Categoria: Pesce In Rete Pagina 28 di 1165

Salmone UK: consumo in crescita, quota 32% e export verso 1 miliardo

Salmone UK: consumo in crescita, quota 32% e export verso 1 miliardo

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Le vendite di salmone nel Regno Unito sono aumentate del 7,2% nei 12 mesi fino ad agosto. Rappresentano quasi un terzo delle vendite totali di pesce nel Paese. La crescita supera quasi il doppio l’aumento del 3,7% dell’intera categoria ittica. Il dato segnala fiducia stabile dei consumatori e scelta ricorrente nel carrello.

Dominanza nel mercato domestico

Il salmone detiene il 32% della quota di mercato a valore. Le vendite sono quasi tre volte superiori a quelle del merluzzo. Superano nettamente tonno e gamberi. La leadership riflette preferenze consolidate e continuità di acquisto lungo l’anno.

Origine e fiducia dei consumatori

L’associazione di categoria Salmon Scotland attribuisce i risultati alla forte domanda e alla fiducia nel salmone scozzese. Gli allevamenti operano nelle acque al largo delle Highlands e delle isole. L’origine contribuisce alla reputazione del prodotto e sostiene la scelta in scaffale.

Export in accelerazione

Il salmone scozzese resta il principale prodotto alimentare di esportazione del Regno Unito. Le vendite internazionali sono destinate a superare quest’anno la soglia di un miliardo di sterline. Nei 12 mesi fino a fine giugno, le esportazioni dalla Scozia sono aumentate del 33%. Hanno raggiunto 941 milioni di sterline, confermando una domanda estera vivace.

Impatto economico e territoriale

La filiera del salmone sostiene occupazione nelle comunità rurali e costiere della Scozia. La stabilità della domanda rafforza le prospettive per produzione, trasformazione e logistica. La performance del salmone nel Regno Unito crea ricadute positive lungo l’intera catena del valore.

 

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Digital Fishing Nets for a More Sustainable Italian Fleet

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Digital fishing nets to make the Italian fleet even more sustainable, protecting fish stocks and reducing the environmental impact of operations. This is the project presented by Coldiretti Pesca during a workshop at the Villaggio Contadino in Bologna, in collaboration with the company Elica.

Electronic sensors will be installed on fishing nets to let vessels “see” in real time what is being caught, explains Coldiretti Pesca, preventing unintended species from ending up in the mesh. At the same time, the innovation will improve catch management, streamlining maneuvers and, as a result, cutting fuel consumption.

It is true “precision fishing,” on par with the precision agriculture that is spreading across Italian farmlands, driven by a strong push to digitize the sector.

New technologies enable fishing boats to reduce consumption through more efficient propulsion use and to avoid empty hauls by detecting biomass ahead of the net. They also help improve catch quality by signaling if the haul is being damaged by strong currents or foreign objects, and they ensure safer, more digitalized onboard operations thanks to sensors connected to software that collect oceanographic data and help crews monitor gear and fishing activities more effectively. This digital shift for Italian vessels will be tested in both the trawling segment and in purse seining and pair trawling, with trials starting at the beginning of next year.

The project once again demonstrates the commitment of the Italian fleet to sustainability and the protection of fish stocks.

It is a vital sector of Made in Italy at the table, with around 12,000 vessels and 30,000 workers, concludes Coldiretti Pesca, whose future is endangered by climate change, with combined effects that reduce catches and make operating conditions increasingly challenging.

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CGPM, dodici decisioni con ricadute immediate: il quadro preciso dopo Málaga

CGPM, dodici decisioni con ricadute immediate: il quadro preciso dopo Málaga

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La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) ha chiuso la scorsa settimana la 48ª sessione con un pacchetto organico. La logica è chiara. Decisioni misurabili, fondate su evidenza scientifica, con tempistiche definite. Cambiano processi di conformità, monitoraggio e gestione degli stock. Cambia anche l’approccio ambientale dell’acquacoltura. Per l’Italia aumentano chiarezza regolatoria e richieste di performance.

Conformità: verifiche più profonde e rimedi mirati

La CGPM introduce una valutazione di conformità più strutturata. Gli obblighi su dati, controlli e recepimento diventano tracciabili passo per passo. Se emergono lacune, scattano rimedi proporzionati. Il supporto tecnico si lega a piani di rientro verificabili. La cultura della conformità diventa parte della gestione ordinaria, non un adempimento episodico.

Tracciabilità: VMS e identificazione univoca delle navi

Lo scambio volontario dei dati VMS viene rafforzato. Le autorità potranno incrociare informazioni in modo più tempestivo. Per tutte le unità oltre 20 metri, attive fuori giurisdizione nazionale, serve un numero IMO. La combinazione dei due strumenti riduce l’asimmetria informativa. Cresce la deterrenza verso pratiche illegali, non dichiarate o non regolamentate.

Una fotografia della conformità regionale

Viene riconfermata la piena aderenza di diverse amministrazioni. Albania, Algeria, Egitto, Unione europea e Stati membri, Montenegro, Marocco e Türkiye mantengono lo stato di conformità più elevato. Il segnale politico è rilevante. La disciplina CGPM funziona dove investimenti, dati e controlli sono coerenti.

Stock occidentali: regola di controllo del prelievo

Nel bacino dell’Alboran entra una regola di controllo del prelievo per il pagello fragolino. La misura discende da una valutazione strategica iniziata otto anni fa. Ora i limiti annuali potranno adattarsi a segnali biologici e obiettivi di ricostituzione. Il settore ottiene prevedibilità. La risorsa ottiene un percorso di recupero credibile.

Adriatico: sforzo più selettivo e capacità riallocata

La raccomandazione sull’Adriatico riduce lo sforzo dei rapidi a strascico. Si rafforzano finestre spazio-temporali a tutela dello scampo, diverso per unità di stock. Contestualmente, viene riallocata capacità verso le sfogliatrici a bracci sulla sogliola comune. La scelta premia uno stock gestito in modo sostenibile. Il messaggio è tecnico ma semplice. Più selettività dove serve, più flessibilità dove i dati lo consentono.

Crostacei di acque profonde: transizioni prorogate e regole stabili

Nei bacini centro-orientali si estendono i periodi transitori dei piani pluriennali. Il perimetro copre Stretto di Sicilia, Ionio e Levante. Le specie interessate sono il gambero rosso e il gambero viola. Le flotte ottengono continuità gestionale per programmare campagne e investimenti. Gli istituti scientifici consolidano serie storiche e scenari di riferimento.

Mar Nero: maturità gestionale e rischio bycatch

Avanza la disponibilità di pareri scientifici su sei delle otto specie prioritarie. Il piano sul rombo chiodato mostra risultati concreti. Le campagne verso i pescatori aumentano consapevolezza e adozione di buone pratiche. La riduzione del bycatch di storioni, spinarolo e focena entra nelle routine di controllo. La regione presenta segnali di governance più matura.

Clima: una rete che porta i segnali nei pareri

Nasce la Rete regionale di esperti su pesca e clima. Obiettivo operativo, non solo analitico. Integrare variabili climatiche nei pareri scientifici e nelle misure. Il pilota parte sullo spratto europeo. Le decisioni potranno anticipare spostamenti di distribuzione e anomalie termiche. La gestione diventa più resiliente e meno reattiva.

Acquacoltura: monitoraggi armonizzati e aree per la restaurazione

Arriva un programma ambientale armonizzato per i siti di allevamento. Indicatori comparabili sostengono autorizzazioni, investimenti e comunicazione ESG. Prende forma anche l’iniziativa sulle zone di acquacoltura per la restaurazione. Gli impianti potranno contribuire a obiettivi ecosistemici misurabili. Le amministrazioni useranno cornici omogenee per valutare impatti e benefici.

Effetti industriali in Italia: cosa fare adesso

Le marinerie dovranno chiudere i gap su VMS, procedure e qualità dei dati. Servono audit interni, formazione e interoperabilità tra bordo e centri di controllo. In Adriatico si impone una pianificazione più fine di tempi e aree. Nel Canale di Sicilia la prevedibilità sui crostacei profondi facilita credito e assicurazioni. L’acquacoltura può trasformare il monitoraggio in valore di mercato. La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo lega così sostenibilità, affidabilità e vantaggio competitivo.

Ucraina nuova Parte Contraente

L’adesione dell’Ucraina amplia la cooperazione nel Mar Nero. Crescono massa critica dei dati, convergenza normativa e capacità di controllo. La stabilità della governance regionale ne esce rafforzata.

Nuovo Ufficio di Presidenza: la chiusura sulla governance

Si è insediato il nuovo Bureau con mandato quadriennale. Eyüp Mümtaz Tiraşin guida la Commissione. Francesco Saverio Abate è primo vicepresidente. Saber Alazabi è secondo vicepresidente. La squadra presidia attuazione delle misure, integrazione del clima e diffusione delle regole di controllo del prelievo. L’Italia guadagna una leva istituzionale utile su Adriatico e Stretto di Sicilia.

 

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International Buyers Preview 2026 opens in Bologna

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With the International Buyers Preview MARCA BolognaFiere & ADM 2026, Bologna once again confirms its role as the global crossroads for private label innovation. Scheduled for January 13, the event anticipates the most awaited international trade fair in the sector and represents a strategic opportunity for food and seafood companies aiming to expand abroad.

The preview offers exclusive access to international buyers from four continents, fostering direct dialogue between producers and retailers with pre-defined budgets and purchasing mandates. Attendance is reserved for a selected audience of decision-makers, ensuring high-level B2B meetings and tangible export results.

Buyers from Europe, America and Asia

Among the confirmed countries are Germany, the United Kingdom, Canada and Mexico, joined by delegations from the United States, Brazil, Colombia, Romania, Kazakhstan and Uzbekistan. This network represents the new geographical axis of private label expansion, marked by growing interest in quality, innovation, and Italian manufacturing reliability.

Seafood companies will be able to present private label and branded product lines with an increasingly demanded focus on sustainability, traceability, and recyclable packaging. This positions Made in Italy as a leader in the private label seafood segment, reinforcing its reputation for excellence.

Targeted business matching and digital tools

Organized in collaboration with ITA – Italian Trade Agency, the event benefits from the participation of buyers from non-European markets, particularly the United States, through its Chicago office. The international program includes one-to-one meetings and digital matchmaking tools that allow exhibitors to schedule their agendas in advance.

Thanks to the B2Match platform, exhibitors can review buyer profiles, schedule meetings, and plan their participation strategically. The goal is to maximize every available minute, fostering concrete and lasting commercial relationships.

An agenda that anticipates market trends

The January preview is not only a networking event but a snapshot of the trends that will shape the March fair. Emerging markets, innovative product formats, and evolving distribution models make this preview an unmissable event for anyone involved in private label and the Italian agri-food supply chain.

For seafood companies, taking part means joining a global circuit where production excellence meets international demand, strengthening the presence of Italian seafood among the top-performing categories in private label.

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Intersection 2025, i brand diventano creator

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La scorsa settimana Milano ha ospitato la seconda edizione di Intersection 2025, il più grande evento in Italia dedicato a marketing, comunicazione, creatività e tecnologia. Nato dall’unione di IAB Forum e IF! Italians Festival, ha trasformato per due giorni la città in un laboratorio di idee, con voci internazionali e marchi globali riuniti per una riflessione comune: cosa significa comunicare nel 2025?

In un mondo dove l’attenzione è la risorsa più fragile, Intersection 2025 ha lanciato un messaggio chiaro. Non basta più “essere presenti”. Bisogna meritare uno spazio nel tempo e nel linguaggio delle persone. I brand non possono più interrompere le loro vite: devono entrarci, rispettandone ritmi, ironie, valori e contraddizioni. È un cambio di paradigma che trasforma le aziende in veri e propri produttori di cultura.

L’attenzione non si compra, si conquista

Durante Intersection 2025 è apparso evidente che il pubblico non distingue più tra media vecchi e nuovi. Vive immerso in un ecosistema senza confini, in cui lo smartphone è al tempo stesso televisione, giornale, radio e piazza pubblica. In questo scenario, la visibilità è un concetto vuoto se non è accompagnata da significato.

Le persone scelgono cosa guardare, non cosa subire. Per questo Maybelline trasforma i propri contenuti in micro film, Zara usa TikTok come palcoscenico musicale, Pizza Hut riscopre l’ironia, e persino PwC racconta il mondo corporate con umorismo. Non sono semplici campagne, ma atti di partecipazione culturale. Raccontano un mondo che cambia e, soprattutto, lo abitano.

Dal messaggio alla conversazione

La lezione più profonda di Intersection 2025 è che comportarsi come creator non significa solo creare contenuti, ma saper dialogare. Entrare in una conversazione implica rinunciare al controllo totale, accettare la possibilità di essere fraintesi, e lasciare che anche il pubblico contribuisca a scrivere la storia.

Le piattaforme live come Twitch o Amazon Ads mostrano che l’engagement vero non nasce da un messaggio perfetto, ma dalla possibilità di partecipare. Gli utenti non vogliono essere spettatori: vogliono sentirsi parte di qualcosa di vivo. Per questo, oggi, l’esperienza vale più della forma.

L’autenticità dell’imperfezione

Uno dei momenti più intensi di Intersection 2025 è stato dedicato al coraggio dell’imperfezione. In un’epoca ossessionata dalla coerenza visiva, gli errori diventano la prova di un racconto umano. Le sbavature, le incongruenze, persino gli incidenti di percorso restituiscono verità. L’imperfezione non è un difetto, ma un linguaggio.

I brand che accettano di mostrarsi vulnerabili, di “perdere un po’ il controllo”, diventano credibili. E nel mare indistinto della comunicazione automatizzata, la credibilità è il nuovo lusso.

Un messaggio che parla anche alla filiera ittica

Il messaggio di Intersection 2025 risuona in modo concreto anche per le imprese della filiera ittica: dall’acquacoltura alla pesca, fino alla trasformazione e alla distribuzione. È un settore che vive di gesti reali, di manualità e conoscenza, di processi dove il valore nasce dall’esperienza. Proprio questa autenticità può diventare la chiave per una comunicazione moderna e riconoscibile.

Raccontare la cura con cui si alleva una specie, mostrare la trasparenza di una filiera, dare volto e voce a chi lavora ogni giorno nei centri di produzione: tutto ciò rappresenta un linguaggio narrativo già credibile e profondamente umano. Le aziende ittiche non devono inventare storie. Devono solo imparare a raccontare la propria verità con coerenza, mostrando anche l’imperfezione che rende autentico ogni processo produttivo.

Nel contesto di una comunicazione globale sempre più artificiale, l’imperfezione vera — quella che nasce da mani, tempi, luoghi e scelte — è un valore competitivo. Le imprese che sapranno condividerla in modo trasparente costruiranno fiducia, e quindi rilevanza.

Da Intersection 2025 arriva dunque un invito che vale per tutta la filiera ittica: non limitarsi a comunicare il prodotto, ma il lavoro, le persone e i valori che lo rendono possibile. È lì che nasce la vera reputazione.

L’autenticità dell’imperfezione nella filiera ittica

La “perfezione” industriale non appartiene al mondo della pesca e dell’acquacoltura. Ogni fase del ciclo produttivo porta con sé una dose di realtà, di imprevisto, di manualità.
E proprio lì nasce l’autenticità.

Ecco alcuni esempi di imperfezione che raccontano verità e valore nella filiera ittica:

  1. Il pescato variabile
    Le cassette che arrivano nei mercati non sono mai identiche. Cambiano quantità, taglia e specie in base alla stagione e alle condizioni del mare. Raccontare questa diversità significa comunicare sostenibilità, non incoerenza.
  2. Le mani dietro la trasformazione
    Ogni taglio, ogni filettatura, ogni confezione porta la firma invisibile di chi lavora. Piccole differenze nella forma o nel colore dei prodotti sono la prova di una lavorazione artigianale, non un difetto da nascondere.
  3. Le sfide logistiche
    La catena del freddo, la distribuzione, il trasporto: ogni passaggio può conoscere ritardi o imprevisti. Mostrare come vengono affrontati con professionalità e responsabilità rafforza la fiducia del mercato.
  4. La trasparenza sui limiti ambientali
    Nessuna azienda può dichiararsi perfettamente sostenibile. Ma chi riconosce i propri limiti e comunica gli sforzi per ridurre l’impatto costruisce credibilità duratura.
  5. Le sfumature del prodotto vero
    Una bottarga che cambia tonalità, un trancio di tonno leggermente diverso dall’altro, un sapore che segue la stagionalità: sono segnali di autenticità, non imperfezioni da correggere.

Comunicare tutto questo, con rispetto e metodo, significa mostrare il valore reale del settore. È in questa sincerità produttiva che la filiera ittica può trovare il suo linguaggio più contemporaneo.

 

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