Categoria: Pesce In Rete Pagina 1 di 1151

Federpesca: “Da Bruxelles proposte 2026 inaccettabili”

Federpesca: “Da Bruxelles proposte 2026 inaccettabili”

 [[{“value”:”

“La proposta di Regolamento della Commissione Ue sulle possibilità di pesca per il 2026 nel Mar Mediterraneo è assurda e dimostra, ancora una volta, una vera e propria aggressione nei confronti del settore della pesca”. Così la direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, che esprime la propria ferma contrarietà alle ulteriori e gravose riduzioni dello sforzo di pesca da parte di Bruxelles.

Il testo prevede nel Westmed una drastica riduzione dello sforzo di pesca a strascico pari al 64%, accompagnata da un taglio del 25% per i palangari. A ciò si aggiungono nuovi limiti alle catture di gamberi di profondità nello Stretto di Sicilia, nel Mar Ionio e nel Mar di Levante. Anche l’Adriatico è duramente colpito, con una riduzione di circa il 12% per la pesca demersale, mentre per i piccoli pelagici viene proposta un’ulteriore diminuzione del 10%.

proposta regolamento pesca“Si tratta di una proposta assurda che non considera gli sforzi compiuti dalla flotta italiana negli ultimi anni, già vessata da dure restrizioni”, dichiara la direttrice.

“Non ci saremmo mai aspettati un testo del genere dal Commissario Kadis, del quale avevamo inizialmente apprezzato l’approccio pragmatico e basato su valutazioni caso per caso, con decisioni guidate da evidenze scientifiche aggiornate invece che da generalizzazioni preconcette. La proposta pubblicata ieri va nella direzione opposta, discostandosi anche dalle linee guida della Presidente Von der Leyen, che aveva affermato: ‘Dimostreremo che l’Europa proteggerà la propria sovranità alimentare e coloro che ci forniscono il cibo’.”

“Riteniamo indispensabile contrapporre da subito proposte concrete e realistiche, elaborate da chi conosce davvero il settore e le sue dinamiche. Siamo certi – conclude la direttrice Biondo – che il Ministro Lollobrigida saprà difendere con determinazione la pesca italiana in sede di Consiglio Agrifish, con l’obiettivo di evitare la chiusura di migliaia di imprese e continuare a garantire ai cittadini italiani prodotti ittici di qualità.”

L’articolo Federpesca: “Da Bruxelles proposte 2026 inaccettabili” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Amoroso : “Volete l’estinzione del pescatore? Allora assumeteci come dipendenti europei”

Amoroso : “Volete l’estinzione del pescatore? Allora assumeteci come dipendenti europei”

 [[{“value”:”

“Se l’obiettivo dell’Europa è cancellare la pesca italiana, allora si abbia il coraggio di dirlo apertamente e ci venga dato un impiego statale, perché con queste misure non si pesca più, si sopravvive a stento”.

È con queste affermazioni dure e provocatorie che Natale Amoroso, presidente di AIC Pesca, risponde alle proposte della Commissione Europea sulle possibilità di pesca per il 2026.

Le nuove misure – che prevedono una riduzione del 64% dello sforzo a strascico, un taglio del 25% per i palangari, limiti alle catture di gamberi e pelagici, e nuove restrizioni nello Stretto di Sicilia e nello Ionio – secondo Amoroso rappresentano “un attacco diretto alla dignità e alla sopravvivenza della flotta italiana”.

“Non si può parlare di sostenibilità quando si impongono tagli che rendono impossibile lavorare. È come chiedere a un contadino di coltivare senza terra. Se l’Europa vuole davvero la fine della pesca, allora ci dia un contratto pubblico e ci metta dietro una scrivania. Ma non ci prenda in giro con la parola ‘transizione’ mentre ci toglie il mare sotto i piedi”.

Amoroso chiede al ministro Lollobrigida una presa di posizione netta e immediata: “Non possiamo accettare passivamente una proposta che non solo è economicamente insostenibile, ma anche socialmente devastante. Le comunità costiere rischiano di svuotarsi, le tradizioni di scomparire, e il pescatore di diventare una figura da museo.”

Il presidente di AIC Pesca si dice pronto a unirsi a una mobilitazione europea con i colleghi francesi e spagnoli: “Serve una risposta forte, un fronte comune. Non possiamo permettere che Bruxelles decida il nostro destino senza ascoltarci. Il Mediterraneo non è un laboratorio, è la nostra casa”.

L’articolo Amoroso : “Volete l’estinzione del pescatore? Allora assumeteci come dipendenti europei” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

UE e pesca mediterranea, l’allarme di Unci AgroAlimentare: “Misure inapplicabili, settore a rischio”

 [[{“value”:”

“Ancora una volta l’Ue prende di mira la pesca, penalizzando imprese e lavoratori italiani con misure punitive, che rischiano di compromettere seriamente e definitivamente il settore. Una linea che respingiamo e contrastiamo con fermezza, perché assolutamente ingiusta e inaccettabile”.

Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Le proposte della Commissione europea – prosegue il dirigente dell’associazione del mondo cooperativistico – sulla regolamentazione della pesca nel Mar Mediterraneo sono insostenibili. Si chiede di ridurre lo sforzo di pesca con il sistema a strascico del 64% e con i palangari del 25%, oltre ai limiti stringenti per le catture di gamberi e pelagici. Si tratta di restrizioni che non potranno mai essere applicate senza un definitivo crollo del comparto, già duramente colpito. Nonostante i pescatori e le organizzazioni di rappresentanza siano sempre state disponibili al confronto e pronte ad assumersi le proprie responsabilità, per modernizzare il settore e renderlo più sostenibile in termini di protezione dell’ambiente e di conservazione dello stock ittico e la biodiversità dei nostri mari, le politiche di Bruxelles si dimostrano irragionevoli e ostili, non tenendo in alcun conto le esigenze degli operatori e le ricadute delle decisioni assunte dalle istituzioni comunitarie. Non a caso abbiamo sempre denunciato mancanza di volontà e capacità di ascolto, un vero e proprio deficit democratico, che tristemente in questi anni abbiamo dovuto constatare. Burocrati, tecnocrati e politici poco inclini a considerare le ragioni del lavoro, i destini di intere famiglie, le prospettive di numerose imprese e delle comunità costiere che vivono delle attività di pesca, il futuro di un’intera filiera produttiva, fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano, ma anche la possibilità e il diritto dei consumatori di approvvigionarsi di prodotti nazionali di qualità, dimostrano di non guardare agli interessi generali e di agire in modo irrazionale e ingiustificato.
Le misure che l’Unione europea intende imporre infatti risultano ancora più immotivate alla luce della profonda e drammatica evoluzione del quadro della pesca italiana, che ha visto una significativa diminuzione delle imbarcazioni delle marinerie del nostro Paese e un ampliamento delle aree interdette alla pesca, con una conseguente riduzione dell’impatto delle attività”.

“Siamo quindi pronti – ha concluso Scognamiglio – a dare battaglia in tutte le sedi, affinché siano respinte le proposte della Commissione, che è chiamata ad ascoltare le istanze di lavoratori e imprese, e si avvii un nuovo percorso completamente diverso, nel quale si valutino in maniera equilibrata anche le compatibilità economiche e occupazionali. Consideriamo positivamente la posizione assunta dal sottosegretario Patrizio La Pietra, a nome del Ministero e del governo, di netta critica della linea Ue e l’intenzione di respingere tali misure in seno all’organismo dell’Agrifish, chiedendone una radicale modifica”.

L’articolo UE e pesca mediterranea, l’allarme di Unci AgroAlimentare: “Misure inapplicabili, settore a rischio” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Mediterranean Fisheries Prepare for a Key Governance Moment with the Release of SoMFi 2025

 [[{“value”:”

The Mediterranean is preparing for one of the most significant moments of the year for fisheries and aquaculture governance. On Thursday, 28 November, in Rome, the General Fisheries Commission for the Mediterranean (GFCM) will open its annual meeting with the presentation of the State of Mediterranean and Black Sea Fisheries 2025 (SoMFi 2025), the flagship FAO report that captures the real condition of marine resources in the region.

In a context defined by rising food demand and coastal ecosystems under pressure, the event promises to be decisive. It is not merely a scientific update; it is a turning point that will influence regional policies, the future of fishing fleets, business strategies and the growing role of aquaculture in Mediterranean food security.

A report awaited across the entire supply chain

Over the years, SoMFi has become an essential tool for operators. From small-scale fisheries to major aquaculture groups and processing industries, the sector looks to this document as a compass guiding decisions, strategies and medium-term planning.

The 2025 edition — described by FAO as the most extensive and structured ever produced — is the result of a collaborative effort involving more than 700 experts from member countries. This unprecedented cooperation gives the report exceptional weight, both scientifically and politically.

According to early previews released by the GFCM, the new SoMFi will present updated data on stock conditions, habitat status and the performance of Mediterranean aquaculture. One chapter will focus on the safety of marine food products, an increasingly central theme in a market that demands traceability and high-level controls throughout the value chain.

Opening session

The meeting will be inaugurated by Manuel Barange, FAO Deputy Director-General and Head of the Fisheries and Aquaculture Division, alongside Elif Comoglu Ulgen, Permanent Representative of Türkiye to FAO.

The report will be formally presented by Miguel Bernal, Executive Secretary of the GFCM, who will outline the main scientific evidence and the recommendations proposed for 2025.

The keynote addresses will focus on three strategic pillars:

  • strengthening sustainable resource management;

  • ensuring safer seas from a food safety perspective;

  • increasing the economic resilience of the Mediterranean supply chain.

Why 2025 is a delicate year

The positive signals highlighted in recent SoMFi editions — thanks to multi-annual plans, enhanced monitoring and new management areas — will now be evaluated in light of a Mediterranean that remains one of the world’s climate change hotspots.

Expectations are high: stakeholders anticipate not only updated data but also more detailed operational guidance for fleets and aquaculture operators, at a time when the sector must balance competitiveness with environmental commitments.

For operators, this means revisiting investments, technologies, farm management models and adaptation capacity. For governments, it requires faster and more coordinated decisions.

A Mediterranean that demands cooperation

The GFCM plays an increasingly central role in Mediterranean governance. With 24 members and a unique regional mandate, the organisation has built a shared management system that today allows more accurate stock monitoring and targeted interventions in critical areas.

SoMFi 2025 will also measure this dimension: the level of cohesion among countries and the effectiveness of adopted measures. It is a key test for a sea that can remain productive only if cooperation stays real and continuous.

Looking beyond 28 November

The Rome meeting is more than a presentation. For many businesses across the supply chain — producers, processors, traders and distributors — it will signal the regulatory trends and operational priorities for the upcoming year.

A sector that has shown strong adaptive capacity now awaits a clearer framework to plan with greater security.

SoMFi 2025 will not offer immediate solutions to every challenge, but it will provide what is most needed today: reliable data, realistic scenarios and a shared horizon.

For those who live from the sea — and for those investing in the blue economy — that alone is a meaningful promise.

Stay ahead of change in the blue economy. Subscribe to our newsletter and get insights on sustainability, innovation, and market trends shaping the seafood sector.

NEWSLETTER

L’articolo Mediterranean Fisheries Prepare for a Key Governance Moment with the Release of SoMFi 2025 proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

L’ICCAT ridisegna la gestione globale di tonni e squali

L’ICCAT ridisegna la gestione globale di tonni e squali

 [[{“value”:”

A pochi giorni dalla chiusura ufficiale dei lavori, le decisioni adottate dall’International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas (ICCAT) continuano a risuonare in tutta la comunità internazionale della pesca. L’edizione 2025 della riunione annuale, ospitata a Siviglia, viene già considerata una delle più rilevanti del decennio: nuove quote, limiti di mortalità per gli squali, rafforzamento dei controlli e l’avvio di procedure gestionali basate sui più recenti modelli scientifici. Un pacchetto di misure che ridisegna scenari economici e ambientali, con impatti diretti anche per l’Italia.

Il punto centrale dell’accordo riguarda il tonno rosso. Per il triennio 2026-2028, ICCAT ha fissato il TAC dello stock occidentale a 3.081,6 tonnellate e quello dello stock orientale e mediterraneo – quello che interessa la flotta italiana – a 48.403 tonnellate, con incrementi rispettivamente del 13% e del 19,3%. Le nuove quote riflettono le valutazioni scientifiche che attestano una condizione di buona salute dello stock, frutto di vent’anni di gestione rigorosa. Per l’Italia, presente lungo tutta la filiera del tonno rosso, l’incremento del TAC dello stock orientale potrà avere ripercussioni industriali ed economiche, in funzione delle decisioni che il Governo adotterà sulla ripartizione interna delle quote.

Tra le novità più strategiche figura anche il progetto pilota per studiare le condizioni di pesca e allevamento del tonno rosso e del tonno pinna gialla nelle acque delle Isole Canarie. Un modello sperimentale che potrebbe anticipare una nuova stagione dell’acquacoltura oceanica e offrire spunti anche al Mediterraneo, dove l’Italia è tra i Paesi più esperti nella filiera dell’ingrasso.

ICCAT ha inoltre approvato, per la prima volta, una management procedure per lo skipjack dell’Atlantico occidentale, fissando un TAC costante a 30.844 tonnellate per tutto il triennio 2026-2028. Anche se geograficamente più distante dall’area di pesca italiana, questa decisione interessa l’industria conserviera nazionale: una gestione stabile riduce l’incertezza sui flussi di approvvigionamento e contribuisce alla stabilità dei prezzi delle materie prime.

Capitolo squali: la Commissione introduce un tetto massimo di mortalità a 1.000 tonnellate per lo squalo mako dell’Atlantico meridionale e rafforza la protezione di squalo bianco e squalo elefante, per i quali viene confermato il divieto totale di trattenimento e sbarco. Un segnale che si inserisce nel percorso internazionale di tutela delle specie vulnerabili e che si collega alle azioni già intraprese in Mediterraneo, con un ruolo crescente dell’Italia nelle attività di ricerca e monitoraggio sulle catture accessorie.

La riunione di Siviglia ha anche rilanciato il contrasto alla pesca illegale attraverso un rafforzamento delle misure portuali e un aggiornamento del registro delle navi autorizzate. Per l’Italia, che gestisce alcuni dei porti più importanti della regione e dispone di un sistema di controlli tra i più avanzati, queste misure rappresentano un ulteriore consolidamento dell’azione di sorveglianza marittima.

Sul piano geopolitico, ICCAT ha scelto di rinnovare la propria leadership eleggendo Zakia Driouich (Marocco) alla presidenza e confermando Ernesto Penas Lado come Secondo Vicepresidente. Una transizione che arriva in un momento cruciale: la Commissione ha avviato i lavori preparatori per l’attuazione del trattato globale sulla biodiversità in acque internazionali, che nei prossimi anni ridefinirà regole e responsabilità nelle aree oltre la giurisdizione nazionale.

A distanza di pochi giorni dalla conclusione dei negoziati, l’eredità di Siviglia appare chiara: un quadro normativo più solido, una governance più moderna e una prospettiva di crescita regolata per gli operatori. Per l’Italia, storico protagonista della pesca mediterranea e attore chiave nei controlli e nella trasformazione, le decisioni prese rappresentano al tempo stesso una sfida e un’opportunità: continuare a tutelare gli stock e valorizzare una filiera che oggi più che mai necessita di stabilità, credibilità e visione internazionale.

L’articolo L’ICCAT ridisegna la gestione globale di tonni e squali proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 1 di 1151

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy