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Per chi opera negli acquisti ittici, conoscere la percezione del prodotto vietnamita in Italia non è un esercizio teorico, ma un passaggio decisivo per la gestione delle linee d’importazione. L’origine Vietnam, oggi centrale nelle forniture globali di vannamei, Pangasio e preparazioni surgelate, arriva sul mercato italiano con una reputazione ambivalente, che un buyer deve interpretare con precisione per evitare letture superficiali e per costruire politiche di acquisto coerenti con la domanda effettiva.

L’Italia rimane un Paese in cui l’origine non è un dettaglio tecnico, ma un parametro valoriale che condiziona comportamenti, preferenze e, in alcuni casi, percezioni di rischio. Comprendere come si articola questa sensibilità permette di modulare assortimenti, strategie di pricing e approcci di comunicazione con maggiore consapevolezza.

Una diffidenza radicata verso le origini extra-UE: fattore culturale, non commerciale

Il consumatore italiano manifesta da sempre una certa cautela nei confronti delle provenienze extra-UE, soprattutto quando riguarda alimenti percepiti come “delicati” dal punto di vista igienico-sanitario. Nel caso del Vietnam, questa cautela assume una dimensione culturale che precede qualsiasi valutazione oggettiva del prodotto. È una reazione legata a filtri consolidati: il timore che i sistemi di controllo non siano comparabili ai nostri, la narrazione ricorrente sulla pesca illegale in Asia, la distanza geografica interpretata come distanza normativa.

Per un buyer, questa premessa è fondamentale. L’origine Vietnam non entra nel mercato italiano in termini neutri. Porta con sé un bagaglio percettivo che può rallentare l’accettazione del prodotto se non accompagnato da un adeguato supporto informativo.

La forza del prodotto standardizzato: regolarità e convenienza come leve di accettazione

Nonostante la diffidenza iniziale, il mercato italiano ha consolidato negli anni una domanda stabile per diverse categorie provenienti dal Vietnam. I prodotti lavorati e surgelati, vengono percepiti come coerenti nel calibro, nel comportamento in cottura e nella presentazione. La standardizzazione tecnica, unita a una competitività di prezzo significativa, rappresenta un fattore di rassicurazione per una fascia ampia di consumatori.

Chi compra per la GDO o per la ristorazione commerciale sa perfettamente che stabilità e prevedibilità operativa sono spesso determinanti quanto l’origine geografica. E in questo assetto il prodotto vietnamita si inserisce con efficienza, garantendo rese e comportamenti regolari che molte alternative europee non sono in grado di offrire agli stessi livelli di prezzo.

Tracciabilità e trasparenza: i due elementi che determinano l’accettabilità reale del prodotto

La percezione del consumatore italiano cambia profondamente quando viene messo in condizione di comprendere il prodotto che acquista. La tracciabilità non è più un requisito tecnico, ma un valore comunicativo. È il ponte che consente al consumatore di superare la diffidenza e di riconoscere la legittimità dell’origine. Per questo un buyer deve ragionare con estrema attenzione sulla qualità documentale del fornitore. Le certificazioni internazionali – ASC, MSC, GLOBALG.A.P., BAP – non sono un accessorio. Sono la chiave d’entrata nel mercato italiano contemporaneo. Dove il processo è descritto in modo chiaro, la percezione migliora. Dove l’etichetta appare generica o incompleta, l’origine Vietnam torna immediatamente sotto esame.

Il ruolo degli scaffali: l’insegna come mediatore di fiducia

In Italia, la grande distribuzione svolge una funzione quasi para-istituzionale: filtra, seleziona e implicitamente certifica ciò che rende disponibile al pubblico. Quando un retailer inserisce un prodotto vietnamita sotto il proprio marchio, il consumatore interpreta quella scelta come un’assunzione di responsabilità. Di fatto, la reputazione dell’origine passa attraverso la reputazione dell’insegna.

Per un buyer questa dinamica ha un impatto concreto: un prodotto vietnamita presentato con coerenza, supporto informativo e posizionamento corretto può superare resistenze che, senza il filtro della distribuzione moderna, rimarrebbero attive.

Il tema della pesca IUU: percezioni semplificate che influenzano la domanda

Sebbene la maggior parte dei consumatori non sia in grado di spiegare nel dettaglio la normativa europea sulla pesca IUU, il tema della legalità delle catture è penetrato nella sensibilità del mercato. L’associazione, spesso generica, tra Asia e rischio di pescato non tracciato influenza anche la percezione del prodotto vietnamita, indipendentemente dalla conformità dei singoli operatori.

Da qui la necessità, per chi acquista, di lavorare con fornitori provvisti di documentazione impeccabile. La qualità amministrativa diventa una dimensione commerciale a tutti gli effetti.

Un’origine che richiede competenza, non prudenza

Il prodotto ittico vietnamita non è né un’opportunità priva di rischi né un’origine da evitare. È un’offerta che richiede competenza tecnica nella selezione del fornitore, controllo sulla tracciabilità e capacità di interpretare la sensibilità del mercato italiano. Dove la filiera è trasparente, il prodotto viene accettato e valorizzato. Dove la trasparenza manca, la distanza percepita dal consumatore diventa un ostacolo.

Per un buyer, la questione non è “se” importare dal Vietnam, ma “come” farlo in modo coerente con la domanda italiana contemporanea. Ed è in questa capacità di interpretazione che si misura oggi la professionalità degli operatori del settore.

Sabrina Benini, Direttore Commerciale e Responsabile Vendite Extracee/Europa di Magic Foods 

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