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L’Italia del gusto parla anche il linguaggio del mare

L’Italia del gusto parla anche il linguaggio del mare

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Il turismo del gusto è una delle tendenze più forti e radicate del nostro tempo. Sempre più viaggiatori scelgono esperienze che uniscono sapori, cultura e scoperta, trasformando il cibo nel filo conduttore di un’Italia che si racconta attraverso i territori. Non si tratta più soltanto di mangiare bene, ma di vivere da vicino i luoghi dove il cibo nasce, comprendere le tradizioni, osservare i gesti di chi produce e sentire di far parte di un racconto collettivo.

In questo quadro, pescaturismo e ittiturismo rappresentano la naturale estensione verso il mare dello stesso modello di turismo esperienziale che ha reso celebri l’enoturismo e l’agriturismo. Le esperienze tra reti, banchine e pescherecci condividono la stessa logica: offrire autenticità, prossimità e conoscenza diretta delle filiere.
Salire a bordo con i pescatori, assistere alle battute di pesca, partecipare a una degustazione del pescato locale o soggiornare in una struttura gestita da imprese ittiche significa vivere il territorio attraverso chi lo anima ogni giorno.

Il food esercita un appeal straordinario

Il food esercita un appeal straordinario perché attiva tutti i sensi e crea connessioni emotive profonde. È un linguaggio universale che unisce culture e generazioni, capace di trasformare un pasto in un’esperienza di apprendimento, fiducia e relazione. La forza del cibo sta nella sua immediatezza: assaporando un prodotto si comprendono qualità, stagionalità e sostenibilità senza bisogno di spiegazioni.
E nel mare, questa esperienza assume un valore ancora più forte. Il pescaturismo e l’ittiturismo permettono di vedere con i propri occhi il ciclo del pescato, di conoscere le specie locali e di capire il significato della pesca responsabile.

Esperienze trasparenti e autentiche

Il consumatore oggi chiede trasparenza e autenticità, e pescaturismo e ittiturismo rispondono con esperienze che coniugano sostenibilità economica, educazione ambientale e identità territoriale, valorizzando al tempo stesso le comunità costiere.

Turismo del gusto motore economico e culturale del Paese

Del resto, a confermare quanto il turismo del gusto sia oggi un motore economico e culturale del Paese sono i dati diffusi da Coldiretti/Campagna Amica su rilevazione Ixè, secondo cui quasi venti milioni di italiani nel 2025 hanno preso parte ad attività legate al cibo e alle sue filiere.
Un dato che testimonia la forza crescente del turismo esperienziale e suggerisce quanto anche il mare possa rappresentare un’estensione naturale di questa tendenza.

Oggi pescaturismo e ittiturismo si inseriscono a pieno titolo tra le forme di turismo esperienziale più solide del Paese. Due settori che coniugano accoglienza, sostenibilità e promozione del pescato locale, contribuendo alla crescita economica delle marinerie e all’immagine del Made in Italy come sinonimo di autenticità e valore.

Foto: pescatoridimazara.it

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IFFO: cresce la produzione globale di farina e olio di pesce

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Nel mercato globale degli ingredienti marini, la produzione di farina e olio di pesce mostra segnali di solida crescita. Secondo i dati diffusi da Marine Ingredients Organisation (IFFO), la produzione cumulativa di farina di pesce è aumentata dell’8% fino ad agosto 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre l’olio di pesce ha segnato un incremento del 4%.

Andamento globale positivo

L’IFFO segnala che la maggior parte delle regioni produttrici ha contribuito all’aumento, con un’eccezione significativa: l’Europa settentrionale, dove la produzione è calata su base annua. Anche nel comparto dell’olio di pesce il trend è rimasto positivo, con flessioni circoscritte solo in Spagna e in Perù.

Questo recupero riflette un ritorno alla stabilità dopo le difficoltà del 2024, quando i volumi erano stati penalizzati da rese inferiori e fenomeni climatici anomali. La ripresa è stata sostenuta soprattutto dalla domanda costante dell’acquacoltura e dal miglioramento dei margini economici lungo la filiera.

Domanda trainata dalla Cina

La domanda globale di ingredienti marini ha raggiunto il suo picco in Cina, dove la produzione ittica d’allevamento nei primi otto mesi del 2025 ha superato i livelli dell’anno precedente. Nonostante gli effetti di temperature elevate e tifoni, la stagione di punta per la produzione di mangimi si chiuderà a ottobre, in coincidenza con il calo delle temperature.

Il consumo di farina di pesce destinata all’acquacoltura ha già superato i volumi del 2024, sostenuto dalla redditività migliorata di diverse specie allevate. L’Asia continua a rappresentare il principale motore della crescita, consolidando la propria influenza sull’intero mercato mondiale degli ingredienti marini.

Focus europeo e prospettive

In Europa, e in particolare nell’area settentrionale, la produzione di farina e olio di pesce mostra un andamento più incerto. Le minori disponibilità di materia prima e le condizioni oceanografiche variabili hanno ridotto le rese industriali. In Italia, nei primi nove mesi del 2025, si osserva una lieve contrazione, ma la forte domanda internazionale potrebbe stimolare una ripresa della produzione locale entro la fine dell’anno.

Nel complesso, la produzione di farina e olio di pesce nel 2025 conferma un quadro di crescita globale ma con forti divergenze regionali. Se la domanda asiatica continuerà a trainare il mercato, l’Europa dovrà puntare su innovazione tecnologica, valorizzazione dei sottoprodotti e sostenibilità per mantenere competitività in un settore cruciale per l’acquacoltura mondiale.

Foto: IFFO

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Amazon Grocery reshapes the private label food market

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Just a few days ago, Amazon announced the launch of Amazon Grocery, a single brand uniting and replacing Amazon Fresh and Happy Belly — two private labels already familiar to the group’s customers.

The new brand offers over 1,000 food items — from pantry essentials to fresh products, meat, and fish — with most items priced under $5. The company’s stated goal is to deliver “quality and value without compromise” and make it easier for customers to discover Amazon-branded groceries.

The launch marks a significant expansion of the Seattle giant’s presence in the food sector, both online and across Amazon Fresh stores. It also represents a declaration of intent toward the global grocery market: Amazon aims to consolidate its fresh and packaged food offerings under one identity, in line with the steady growth of its grocery division. Seafood stands out among key categories, alongside meat, dairy, snacks, and bakery products.

Packaging plays a key role in the strategy. Amazon has reduced plastic use — for example, Amazon Grocery apple packs now contain 50% less plastic than before — and introduced clearer, more transparent designs to help customers make informed choices.

A new frontier for private labels

The initiative underscores Amazon’s ambition to strengthen its private label (MDD) strategy, already well established in home care, personal care, and baby care. With Amazon Grocery, the company takes private labels fully into the fresh food arena — a space traditionally dominated by brick-and-mortar retailers.

In the United States, where private label penetration remains lower than in Europe, Amazon aims to build trust and volume through its ecosystem: integrated logistics, consumption data, and a highly competitive price positioning. Each product is presented with an average rating above four stars — proof that verified reputation matters more than brand fame.

Amazon Grocery and the Italian seafood sector: a natural link

At first glance, a U.S. launch might seem distant from the Italian context. In reality, trends from across the Atlantic often anticipate shifts that later reach European markets. Amazon already operates Amazon Fresh in Italy’s main metropolitan areas, supported by a logistics network capable of same-day delivery for fresh and frozen goods.

If the Amazon Grocery format gradually expands to Europe, seafood will naturally rank among its core categories, alongside meat and dairy. The U.S. $5 pricing model would translate to target prices between €3.99 and €4.49 in Europe — with direct implications for canned, frozen, and ready-to-eat seafood segments.

For Italian producers, this means facing a new type of competition — not from discount chains, but from a global player combining convenience, logistics, and digital reputation. In this scenario, product value can no longer rely solely on origin or price, but also on differentiation through traceability, sustainable packaging, and authentic storytelling.

Price, quality, and sustainability: the competitive triangle

Across Europe, private label growth continues steadily: in 2024, store brands reached about 39% of total grocery value share, with Italy up by 2.4% year over year. Consumers increasingly recognize private labels for their compelling balance between quality and price.

Amazon positions itself as a new hybrid player — blending digital strength with the trust typically associated with global brands. For seafood, a category historically shielded by complex supply chains and specialized know-how, this marks its entry into mass online grocery retail.

The challenge for the Italian seafood supply chain is twofold: maintaining leadership in perceived quality and managing digital channels professionally. Every review, return, and consumer comment becomes part of a product’s value — as relevant as ASC, MSC, or FAO certifications. In other words, online reputation becomes a new form of traceability.

Outlook for the Italian seafood industry

For Italian producers of preserved and processed fish, the message is clear: it’s time to anticipate change. Those competing on price alone risk being absorbed into the market’s lower tiers, while those who can communicate origin, sustainability, and reliability will strengthen their position — even against a giant like Amazon.

The arrival of Amazon Grocery should not be seen as an immediate threat, but as a reminder: the battle for value in seafood now happens not just on supermarket shelves, but on consumers’ screens. Those who control the digital narrative — from product content to reviews — will define their market share tomorrow.

The world’s largest e-commerce operator has chosen to unify its food brand, placing seafood among its key categories. For the Italian supply chain, this is a clear signal: seafood is entering the new geography of global grocery, where price, sustainability, and reputation matter as much as — and sometimes more than — the label itself.

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Bilancio UE 2026, la Commissione Bilanci difende la pesca europea e boccia i tagli del Consiglio

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La Commissione Bilanci del Parlamento europeo ha detto no ai tagli proposti dal Consiglio europeo al bilancio 2026.
Come dichiarato dal vicepresidente Giuseppe Lupo (PD) nel suo comunicato stampa, la Commissione ha respinto tagli per un totale di 1,3 miliardi di euro che avrebbero inciso su programmi cardine dell’Unione come EU4Health, Horizon Europe, Erasmus+ e il FEAMPA, il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura.

Una scelta politica chiara, che segna la volontà di mantenere una linea pro-investimenti e non di austerità, in linea con le raccomandazioni del recente Rapporto Draghi sulla competitività europea.

Un segnale per il settore della pesca

Per la filiera ittica europea, e per quella italiana in particolare, la difesa del FEAMPA ha un valore strategico.
Il fondo rappresenta la principale leva comunitaria per sostenere la transizione ecologica del comparto, l’ammodernamento della flotta, la tracciabilità del pescato e lo sviluppo dell’acquacoltura sostenibile.
Il voto della Commissione Bilanci tutela la continuità di questi investimenti e preserva la capacità degli Stati membri di dare attuazione ai programmi già avviati.

Il rigetto dei tagli, spiega Lupo, dimostra che “la maggioranza europeista del Parlamento europeo vuole attuare una politica di investimenti e non di tagli”.
Una linea che trova consenso anche tra le marinerie e le imprese ittiche, da tempo preoccupate per i ritardi nell’erogazione dei fondi e per la complessità dei meccanismi di accesso.

Un bilancio che guarda alla crescita

La decisione della Commissione Bilanci non riguarda solo la pesca, ma l’intero assetto del bilancio 2026.
Oltre al FEAMPA, sono stati salvaguardati i programmi per la salute, la ricerca e la formazione, così come le misure per l’agricoltura, l’ambiente e la politica di vicinato, con particolare attenzione alle emergenze in Medio Oriente e in Ucraina.
È il segnale di una visione europea che preferisce sostenere le filiere produttive, la sicurezza alimentare e l’innovazione, piuttosto che ridurre la spesa pubblica.

Il voto in Commissione è solo il primo passo. La posizione sarà ora sottoposta alla plenaria del Parlamento europeo, prevista per ottobre, che dovrà confermare la linea anti-tagli prima dell’avvio del negoziato finale con il Consiglio.
Ma la direzione è chiara: l’Europa sceglie di investire nella crescita, e il mare — con le sue filiere produttive e ambientali — resta parte integrante di quella strategia.

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In Puglia via libera alla convenzione tra Regione e GAL della pesca

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La Giunta regionale della Puglia ha approvato lo schema di Convenzione tra l’Organismo Intermedio Regione Puglia e i Gruppi di Azione Locale nel settore della pesca (GAL Pesca) per l’attuazione della Strategia di Sviluppo Locale (SSL) prevista dalla Priorità 3 del Programma Nazionale FEAMPA 2021-2027.

L’accordo stabilisce in modo chiaro ruoli, impegni e strumenti attraverso cui Regione e GAL collaboreranno per sostenere progetti di innovazione, diversificazione e tutela ambientale legati al mare. In concreto, permetterà di finanziare iniziative locali che spaziano dal miglioramento delle infrastrutture portuali minori alla trasformazione del pescato, dall’acquacoltura sostenibile alla promozione del turismo esperienziale e della cultura marinara.

L’obiettivo è valorizzare le risorse marine, rafforzare la competitività del comparto ittico e promuovere la diversificazione delle attività economiche legate al mare, dall’acquacoltura al turismo costiero, fino alle iniziative di tutela ambientale e innovazione.

Grazie alla Convenzione, la Regione e i GAL potranno collaborare in modo diretto alla realizzazione di progetti integrati per il rilancio socio-economico delle comunità costiere e per la diversificazione del reddito dei pescatori, con interventi orientati all’innovazione, alla qualità e alla sostenibilità delle produzioni ittiche.

“Si tratta di un tassello importante nella nostra strategia regionale per l’economia blu – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e pesca, Donato Pentassuglia -, che punta a creare valore aggiunto intorno alla filiera ittica e a rafforzare il legame tra sviluppo economico, sostenibilità e qualità della vita nelle aree costiere. I GAL, già protagonisti in ambito rurale, avranno ora un ruolo centrale anche nella crescita del settore marittimo, come mediatori tra istituzioni, imprese e territori. Con questa convenzione difatti consolidiamo un modello di governance condivisa che rafforza il legame tra la Regione e i territori costieri, riconoscendo ai Gruppi di Azione Locale un ruolo centrale nella valorizzazione delle risorse marine e nella costruzione di un’economia blu realmente sostenibile. Il settore della pesca pugliese non è solo un presidio economico, ma un patrimonio culturale e ambientale da tutelare e rinnovare. Attraverso la Strategia di Sviluppo Locale vogliamo sostenere la transizione verso attività più innovative e diversificate: dall’acquacoltura sostenibile alla trasformazione del pescato, fino al turismo esperienziale e alla tutela degli ecosistemi marini. È un passo concreto per dare continuità al lavoro di questi anni: creare occupazione stabile, garantire reddito alle famiglie del mare e promuovere un modello di sviluppo che unisce tradizione, innovazione e rispetto per l’ambiente. La Puglia, ancora una volta, dimostra di saper investire nel futuro delle proprie comunità costiere con visione e responsabilità”.

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