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L’Associazione Italiana Coltivatori e AIC Pesca accolgono con favore la decisione del Consiglio Agrifish dell’11 e 12 dicembre, che ha scongiurato l’ipotesi di nuove restrizioni sulle possibilità di pesca per il 2026.
“Il consenso raggiunto in sede Agrifish frutto della valutazione delle preoccupazioni emerse in modo trasversale, anche da parte di numerosi parlamentari europei, ha evidenziato una consapevolezza diffusa sulle conseguenze negative che una simile proposta avrebbe prodotto su migliaia di lavoratori e piccole imprese del settore”, commenta Giuseppino Santoianni, presidente AIC, sostenendo la battaglia portata avanti da uno degli enti della rete appositamente creati per rispondere alle esigenze delle varie categorie legate all’agripesca.
“Si tratta di un risultato importante per un comparto strategico come quello ittico, che avrebbe subito impatti economici e sociali molto seri – dichiara Natale Amoroso, presidente di AIC Pesca e operatore del settore da tre generazioni – anche perché recepisce una parte delle richieste che avevamo rivolto al Ministro Lollobrigida alla vigilia del Consiglio, affinché se ne facesse portavoce in sede europea”.
“È per noi un segnale che va accolto positivamente e che può dare seguito a soluzioni condivise e più equilibrate – commentano Santoianni e Amoroso – in quanto si tratta di una decisione inevitabile per la sopravvivenza di un settore che da anni opera sotto una pressione crescente. Negli ultimi anni abbiamo perso il 16% dei pescatori imbarcati e quasi il 10% della flotta. Non si può chiedere a un pescatore di dimezzare il proprio lavoro, né si può continuare a procedere una moratoria dopo l’altra, senza una visione strutturale. I bilanci delle imprese di pesca sono da tempo al limite”.
I due presidenti ribadiscono infine la disponibilità a portare nelle sedi istituzionali competenti le proprie proposte per restituire prospettive e dignità al settore ittico.
“Il 2026 – concludono – deve essere l’anno in cui iniziare a parlare delle possibilità per la pesca. Oggi quasi un giovane su due, pur provenendo da famiglie di pescatori, sceglie di non continuare questo mestiere. Servono iniziative concrete per incentivare il lavoro giovanile in mare, una reale semplificazione delle procedure per l’inserimento dei lavoratori stranieri, la revisione delle tabelle minime di armamento e del collocamento di mare, oltre allo snellimento dei percorsi per l’acquisizione dei titoli professionali”.
L’articolo AIC e AIC Pesca: “Positiva la moratoria sulle possibilità di pesca 2026” proviene da Pesceinrete.
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