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Dalla linea dura annunciata alla vigilia del Consiglio Agricoltura e Pesca, al risultato comunicato nella notte al termine delle trattative. Il dossier “possibilità di pesca 2026” si chiude con un esito che il Governo italiano definisce favorevole alle marinerie: secondo quanto dichiarato dal ministro Francesco Lollobrigida, nel 2026 i pescatori italiani non subiranno alcun taglio alle giornate di pesca. Il ministro parla di oltre 40 ore di negoziato e del superamento delle ipotesi iniziali avanzate dalla Commissione europea, considerate penalizzanti per la flotta mediterranea.

La cornice è quella del Consiglio Agrifish, tradizionale snodo politico in cui gli Stati membri definiscono le opportunità di pesca. Il Consiglio Ue ha confermato il raggiungimento di un accordo politico sulle opportunità di pesca per il 2026, che riguarda bacini e stock diversi, includendo anche Mediterraneo e Mar Nero, e che definisce limiti di cattura e limiti di sforzo.

Il punto di partenza, come Pesceinrete ha ricostruito nel precedente articolo, era una proposta della Commissione che avrebbe comportato una riduzione molto pesante dello sforzo di pesca nel Mediterraneo, con stime particolarmente impattanti per lo strascico. Su quella impostazione si era sviluppata una reazione compatta del comparto e una pressione politica crescente, con l’Italia intenzionata a costruire convergenze con altri Paesi mediterranei.

Nel bilancio affidato ai social, Lollobrigida afferma che la proposta iniziale della Commissione sia stata superata dagli Stati membri e che, rispetto al quadro 2025, siano state migliorate le condizioni operative per le marinerie italiane. È una lettura politica che segna un cambio di scenario rispetto alle ore precedenti al Consiglio, quando il ministro aveva definito inaccettabile l’impostazione iniziale e aveva indicato la necessità di correggerla nel confronto tra Stati membri.

Ora l’attenzione del settore si sposta su un passaggio decisivo: la traduzione dell’accordo politico in testi definitivi e regole applicative. Come previsto dalla procedura, dopo la revisione giuridica e linguistica il Consiglio adotterà il regolamento in una delle prossime sessioni, con successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e applicazione dal 1° gennaio 2026. In altre parole, la portata del risultato annunciato si misurerà nella versione finale delle misure: limiti di sforzo confermati, eventuale meccanismo di compensazione (giorni aggiuntivi legati a selettività e misure di conservazione) e modalità operative che incidono sulla pianificazione delle imprese e sull’organizzazione delle uscite in mare.

L’articolo Pesca 2026, accordo a Bruxelles: per l’Italia “nessun taglio” alle giornate in mare proviene da Pesceinrete.

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