Categoria: Pesce In Rete Pagina 1 di 1164

AIC e AIC Pesca: “Positiva la moratoria sulle possibilità di pesca 2026”

AIC e AIC Pesca: “Positiva la moratoria sulle possibilità di pesca 2026”

 [[{“value”:”

L’Associazione Italiana Coltivatori e AIC Pesca accolgono con favore la decisione del Consiglio Agrifish dell’11 e 12 dicembre, che ha scongiurato l’ipotesi di nuove restrizioni sulle possibilità di pesca per il 2026.

“Il consenso raggiunto in sede Agrifish frutto della valutazione delle preoccupazioni emerse in modo trasversale, anche da parte di numerosi parlamentari europei, ha evidenziato una consapevolezza diffusa sulle conseguenze negative che una simile proposta avrebbe prodotto su migliaia di lavoratori e piccole imprese del settore”, commenta Giuseppino Santoianni, presidente AIC, sostenendo la battaglia portata avanti da uno degli enti della rete appositamente creati per rispondere alle esigenze delle varie categorie legate all’agripesca.

“Si tratta di un risultato importante per un comparto strategico come quello ittico, che avrebbe subito impatti economici e sociali molto seri – dichiara Natale Amoroso, presidente di AIC Pesca e operatore del settore da tre generazioni – anche perché recepisce una parte delle richieste che avevamo rivolto al Ministro Lollobrigida alla vigilia del Consiglio, affinché se ne facesse portavoce in sede europea”.

“È per noi un segnale che va accolto positivamente e che può dare seguito a soluzioni condivise e più equilibrate – commentano Santoianni e Amoroso – in quanto si tratta di una decisione inevitabile per la sopravvivenza di un settore che da anni opera sotto una pressione crescente. Negli ultimi anni abbiamo perso il 16% dei pescatori imbarcati e quasi il 10% della flotta. Non si può chiedere a un pescatore di dimezzare il proprio lavoro, né si può continuare a procedere una moratoria dopo l’altra, senza una visione strutturale. I bilanci delle imprese di pesca sono da tempo al limite”.

I due presidenti ribadiscono infine la disponibilità a portare nelle sedi istituzionali competenti le proprie proposte per restituire prospettive e dignità al settore ittico.

“Il 2026 – concludono – deve essere l’anno in cui iniziare a parlare delle possibilità per la pesca. Oggi quasi un giovane su due, pur provenendo da famiglie di pescatori, sceglie di non continuare questo mestiere. Servono iniziative concrete per incentivare il lavoro giovanile in mare, una reale semplificazione delle procedure per l’inserimento dei lavoratori stranieri, la revisione delle tabelle minime di armamento e del collocamento di mare, oltre allo snellimento dei percorsi per l’acquisizione dei titoli professionali”.

L’articolo AIC e AIC Pesca: “Positiva la moratoria sulle possibilità di pesca 2026” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Coldiretti, vittoria per la flotta Italia, scongiurato taglio 2/3 giornate attività

Coldiretti, vittoria per la flotta Italia, scongiurato taglio 2/3 giornate attività

 [[{“value”:”

È un grande successo per la Flotta Italia l’aver scongiurato il taglio dei 2/3 delle giornate di pesca, respingendo la folle proposta della Commissione Ue grazie al lavoro di squadra portato avanti assieme al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ad affermarlo è la Coldiretti Pesca al termine di una seduta fiume del Consiglio Agrifish che ha bocciato in toto il piano della Von der Leyen di ridurre del 64% l’attività delle imbarcazioni a strascico.

Il taglio delle giornate avrebbe messo in ginocchio centinaia di imprese ittiche, l’economia delle zone costiere e l’accesso dei consumatori al pesce fresco nazionale, di qualità certificata, aprendo le porte a ulteriori importazioni. Non è un caso che la dipendenza dall’estero per il pesce sia schizzata dal 30% all’85% negli ultimi quarant’anni, come evidenzia l’analisi di Coldiretti Pesca.

Il Consiglio Agrifish, grazie all’intesa tra Italia, Spagna e Francia che hanno presentato un documento unitario, ha ottenuto il risultato mettendo sul piatto due misure importanti: il fermo biologico (arresto temporaneo) e il bando delle demolizioni messo in campo dall’Italia.

Decisivo il ruolo della Presidenza danese, che ha guidato il confronto superando l’impostazione ideologica della Commissione e rimettendo al centro il principio di equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale.

“È un risultato che ci soddisfa, frutto del grande impegno portata avanti dal ministro, assieme al sottosegretario La Pietra e alla direzione Pesca del Masaf. La dimostrazione di come, quando il settore viene ascoltato e supportato, sia possibile conciliare tutela degli stock ittici e futuro delle imprese”, dichiara Daniela Borriello, responsabile nazionale Coldiretti Pesca. “Siamo riusciti a fermare proposte prive di buon senso che avrebbero penalizzato in modo irreversibile le nostre marinerie. Ha prevalso una visione pragmatica, costruita grazie all’impegno del ministero e al lavoro congiunto delle organizzazioni della pesca. Quando l’Italia fa squadra in Europa, i risultati arrivano”.

Coldiretti Pesca ribadisce la necessità di proseguire su questa linea anche nei prossimi appuntamenti europei, affinché le politiche comuni sulla pesca tengano conto delle specificità del Mediterraneo e del valore economico, sociale e ambientale delle comunità che vivono di mare.

La filiera della pesca – conclude Coldiretti – conta in Italia circa 12mila imbarcazioni per un giro d’affari complessivo di poco meno di 750 milioni di euro.

L’articolo Coldiretti, vittoria per la flotta Italia, scongiurato taglio 2/3 giornate attività proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Accordo Ue sulla pesca: definite le possibilità per il 2026

Accordo Ue sulla pesca: definite le possibilità per il 2026

 [[{“value”:”

I ministri europei della Pesca hanno raggiunto un accordo politico sulle possibilità di pesca per il 2026, con alcune decisioni che si estendono anche al 2027 e al 2028 per specifici stock. L’intesa, maturata dopo due giorni di negoziati in sede di Consiglio Agricoltura e Pesca, definisce i totali ammissibili di cattura (TAC) e i limiti di sforzo di pesca per i principali stock ittici commerciali nelle acque dell’Atlantico, del Mare del Nord, del Mediterraneo, del Mar Nero e in altri bacini.

Lo sforzo di pesca, come chiarito nei documenti del Consiglio, è determinato dalla combinazione tra dimensioni e potenza del motore delle imbarcazioni e il numero di giorni di attività in mare. Secondo Jacob Jensen, ministro danese per l’Alimentazione, l’Agricoltura e la Pesca, l’accordo rappresenta un compromesso sostenuto da un ampio numero di Stati membri, in grado di offrire ai pescatori certezza sulle opportunità di pesca per il 2026 e di bilanciare i pareri scientifici con la tutela degli stock più vulnerabili, salvaguardando al contempo la sostenibilità futura del settore.

L’intesa riguarda stock gestiti direttamente dall’Unione europea, stock condivisi con Paesi terzi limitrofi e risorse disciplinate da accordi conclusi nell’ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca. In questo quadro rientrano anche gli stock condivisi con il Regno Unito, considerati risorse comuni ai sensi del diritto internazionale dopo la Brexit. Le consultazioni annuali UE-Regno Unito, concluse prima del Consiglio Agrifish, sono state integrate nel regolamento principale per Atlantico e Mare del Nord, così come le consultazioni trilaterali tra UE, Regno Unito e Norvegia.

Per Atlantico e Mare del Nord, l’accordo interessa 24 TAC gestiti autonomamente dall’UE. Alla luce di pareri scientifici positivi e di un miglioramento dello stato di alcuni stock, i ministri hanno deciso aumenti delle catture per specie come i rombi e gli scampi norvegesi in specifiche aree. Parallelamente, per altri stock sono state concordate riduzioni dei limiti di cattura, in linea con le indicazioni scientifiche e con l’obiettivo di mantenere un equilibrio con le esigenze socioeconomiche delle flotte interessate. Per lo sgombro, in attesa della conclusione delle consultazioni tra gli Stati costieri dell’Atlantico nord-orientale, sono stati fissati limiti di cattura provvisori per i primi sei mesi del 2026.

Nel Mediterraneo occidentale, il Consiglio ha deciso di mantenere nel 2026 lo stesso livello di sforzo di pesca previsto per il 2025 per i pescherecci a strascico operanti nelle acque spagnole, francesi e italiane. Contestualmente, viene confermato – con alcune modifiche – il meccanismo di compensazione introdotto nel 2022, che consente l’assegnazione di giorni aggiuntivi agli operatori che adottano attrezzi più selettivi o che sono soggetti a misure nazionali di conservazione. L’obiettivo dichiarato è ridurre la mortalità da pesca limitando al contempo l’impatto socioeconomico sul settore.

Sempre nel Mediterraneo, i ministri hanno concordato di mantenere per il 2026 i limiti di cattura già in vigore nel 2025 per il gambero blu, il gambero rosso e il gambero rosso gigante nelle rispettive aree di competenza. Nel Mar Nero, invece, è stato fissato un TAC leggermente inferiore per il rombo chiodato, confermando anche il periodo di chiusura stagionale della pesca, mentre per lo spratto si registra un cambio di orientamento rispetto all’anno precedente.

Dopo la revisione giuridica e linguistica, il regolamento che recepisce l’accordo politico sarà adottato dal Consiglio in una delle prossime sessioni e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Le misure entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2026.

L’accordo Agrifish sulle possibilità di pesca 2026 definisce un quadro articolato tra limiti di cattura, sforzo di pesca e meccanismi di compensazione, con l’obiettivo di coniugare sostenibilità biologica e stabilità economica delle flotte europee.

L’articolo Accordo Ue sulla pesca: definite le possibilità per il 2026 proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Federpesca: ribaltata in Europa la proposta di taglio del 64% delle giornate di pesca nel Tirreno

Federpesca: ribaltata in Europa la proposta di taglio del 64% delle giornate di pesca nel Tirreno

 [[{“value”:”

Un risultato di straordinaria importanza quello raggiunto nella notte tra il 12 e il 13 dicembre durante il Consiglio Agrifish. Un esito che è arrivato dopo due giorni di trattative serrate e che solo poche ore prima delle 2 di notte appariva del tutto inimmaginabile. Grazie a un intenso lavoro negoziale, al fondamentale contributo degli uffici del MASAF, della Rappresentanza permanente e, soprattutto, alla costruzione di solide e credibili alleanze politiche, è stato possibile ribaltare la proposta iniziale della Commissione europea che prevedeva, per il 2026, un drastico taglio del 64% delle giornate di pesca in tutto il Mar Tirreno.

Nel corso della trattativa, la Presidenza di turno danese ha presentato coraggiosamente una nuova proposta che riduceva il taglio dal 64% al 39%, accogliendo integralmente le richieste avanzate dall’Italia. In particolare, sono state recepite tutte le misure di compensazione e le relative percentuali proposte dal nostro Paese, strumenti che consentiranno nei fatti di neutralizzare qualsiasi riduzione effettiva delle giornate di pesca per il 2026.

“Si tratta di un risultato concreto e di grande rilevanza per il comparto della pesca, che tutela il lavoro e il futuro di migliaia di operatori e delle loro famiglie, dimostrando come un’azione politica determinata e competente possa incidere realmente sulle decisioni europee.” Ha dichiarato Francesca Biondo, direttrice di Federpesca.Un risultato reso possibile anche grazie all’importante e costante collaborazione tra il Ministero, le associazioni di categoria e il mondo della ricerca scientifica italiana, che hanno lavorato in maniera coordinata e con un obiettivo comune: tutelare i pescatori italiani e garantire che nelle scelte di gestione del settore venga riconosciuto il giusto peso alla sostenibilità sociale ed economica, accanto a quella ambientale”

“Un sentito ringraziamento va al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per aver dimostrato che la politica, quando è guidata da una visione chiara e dalla volontà di difendere l’interesse nazionale, può prevalere su approcci meramente tecnici e preconcetti. Questo risultato conferma inoltre che in Europa, la volontà popolare e il lavoro dei governi possono ancora orientare le scelte e cambiare il futuro di tanti cittadini.” Ha concluso la direttrice.

Si torna a casa soddisfatti e pronti a lavorare subito per dare certezze ai pescatori e per salvaguardare anche gli operatori dell’Adriatico, penalizzati per il 2026 da scelte unilaterali della CGPM.

L’articolo Federpesca: ribaltata in Europa la proposta di taglio del 64% delle giornate di pesca nel Tirreno proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pesca 2026, accordo a Bruxelles: per l’Italia “nessun taglio” alle giornate in mare

Pesca 2026, accordo a Bruxelles: per l’Italia “nessun taglio” alle giornate in mare

 [[{“value”:”

Dalla linea dura annunciata alla vigilia del Consiglio Agricoltura e Pesca, al risultato comunicato nella notte al termine delle trattative. Il dossier “possibilità di pesca 2026” si chiude con un esito che il Governo italiano definisce favorevole alle marinerie: secondo quanto dichiarato dal ministro Francesco Lollobrigida, nel 2026 i pescatori italiani non subiranno alcun taglio alle giornate di pesca. Il ministro parla di oltre 40 ore di negoziato e del superamento delle ipotesi iniziali avanzate dalla Commissione europea, considerate penalizzanti per la flotta mediterranea.

La cornice è quella del Consiglio Agrifish, tradizionale snodo politico in cui gli Stati membri definiscono le opportunità di pesca. Il Consiglio Ue ha confermato il raggiungimento di un accordo politico sulle opportunità di pesca per il 2026, che riguarda bacini e stock diversi, includendo anche Mediterraneo e Mar Nero, e che definisce limiti di cattura e limiti di sforzo.

Il punto di partenza, come Pesceinrete ha ricostruito nel precedente articolo, era una proposta della Commissione che avrebbe comportato una riduzione molto pesante dello sforzo di pesca nel Mediterraneo, con stime particolarmente impattanti per lo strascico. Su quella impostazione si era sviluppata una reazione compatta del comparto e una pressione politica crescente, con l’Italia intenzionata a costruire convergenze con altri Paesi mediterranei.

Nel bilancio affidato ai social, Lollobrigida afferma che la proposta iniziale della Commissione sia stata superata dagli Stati membri e che, rispetto al quadro 2025, siano state migliorate le condizioni operative per le marinerie italiane. È una lettura politica che segna un cambio di scenario rispetto alle ore precedenti al Consiglio, quando il ministro aveva definito inaccettabile l’impostazione iniziale e aveva indicato la necessità di correggerla nel confronto tra Stati membri.

Ora l’attenzione del settore si sposta su un passaggio decisivo: la traduzione dell’accordo politico in testi definitivi e regole applicative. Come previsto dalla procedura, dopo la revisione giuridica e linguistica il Consiglio adotterà il regolamento in una delle prossime sessioni, con successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e applicazione dal 1° gennaio 2026. In altre parole, la portata del risultato annunciato si misurerà nella versione finale delle misure: limiti di sforzo confermati, eventuale meccanismo di compensazione (giorni aggiuntivi legati a selettività e misure di conservazione) e modalità operative che incidono sulla pianificazione delle imprese e sull’organizzazione delle uscite in mare.

L’articolo Pesca 2026, accordo a Bruxelles: per l’Italia “nessun taglio” alle giornate in mare proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 1 di 1164

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy