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Prende il via il progetto “GiraRe”, promosso dall’Unci AgroAlimentare, con la collaborazione scientifica dell’Università Politecnica delle Marche, il cui scopo è rafforzare la resilienza climatica della pesca di pesce azzurro e della mitilicoltura nel Mediterraneo.

Il progetto, rientrante nel Programma nazionale triennale della Pesca e dell’Acquacoltura finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, sarà presentato giovedì 18 dicembre, alle ore 10,30, a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, presso la Facoltà di Economia “Giorgio Fua”, a Palazzo Vannicola, in via del Mare, 220.

Il programma dei lavori della giornata, incentrata sul tema “Scenari e prospettive del comparto piccoli pelagici e mitilicoltura in Adriatico”, prevede i saluti istituzionali del vice presidente nazionale Unci e presidente regionale Unci Marche, Antonio Bruni, del presidente della commissione Pesca e Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, e del comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, Giuseppe Quattrocchi.

Al convegno interverranno il docente dell’Università Politecnica delle Marche, Carlo Cerrano, la ricercatrice dell’Istituto scientifico privato “Pesca e Ricerca Innovativa” Partner in Service riconosciuto dal Masaf, Barbara Zambuchini, il responsabile Business Development e-Fish, Massimo Di Roma, e il presidente nazionale Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamiglio. Il convegno sarà moderato dal giornalista, Luigi Basile.

Destinatari del progetto sono i pescatori di cooperative e consorzi del settore, organizzazioni di produttori del pesce azzurro e imprese operanti nell’ambito della mitilicoltura, allo scopo di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini e sulle risorse alieutiche, garantendo al tempo stesso sostenibilità economica, ambientale e sociale, attraverso l’elaborazione di modelli di cogestione partecipata con i pescatori del pesce azzurro e con gli operatori degli allevamenti di mitili, ma anche con il miglioramento della resilienza degli ecosistemi marini costieri e sviluppando una governance locale rispondente agli obiettivi.

Punti qualificanti del progetto sono dunque la cogestione partecipata, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione circolare degli scarti.
Strategia, modelli operativi e buone pratiche potranno costituire un riferimento da adottare, con le dovute analisi dei contesti specifici, anche in altri areali marini.

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