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La consultazione pubblica è ufficialmente aperta. NORA ha presentato una roadmap europea per rafforzare la capacità degli incubatoi di Ostrea edulis, con l’obiettivo di aumentare la disponibilità di ostriche autoctone e rispondere in modo più efficace alla crescente domanda dei progetti di ripristino ambientale in tutta Europa.

Il documento nasce da una constatazione ormai diffusa tra operatori, ricercatori e promotori di interventi di restauro: negli sforzi per ricostruire gli habitat dell’ostrica piatta europea, la criticità principale non riguarda più la volontà di intervenire o l’individuazione dei siti idonei, ma la disponibilità di seme e giovanili adeguati, continui e programmabili. Senza una base produttiva solida, anche i progetti meglio strutturati rischiano di procedere a rilento o di fermarsi.

Per comprendere a fondo questa difficoltà e darle una dimensione europea, NORA ha raccolto dati provenienti da progetti di ripristino e da produttori di ostriche autoctone in diversi Paesi, attraverso una serie di questionari e momenti di confronto diretto. L’obiettivo non era solo quantificare la carenza di Ostrea edulis, ma anche caratterizzarne le cause e costruire una visione condivisa sull’approvvigionamento futuro. Da questo lavoro è nata una tabella di marcia strategica pensata per ampliare l’offerta di incubatoi in Europa e renderla coerente con le esigenze del ripristino su scala continentale.

La roadmap è stata sviluppata durante un workshop intensivo di due giorni, svoltosi nell’ottobre 2025, che ha riunito responsabili di incubatoi ed esperti provenienti da Europa, Australia e Stati Uniti. Il confronto internazionale ha permesso di affrontare il tema con uno sguardo ampio, evitando soluzioni isolate e valorizzando esperienze già maturate in altri contesti. Tra i temi centrali discussi figurano la formazione e le competenze professionali, le dinamiche di mercato, i requisiti del prodotto, la movimentazione delle ostriche e il ruolo dell’acquacoltura rigenerativa.

Da questo percorso è emersa una Visione 2030 chiara e articolata. L’obiettivo è aumentare la produzione degli incubatoi fino a renderla sufficiente a soddisfare le esigenze specifiche dei progetti di ripristino a livello europeo. Allo stesso tempo, la roadmap punta a migliorare la comprensione reciproca tra industria ostricola e comunità del restauro sui requisiti del prodotto e sulle modalità di approvvigionamento, a definire una regolamentazione chiara, coerente e applicabile per lo spostamento delle ostriche da e verso le aree di ripristino e a rafforzare la base di competenze tecniche disponibile negli incubatoi europei.

Le sei raccomandazioni individuate rappresentano le leve operative su cui agire nei prossimi anni. La prima mira ad aumentare la fiducia del mercato nella domanda di ostriche autoctone, condizione essenziale per stimolare investimenti e pianificazione a lungo termine. La seconda richiama la necessità di garantire investimenti diversificati, in grado di sostenere la crescita del settore senza dipendere da un’unica fonte di finanziamento. La terza propone lo sviluppo di uno strumento di supporto alle decisioni per identificare, a livello di singolo progetto, la produzione di seme più idonea.

Un passaggio particolarmente rilevante riguarda la quarta raccomandazione, che evidenzia l’urgenza di colmare le lacune critiche nella conoscenza del monitoraggio delle malattie e della genetica della resistenza. Si tratta di aspetti che incidono direttamente sulla sopravvivenza delle ostriche e sull’efficacia degli interventi di ripristino. La quinta raccomandazione punta alla realizzazione di una guida accessibile sulla movimentazione delle ostriche a fini di restauro, affinché le regole riflettano lo stato attuale delle conoscenze e risultino realmente applicabili. La sesta, infine, mette al centro lo sviluppo di competenze e capacità negli incubatoi, riconoscendo che senza professionalità adeguate non può esistere una vera scalabilità della produzione.

La consultazione pubblica rappresenta un passaggio chiave di questo percorso. NORA invita operatori, ricercatori, istituzioni e stakeholder a esprimere osservazioni e contributi su tutti gli aspetti della roadmap, con l’obiettivo di rafforzarne l’efficacia prima della sua piena attuazione. I commenti possono essere inviati all’indirizzo philine.zuermgassen@cantab.net e la consultazione resterà aperta fino al 5 gennaio 2026.

Il progetto è finanziato dal programma Endangered Landscapes & Seascapes, gestito dalla Cambridge Conservation Initiative in collaborazione con Arcadia, ed è guidato da un partenariato che comprende la Zoological Society of London, l’Università di Portsmouth, l’Università di Edimburgo e la Blue Marine Foundation. Per il settore ittico europeo, questa roadmap non è solo un documento strategico, ma il tentativo concreto di affrontare una sfida strutturale, mettendo in relazione ripristino ambientale, produzione, sanità, regolazione e competenze. È su questo equilibrio che si gioca il futuro dell’ostrica piatta europea.

L’articolo NORA apre la consultazione sulla roadmap europea per gli incubatoi di Ostrea edulis proviene da Pesceinrete.

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