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Nella Prefettura di Ferrara si è tenuta una riunione con il commissario straordinario Enrico Caterino, i rappresentanti dei comuni costieri e le associazioni del settore per fare il punto sull’emergenza del granchio blu. In quell’occasione è stato ribadito che il sostegno alle imprese di pesca colpite dal granchio blu non sarà limitato al triennio già finanziato, ma proseguirà anche nel 2026 con risorse regionali dedicate.
Ad oggi la Regione ha liquidato oltre 3,1 milioni di euro a 282 imprese per i danni subiti nel 2023, utilizzando fondi del commissario (2,9 milioni) e contributi del Ministero delle Politiche Agricole (circa 198.000 €). È rimasto un residuo di 447.691 € non ancora versato, in attesa del trasferimento dei fondi ministeriali.
La delibera regionale approvata a marzo 2025 ha definito la delimitazione dei danni per il periodo fino al 31 marzo 2025, permettendo l’accesso agli indennizzi nazionali per il 2024 e il primo trimestre 2025, una volta che sarà pubblicato il decreto ministeriale di riconoscimento della calamità.
Alessio Mammi
Durante l’incontro, l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi ha spiegato che, nonostante una lenta ripresa delle attività di commercializzazione del granchio blu, le imprese hanno urgente bisogno di sostegni per coprire costi di protezione ambientale, acquisto del seme di vongola e gestione dei sistemi di semina. Ha confermato che il bilancio 2026 includerà misure dedicate, da definire assieme agli operatori del settore.
Il contesto rimane difficile: secondo le stime, i danni complessivi ammontano a circa 16,8 milioni di euro in Emilia-Romagna per effetto della riduzione delle raccolte e del novellame asportato dal granchio blu.
La svolta strutturale
La vera sfida è avviare una svolta strutturale, che trasformi l’emergenza in opportunità di valorizzazione, innovazione e gestione ambientale condivisa. Il sostegno alle imprese di pesca colpite dal granchio blu non deve restare un provvedimento emergenziale, bensì diventare il pilastro di un progetto di rilancio duraturo del comparto costiero del Delta del Po.
Le misure adottate confermano che la Regione Emilia-Romagna non intende abbandonare il settore ittico costiero: con 3,1 milioni già liquidati e l’impegno a proseguire i fondi fino al 2026, è chiaro che la risposta istituzionale si evolve. Ora spetta alle imprese, alle associazioni e alle istituzioni locali partecipare attivamente alla definizione delle modalità d’intervento per un rilancio sostenibile.
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