Mese: Ottobre 2025 Pagina 6 di 32

Fish & Taste celebra il mare e la Blue Economy a Santa Marinella

Fish & Taste celebra il mare e la Blue Economy a Santa Marinella

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Pescato locale

Si è conclusa con grande successo la prima edizione di Fish & Taste, l’evento che il 25 e 26 ottobre ha trasformato Piazza Trieste in un vivace palcoscenico di mare, sapori e sostenibilità. Promosso dal Comune di Santa Marinella con il sostegno del GAL Pesca Lazio nell’ambito del Programma Nazionale FEAMPA 2023–2027, l’evento, a fruizione gratuita, si inserisce nel ciclo di iniziative regionali dedicate al marketing del pescato locale e alla sua integrazione con il turismo sostenibile costiero. Fish & Taste ha dato vita a un percorso esperienziale e partecipativo che ha coinvolto pescatori, produttori di eccellenze enogastronomiche, chef, ristoratori, scuole e associazioni del territorio, in un racconto collettivo del mare e delle sue tradizioni.

Sabato 25 ottobre – Il mare nel piatto e le emozioni della prima giornata

Sabato 25 ottobre l’apertura ufficiale, alla presenza del Sindaco Pietro Tidei, della Consigliera delegata al marketing territoriale Paola Fratarcangeli, del Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Minghella e della Consigliera metropolitana Cristina Michetelli, che hanno dato vita ad un intenso fine settimana dedicato al pescato locale, al turismo esperienziale e alle eccellenze del territorio.

L’apertura ufficiale di “Fish & Taste” ha visto una grande partecipazione di pubblico, tra curiosi, famiglie e appassionati di enogastronomia; la manifestazione ha preso avvio grazie alla presenza del Sindaco Pietro Tidei, della Consigliera delegata al marketing territoriale Paola Fratarcangeli e del Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Minghella.

La giornata è iniziata con la Camminata Urbana “Storie di mare e sapori”, condotta dalla guida turistica Barbara Mantovani, che ha accompagnato i partecipanti in un viaggio tra i luoghi simbolo della città e i racconti legati alla tradizione marinara di Santa Marinella, delle sue abitazioni e dei suoi residenti più famosi. Nel pomeriggio, Piazza Trieste si è animata con l’apertura del “Salotto del Mare”, con stand enogastronomici, artistici, artigianali e promozionali che hanno offerto al pubblico la possibilità di scoprire e degustare le eccellenze locali, tra pescato fresco, olio, vino e prodotti tipici. Spazio anche ai più piccoli con il laboratorio creativo “Ispirazioni dal mare”, che ha proposto attività educative e giochi a tema ambientale.

Grande successo per lo show-cooking “Il mare nel piatto” a cura dello chef Simone Tumulo del ristorante La Piazzetta di Santa Marinella, che ha proposto, insieme ad altri ristoranti della città, diverse ricette a base di pesce locale interpretando con creatività ed originalità le specie eccedentarie del nostro mare. Il pubblico ha potuto assistere alla preparazione e degustare gratuitamente i piatti e le suggestioni gastronomiche realizzate con la collaborazione dei professionisti del gusto dell’Associazione di Piazza Trieste.

A seguire, la “Fish, Oil & Wine Experience” ha guidato i presenti in un percorso sensoriale tra i sapori e i profumi del territorio, con degustazioni guidate e racconti sulle produzioni locali offerte direttamente dagli operatori, tra questi: Oleonauta con la sua selezione di olii del Lazio di altissima qualità; la Fescennina, una eccellenza della nocciola viterbese; Fermento tutto, con i loro inediti preparati e conserve; Danema e le sue straordinarie birre artigianali; High Quality Food,con la storia ed il gusto della carne di Marango; Carrefour Express, con l’offerta di rinomati prodotti da forno locali; la Strada dei Vini e dei Prodotti Tipici delle Terre Etrusco-romane, in rappresentanza di decine di cantine del territorio, Caseificio Agricola Sensi, con una gustosissima offerta di formaggi e Capitan Cono, con alcune degustazioni di gelato artigianale tematico e gourmet.

La giornata si è conclusa con un suggestivo concerto del fisarmonicista Stefano Indino, che ha regalato alla piazza un viaggio musicale tra melodie dedicate al mare e atmosfere mediterranee, creando un finale di grande emozione e partecipazione.

Domenica 26 ottobre – Tra archeologia, gusto e visioni per il futuro

La seconda giornata di “Fish & Taste” ha unito cultura, natura e gastronomia in un ricco programma di appuntamenti. In mattinata si è svolto l’Archeo Bike Tour, un percorso in bicicletta con partenza da Piazza Trieste fino a Castrum Novum, condotto dalla guida Gianluca Fantauzzi, seguito dalla visita guidata del sito archeologico a cura del GACT di Santa Marinella, che ha permesso ai numerosi partecipanti di riscoprire la storia millenaria del litorale attraverso un itinerario tra mare e memoria.

Nel frattempo, il “Salotto del Mare” ha ripreso vita con nuovi momenti di degustazione, incontro e dialogo. Il pubblico ha partecipato al Talk & Show Cooking “Le specie eccedentarie: nuove risorse del mare laziale”, durante il quale chef e pescatori hanno illustrato le potenzialità di un consumo sostenibile e consapevole del pesce locale. Grande visitazione anche della mostra organizzata dall’Associazione Culturale Per l’Arte, che ha riunito meravigliose opere ad artisti a tema mare, ed allo stand della ceramista Silvia Fini con le sue coinvolgenti creazioni.  Nel pomeriggio, i laboratori sensoriali “Giochi di gusto” e “Il mare per me” hanno coinvolto bambini e famiglie in esperienze educative legate al rispetto dell’ambiente marino.

Molto partecipato anche il doppio appuntamento dedicato alla creatività e all’innovazione: il Talk & Show Cooking “Creatività e sostenibilità nella cucina di mare”, con ricette di recupero e degustazioni gratuite, e l’incontro “Mare, turismo esperienziale e nuove visioni inclusive per il territorio”, che ha riunito istituzioni e operatori turistici per riflettere sulle prospettive di sviluppo della Blue Economy. Durante i talk, gli espositori degli stand hanno avuto modo di presentare i propri prodotti, raccontando storie di impresa, tradizione e sostenibilità, in un dialogo diretto con il pubblico. La giornata si è conclusa con la cerimonia di chiusura e i saluti istituzionali, che hanno celebrato la riuscita dell’iniziativa e la grande partecipazione della cittadinanza.

Un evento condiviso e sostenibile

Durante l’intero weekend i ristoratori di Piazza Trieste hanno proposto aperitivi e menù tematici ispirati ai sapori del mare laziale, contribuendo a creare un clima di festa diffuso in tutta la città.
Grande attenzione è stata dedicata alla sostenibilità ambientale, con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e attività di educazione al consumo responsabile.

Santa Marinella protagonista della Blue Economy

“Fish & Taste” si inserisce a pieno titolo nelle strategie regionali per la promozione della Blue Economy e della pesca sostenibile, con l’obiettivo di rafforzare la competitività della piccola pesca artigianale e valorizzare l’identità costiera di Santa Marinella come modello di turismo blu e consapevole, Pietro Tidei – Sindaco di Santa Marinella – ha dichiarato: “Con Fish & Taste abbiamo voluto unire la promozione del pescato locale alla valorizzazione turistica e culturale del nostro territorio. Questo progetto, sostenuto dal FEAMPA attraverso il GAL Pesca Lazio, è un modello di come la collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini possa generare sviluppo sostenibile e identità condivisa.”

Paola Fratarcangeli, Consigliera delegata al Marketing territoriale, ha aggiunto: “Fish & Taste dimostra che il mare può essere raccontato non solo attraverso la pesca, ma anche attraverso la cucina, l’arte e l’incontro tra persone. È la prova concreta che il nostro territorio può crescere unendo economia blu, turismo e cultura locale.”

 Emanuele Minghella – Presidente del Consiglio Comunale, ha voluto sottolineare: “L’obiettivo è creare una rete stabile di iniziative che coinvolgano tutti i Comuni costieri, in modo da rafforzare la competitività della piccola pesca artigianale e favorire la destagionalizzazione del turismo. Santa Marinella vuole essere un punto di riferimento nella promozione del mare come risorsa di comunità.”

Tra le partecipazioni istituzionali si segnala la presenza attiva di Cristina Michetelli – Consigliera della Città Metropolitana di Roma Capitale – che ha evidenziato: “Eventi come questo testimoniano la capacità delle comunità locali di valorizzare in modo sostenibile le proprie risorse naturali e culturali. L’Area Metropolitana sostiene con convinzione percorsi che, come Fish & Taste, promuovono un’economia più blu e inclusiva per la costa laziale.”

Un futuro sempre più blu

Con Fish & Taste, Santa Marinella si conferma protagonista nel panorama della promozione territoriale legata al mare, unendo tradizione, innovazione e sostenibilità. Un evento che getta le basi per un futuro sempre più blu, fatto di collaborazione, consapevolezza e valorizzazione delle risorse del nostro litorale.

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La graduatoria per la pesca a strascico

Zona GSA11 (Sardegna), il Decreto Direttoriale

Pubblicato il Decreto Direttoriale – prot. n. 566480 del 22 ottobre 2025 –  sull’Approvazione della sub graduatoria relativa alla GSA 11 (Sardegna) relativa al sistema di pesca STRASCICO classe di lunghezza 24<=LFT<40 redatta ai sensi dell’art. 4 del Decreto direttoriale n. 319453 del 17 luglio 2024, registrato dall’Ufficio Centrale del Bilancio al n. 1082 in data 24/10/2025.

Siamo nell’ambito del Feampa 2021/2027

Il decreto è consultabile qui.

Scognamiglio: nella manovra novità positive per agricoltura e pesca

Scognamiglio: nella manovra novità positive per agricoltura e pesca

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“Valutiamo positivamente le novità introdotte dal governo nella manovra finanziaria 2026 per i comparti della pesca, dell’agricoltura e della filiera agroalimentare. Si tratta di misure di supporto alle attività, che vanno nella direzione da noi auspicata. Un primo passo per affrontare nodi cruciali per le imprese, in una fase economica delicata”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“L’introduzione di un credito d’imposta al 40% – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che investono in nuovi beni strumentali, sia materiali che immateriali, è un aiuto che contribuisce all’ammodernamento dei processi di lavorazione e produzione e alleggerisce i costi per le attività. Sono sottoposte alle agevolazioni le spese effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, o fino al 30 giugno 2027, a condizione che l’ordine venga accettato entro il 31 dicembre 2026 e che sia stato versato almeno il 20% dell’ammontare previsto per l’acquisto”.

“Bene – prosegue Scognamiglio –  anche la proroga per il prossimo anno del regime di agevolazione Irpef dei redditi dominicali e agrari dichiarati dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, con gli stessi scaglioni del biennio 2024-2025.
L’istituzione, inoltre, di un fondo di 35 milioni di euro per il sostegno alle esportazioni e all’internazionalizzazione delle aziende risponde ad un’esigenza recentemente segnalata, da noi e da più parti, per gestire i problemi determinati dall’imposizione dei dazi da parte degli Stati Uniti, che potrebbero diventare ancora più stringenti proprio su alcuni prodotti dell’agroalimentare, e per un più generale rilancio del made in Italy sui mercati globali”.

“Infine – incalza il presidente di UNCI AgroAlimentare –  esprimiamo apprezzamento per la decisione di stanziare 10 milioni di euro in più all’anno, da destinare alle attività istituzionali degli Istituti zooprofilattici sperimentali, per garantire maggiori risposte sul fronte della sicurezza alimentare e fronteggiare le crescenti emergenze in questo ambito.
E’ da anni che evidenziamo la necessità di investimenti pubblici e privati sul fronte della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e della promozione di misure a garanzia della sicurezza alimentare, oltre che di sistematico contrasto di pratiche scorrette e della concorrenza sleale”.

“Il percorso avviato ormai da tempo – conclude Scognamiglio – con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, in termini di confronto con le parti sociali, promosso particolarmente dal sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra, sempre disponibile all’ascolto, alla luce dei fatti risulta proficuo e una utile indicazione di lavoro anche per il futuro”.

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La Marca del Distributore supera in Italia i 15,6 miliardi di euro. Nel primo semestre 2025: +4,7% di crescita

La Marca del Distributore supera in Italia i 15,6 miliardi di euro. Nel primo semestre 2025: +4,7% di crescita

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La Marca del Distributore registra, nel primo semestre 2025, una crescita del +4,7% a valore, superando nettamente la performance del Largo Consumo Confezionato (+3,8%), e si conferma il segmento più dinamico della DMO italiana.

Considerando il totale Omnichannel – che comprende i canali Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo, Discount, Specialisti Casa Persona, Petshop e Online – con ricavi complessivi superiori a 15,6 miliardi di euro e una quota di mercato che raggiunge il 30,5%, la MDD dimostra di aver consolidato un incremento strutturale che ridefinisce i paradigmi del consumo.

È quanto emerge dai dati Circana per l’Italia del primo semestre 2025, che fotografano una profonda evoluzione – più dinamica rispetto a molti mercati maturi – e segnalano un potenziale di sviluppo ancora significativo e un modello di filiera che sta diventando benchmark internazionale.

“I dati confermano quello che osserviamo ogni anno a MARCA by BolognaFiere & ADM: la MDD è diventata il laboratorio dell’innovazione della DMO in Italia e i consumatori la scelgono sempre di più per la qualità e la fiducia che associano a questa opzione, e non più solo per convenienza economica” – commenta Rossano Bozzi, Direttore Business Unit di BolognaFiere. – “La significativa crescita di cui MARCA è stata protagonista negli ultimi anni certifica l’unicità della manifestazione come punto di riferimento del settore Private Label a livello internazionale e come faro per l’intera industry”.

Da rilevare, inoltre, il dato della GDO tradizionale: circoscrivendo lo sguardo ai canali Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo, la MDD cresce del +6,2% a valore e del +5% nei volumi.

“Le evidenze mostrano che la MDD ha completato una trasformazione profonda” – sottolinea Antonella Maietta, Exhibition Manager di MARCA. – “Le Insegne non replicano più prodotti esistenti, ma sperimentano e guidano l’innovazione di categoria. MARCA anticipa queste tendenze e crea valore per i consumatori, consolidando il proprio ruolo di piattaforma trend setter a livello internazionale. Proprio per celebrare questa eccellenza, nell’edizione 2026 lanceremo i MARCA Awards: grazie a una nuova sinergia tra MARCA e PL Magazine, i nuovi riconoscimenti puntano a intercettare le migliori innovazioni di prodotto, con il supporto di IPLC, e i partner produttivi più affidabili e performanti, contribuendo a disegnare il futuro della MDD”.

Il fresh italiano: quando l’eccellenza diventa benchmark internazionale

Tra i dati più significativi emerge la prestazione del reparto Fresh, che guadagna +0,7 punti di quota e vede un’importante riduzione della pressione promozionale. Un risultato che conferma l’eccellenza della DMO italiana nella gestione del fresco, in particolare nell’ortofrutta, riconosciuta come modello di riferimento in Europa.

“Il modello italiano nel fresco rappresenta un unicum per qualità e gestione della filiera, con standard che stanno diventando benchmark per l’intera DMO europea” – continua Bozzi. – “Questa eccellenza trova riscontro concreto nell’edizione 2026 dell’area MARCA Fresh, che registra numeri record: oltre 80 aziende su 5.000 mq totali, ovvero il doppio della superficie occupata nel 2025″.

Pure i reparti Carni (+1,2 punti quota) e Cura Casa (+0,8 punti) mostrano dinamiche positive, evidenziando come l’ottima performance della MDD attraversi l’intero ecosistema della DMO, dal food al non-food.

Un settore in espansione

La MDD conferma la sua espansione anche nell’offerta, con la quota assortimentale che raggiunge il 17,2%. Questo dato riflette la crescente fiducia delle Insegne in un settore che ha dimostrato resilienza e capacità di innovazione.

MARCA by BolognaFiere & ADM: l’ecosistema della MDD italiana a cui guardano gli operatori internazionali

A un settore così strategico e dinamico è dedicata una manifestazione altrettanto unica: MARCA by BolognaFiere & ADM, l’unica fiera al mondo che vede la presenza di 28 Insegne leader (+13% rispetto all’edizione 2025), ognuna delle quali presenta direttamente le proprie strategie e novità in spazi espositivi dedicati. Un format irripetibile, che ha fatto di Bologna il punto di riferimento globale per chi opera nella Marca del Distributore.

MARCA è la sola manifestazione a presidiare l’intera supply chain della MDD: dalle eccellenze del food al fresco, al centro di MARCA Fresh; dai servizi di filiera e packaging di MARCA Tech al prodotto non-food per la cura della casa e della persona; dalle innovazioni di prodotto all’eccellenza industriale dei fornitori premiati con i MARCA Awards, rispettivamente attraverso il Best Innovation Product e il Best Copacker Profile.

Un ecosistema completo, che accompagna e anticipa i trend che stanno ridefinendo la DMO moderna.

Ma non solo. Questo ecosistema rappresenta un network che si completa con gli appuntamenti internazionali di MARCA China e MARCA Poland. E la sua chiara visione internazionale si concretizza nell’appuntamento con i buyer internazionali attesi a Bologna, a partire dalla preview di MARCA del 13 gennaio.

Con numeri che parlano di un futuro sempre più orientato alla qualità, all’innovazione e alla visione internazionale, MARCA by BolognaFiere & ADM dà appuntamento alla community della Marca del Distributore il 14 e 15 gennaio 2026 a Bologna, con un’offerta di valore che avrà un impatto su milioni di consumatori.

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The Mediterranean Cannot Be Managed Like an Ocean

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During the 34th Rassegna del Mare in Trapani, Franco Andaloro, member of the Scientific Committee of the Italian Biologists Foundation (FIB), delivered one of the most lucid and disarming speeches of the entire event.

Speaking with the candor of someone who knows the industry from within, Andaloro retraced three decades of Italian fisheries in the Mediterranean, acknowledging the systemic failures that led to its decline. Science, politics, and trade associations—all, in different ways—have contributed to the gradual impoverishment of the sector.
It was not an accusation, but a collective reflection: “We all got it wrong,” was the message Andaloro left the audience.

A Model Built on the Wrong Assumptions

According to Andaloro, Italian fisheries in the Mediterranean have been managed for thirty years as if this sea were an ocean.
European policies—supported by scientific research that never truly embraced an ecosystem approach—developed resource management plans designed for high-biomass, low-biodiversity oceans, based solely on achieving the Maximum Sustainable Yield (MSY).
Applied to the Mediterranean—an enclosed, multispecies sea—these models have proven not only ineffective but devastating.

Italy has reduced its fishing fleet by over 50%, demolished hundreds of vessels, and dispersed historical expertise—without achieving either increased catches or stock recovery. Yet, fleet decommissioning remains the only policy tool still in use.
It is the paradox of a system that chose mathematics over ecology.

Science, Politics, and Representation: A Missed Alliance

Andaloro also pointed to the fragmentation of responsibility.
Science, he argued, has often preferred to produce “comfortable” data—easily digestible in technical committees—rather than interpret the true complexity of the Mediterranean.
Politics has favored temporary measures and social cushioning over long-term planning.
Trade associations, meanwhile, have too often focused on day-to-day survival rather than vision and innovation.
The result is a system that, for three decades, has acted as if the end of fishing were both foreseeable and inevitable.

A Fragile and Forgotten Mediterranean

Andaloro reminded that the fisheries crisis is not merely a matter of fleets or licenses.
It is the symptom of a profoundly altered sea, where the combination of environmental and human pressures has irreversibly changed ecological balances.
Coastal pollution, marine plastics, acidification, and rising temperatures have all shifted species distribution.

Changes in Levantine currents caused by climate change have redirected nutrient flows away from the Strait of Sicily toward other seas, triggering the collapse of small pelagic biomass that once sustained Sicilian and Tunisian fisheries.
In this context, research has continued to describe these phenomena without translating them into effective management tools, while political responses have remained slow and fragmented.

The Perfect Storm and the Maritime Space Grab

Today, Mediterranean fisheries face a “perfect storm”: a structural crisis compounded by the new threat of maritime space appropriation.
Andaloro highlighted the more than 100 offshore wind farm projects proposed without real involvement of coastal communities.
Maritime spatial planning, though required by EU directives, has largely remained theoretical—developed through bureaucratic logic that overlooks local economies.

This trend risks further marginalizing fisheries, confining them to the edges of a sea increasingly valued for activities that no longer recognize fishing as part of its identity.
The result is a loss of social sustainability and cultural identity in coastal communities, with repercussions that could ultimately harm tourism itself.

The Mediterranean as an Ecosystem, Not a Statistic

Andaloro concluded with a call for shared responsibility.
The Mediterranean cannot be managed with the same tools applied to oceans, nor can fishing be reduced to figures compensated with subsidies.
What is needed is ecosystem-based fisheries management, grounded in real knowledge, participation, and adaptability.

Science, institutions, and associations must once again work together—overcoming the fragmentation that has weakened the sector—and confront the Mediterranean challenge: managing the sea and its resources in a complex geopolitical setting where EU rules do not apply to North African countries and international norms are often ignored.

As Andaloro warned, “The sea cannot be governed with abstract models, but with awareness, ethics, and respect.”

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