro storia, il loro sapere e la loro esperienza, offrendo maggiori possibilità alle giovani generazioni”.

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