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ASC riconfermata tra le migliori etichette ecologiche al mondo

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Aquaculture Stewardship Council (ASC) è stata nuovamente riconosciuta come una delle migliori etichette ecologiche dall’organizzazione indipendente olandese Milieu Centraal, confermando la posizione di ASC come leader mondiale nella certificazione dell’acquacoltura responsabile.

Milieu Centraal, sostenuta dal governo dei Paesi Bassi, valuta ogni tre anni le etichette ecologiche destinate ai consumatori, analizzandone credibilità, trasparenza e impatto. I risultati più recenti, pubblicati il 30 settembre, confermano lo status di ASC come certificazione affidabile e ad alte prestazioni per i prodotti ittici provenienti da allevamenti responsabili.

È importante sottolineare che questo riconoscimento arriva dopo significativi aggiornamenti della metodologia di valutazione adottata da Milieu Centraal rispetto alla precedente analisi del 2022.
La valutazione del 2025 ha infatti preso in esame il nuovo ASC Farm Standard, che unifica e rafforza i requisiti applicati a tutte le aziende certificate.
Di conseguenza, ASC si distingue oggi come l’unica etichetta Top per i prodotti ittici d’allevamento che copre in modo integrato la responsabilità ambientale, la tutela dei diritti sociali e il benessere animale.

Chris Ninnes

Chris Ninnes, CEO di ASC, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi che Milieu Centraal continui a riconoscere ASC come etichetta leader. La loro valutazione indipendente conferma la solidità del nostro nuovo Farm Standard e riflette la nostra missione di promuovere miglioramenti nell’acquacoltura a livello globale. È un’ulteriore garanzia per i consumatori che i prodotti certificati ASC siano realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e delle comunità.”

Per i consumatori, il rinnovato riconoscimento di ASC come Top Ecolabel rappresenta una conferma chiara e indipendente: scegliere prodotti ittici con l’etichetta ASC significa sostenere aziende che rispettano i più alti standard di responsabilità.
Ciò offre ai consumatori la certezza che i loro acquisti contribuiscono alla tutela ambientale, a condizioni di lavoro eque e a comunità più sane, rendendo le scelte sostenibili più semplici anche al supermercato.

Il riconoscimento come Top Ecolabel rafforza l’impegno di ASC verso il miglioramento continuo e conferma il suo ruolo chiave nell’aiutare i consumatori a compiere scelte informate e responsabili quando acquistano prodotti ittici.

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Matfiskodlarna: un hub digitale per il futuro dell’acquacoltura

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La nuova piattaforma digitale per l’acquacoltura svedese, sviluppata da Food Fish Farmers con il sostegno dell’Unione Europea, rappresenta un passo decisivo per il futuro del settore. L’iniziativa segna un’evoluzione nel modo in cui produttori, ricercatori e istituzioni condividono informazioni e competenze in materia di allevamento ittico.

Matfiskodlarna

Food Fish Farmers, conosciuta in Svezia come Matfiskodlarna, è la principale organizzazione nazionale degli allevatori ittici. Riunisce imprese attive dal nord al sud del Paese, con una produzione complessiva di circa 20.000 tonnellate di pesce all’anno. L’attività si concentra soprattutto su salmerino alpino e trota iridea, seguendo l’intera filiera, dall’incubatoio alla commercializzazione del prodotto finito destinato ai mercati svedesi e internazionali.

Il nuovo portale nasce dalla consapevolezza che la conoscenza è una leva strategica per la competitività del comparto. La precedente versione del sito non riusciva a soddisfare le crescenti esigenze di comunicazione e aggiornamento. Grazie ai fondi UE, l’organizzazione ha realizzato un hub di conoscenza centralizzato e accessibile, dedicato all’acquacoltura svedese e aggiornato in tempo reale.

Online da gennaio 2025

Online da gennaio 2025, la piattaforma offre un ambiente digitale dove allevatori, studenti e cittadini possono consultare dati, normative, ricerche e buone pratiche. L’obiettivo è duplice: migliorare la comunicazione interna tra gli operatori e promuovere una comprensione più ampia e corretta dell’acquacoltura presso il pubblico.

Già nei primi mesi, il portale ha registrato accessi da 33 Paesi. La sezione più visitata è quella che illustra in modo chiaro il funzionamento concreto degli impianti svedesi. Un segnale del crescente interesse internazionale per il modello nordico di acquacoltura, basato su innovazione, tracciabilità e sostenibilità ambientale.

Oltre a essere un archivio informativo, la piattaforma è anche un laboratorio digitale. Un sistema avanzato di analisi consente di monitorare i flussi di accesso e orientare gli aggiornamenti futuri, mantenendo i contenuti sempre pertinenti e utili per gli operatori.

Guardando al futuro, Matfiskodlarna prevede di ampliare la piattaforma con sezioni dedicate alla sostenibilità e alle tecniche pratiche di allevamento. L’obiettivo è accompagnare il ricambio generazionale e incoraggiare nuovi talenti a formarsi in ambito acquacolturale.

Oggi, che l’Europa promuove una produzione alimentare più circolare e rispettosa delle risorse naturali, la Svezia dimostra come la digitalizzazione possa diventare un motore di crescita per la filiera ittica. L’iniziativa di Food Fish Farmers non è solo un progetto tecnologico, ma un modello di innovazione utile per tutta l’acquacoltura europea.

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Ricostruire la fiducia tra politica e acquacoltura per una crescita globale sostenibile

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A livello globale, il settore dell’allevamento ittico sta attraversando una fase cruciale, in cui ripristinare la fiducia tra politica e acquacoltura rappresenta una condizione indispensabile per garantirne la crescita futura. Negli ultimi anni, l’equilibrio tra istituzioni e industria è stato spesso compromesso da disallineamenti normativi, incomprensioni comunicative e tensioni sui temi fiscali e ambientali. Eppure, laddove il dialogo è rimasto saldo, il settore ha continuato a crescere, dimostrando quanto la cooperazione tra pubblico e privato sia la chiave per uno sviluppo duraturo.

A ricordarlo è Ståle Økland, CEO di Akva Group (Norvegia), che ha invitato il comparto e la politica a riflettere sull’urgenza di ricostruire fiducia reciproca per creare le condizioni di una nuova crescita. Secondo Økland, il successo dell’acquacoltura norvegese è dipeso proprio da un equilibrio virtuoso tra governo, ricerca e industria: un modello di cooperazione che ha favorito innovazione, sostenibilità e prosperità condivisa. Quando questo equilibrio si rompe, come accaduto durante le tensioni politiche legate alla tassa sull’acquacoltura, le conseguenze diventano evidenti: investimenti bloccati, fiducia erosa, crescita rallentata.

La lezione norvegese è universale. La fiducia non si impone per legge, ma si costruisce nel tempo attraverso il confronto, la trasparenza e l’ascolto reciproco. Ripristinarla significa anche superare la logica del conflitto, riconoscendo che la crescita è un prerequisito per migliorare la sostenibilità. Solo un settore che vede prospettive di sviluppo investe in tecnologie più avanzate, in sistemi a basso impatto e nella formazione di nuove competenze.

L’acquacoltura, oggi, ha bisogno di una nuova narrazione. Parlare di fiducia, collaborazione e visione condivisa significa restituire al comparto credibilità, attrarre giovani talenti e stimolare gli investimenti. È un percorso che richiede responsabilità da entrambe le parti, ma è anche l’unico che può garantire un futuro sostenibile a una delle industrie più strategiche per la sicurezza alimentare globale.

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Ohissa riconferma la presenza a Spazio Nutrizione 2025: l’industria ittica parla il linguaggio della scienza

Ohissa riconferma la presenza a Spazio Nutrizione 2025: l’industria ittica parla il linguaggio della scienza

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Nel mondo della nutrizione clinica e della ricerca applicata, non sono molti i casi in cui un’azienda dell’industria ittica riesce a ritagliarsi un ruolo stabile nel confronto con la scienza. È per questo che la presenza di Ohissa a Spazio Nutrizione 2025 assume un significato che va oltre la semplice partecipazione a un evento: racconta una visione strategica, culturale e industriale costruita nel tempo.

L’appuntamento è al NH Milano Congress Centre di Assago, il 17 e 18 ottobre, in occasione del congresso promosso da Akesios Group Srl, che da anni rappresenta un punto di riferimento per medici, biologi, dietisti e nutrizionisti. Due giornate di alta formazione ECM in cui si discute di salute, innovazione alimentare e futuro delle scelte nutrizionali.

Un ponte tra industria e ricerca

La continuità con cui Ohissa sceglie di partecipare a Spazio Nutrizione — per il terzo anno consecutivo — non è casuale. È il risultato di una strategia precisa: portare il prodotto ittico all’interno del linguaggio scientifico, dove le parole chiave sono sicurezza, tracciabilità e valore nutrizionale.

L’azienda di Capalbio, che negli ultimi anni ha saputo distinguersi per l’eccellenza del controllo di filiera e per l’approccio industriale alla lavorazione del pesce crudo e semi-pronto, si colloca oggi in una dimensione di piena maturità. Le sue referenze — dalle tartare ai carpacci, fino alle soluzioni ready-to-eat — rappresentano l’evoluzione di un comparto che ha imparato a misurarsi con il rigore dei dati, non solo con la forza del marketing.

Il valore scientifico della standardizzazione

In effetti, nel dibattito moderno sulla nutrizione, il concetto di “standard” ha assunto una nuova centralità. Garantire uniformità di prodotto, controllo microbiologico e costanza organolettica significa poter dialogare con la comunità scientifica in modo autorevole.

È su questo terreno che Ohissa ha costruito la propria reputazione, dimostrando che la filiera ittica può parlare il linguaggio della sicurezza alimentare e della nutrizione preventiva. Portare la produzione ittica dentro un congresso medico-scientifico non è solo un gesto simbolico: è una dichiarazione di metodo.

La tecnologia, l’analisi del rischio e il rispetto delle catene del freddo diventano parte integrante di un racconto industriale che oggi ha implicazioni cliniche reali, dal corretto apporto proteico alla conservazione dei nutrienti essenziali.

Una coerenza che diventa identità

La partecipazione di Ohissa a Spazio Nutrizione 2025 non si limita dunque a una presenza fieristica, ma ribadisce una direzione culturale: portare la credibilità del comparto ittico là dove si formano le linee guida della nutrizione italiana.

È un segnale di maturità che parla all’intero settore: alle imprese di trasformazione, ai distributori e agli operatori che cercano nuovi codici di legittimazione per la qualità.

In un tempo in cui la comunicazione alimentare è spesso dominata da slogan e mode passeggere, l’approccio costante e metodico di Ohissa restituisce serietà al concetto di innovazione. E mostra come il pesce — quando prodotto con rigore e visione industriale — possa essere protagonista del futuro della nutrizione.

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Italian fish and tourism: a missing connection

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In 2024, tourists in Italy spent over €23 billion on dining, a figure that calls for a rethink of the relationship between Italian fish and tourism. According to “The Tourism Power of Dining” report, presented on 8 October 2025 at TTG Rimini by FIPE-Confcommercio and Sociometrica, restaurant spending generated €11 billion in added value across more than 3,300 municipalities, with international tourism accounting for over 67% in the top ten destinations.

The report highlights dining as a key economic and cultural driver of tourism but does not explore its links with production chains—especially fisheries, which form the foundation of Italian cuisine. This gap opens an urgent reflection: how to turn tourist demand into value for coastal communities.

According to Ossermare, in 2023 Italy’s fishing fleet fell by 1% to 11,684 vessels, while production dropped by 9.1% in volume and 4.6% in value. Biologically, FAO-GFCM data show that the share of overexploited stocks in the Mediterranean and Black Sea remains below 60%—a decline, yet still high.

Tourism fuels fish consumption, but the restaurant industry struggles to showcase domestic catches. The result is a market that rewards availability over origin: on tourist tables, Italian seas are too often replaced by imported fish.

Building short supply chains, partnerships between fishing communities and restaurateurs, efficient coastal logistics, and transparent communication about origin are essential. Integrating Italian fish with tourism means keeping value in local economies, supporting sustainable fisheries, and strengthening the authenticity of Italy’s gastronomic image.

As long as the sea remains invisible in the tourism narrative, Italy will keep celebrating its cuisine without restoring its true essence.

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