Esportazioni ittiche, Italia e Libia trattano l’accesso ai mercati europei

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Il recente incontro a Tripoli tra rappresentanti istituzionali e imprenditoriali ha riportato in primo piano il tema delle esportazioni ittiche Libia Europa, dossier che intreccia cooperazione economica e diplomazia nel Mediterraneo.

Il tavolo di confronto

Alla riunione hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia in Libia Gianluca Alberini, il ministro libico delle Risorse marine Adel Sultan, il responsabile commerciale della sede diplomatica italiana Fabio Giudice e l’imprenditore mazarese Nicola Giacalone, direttore della società Medina e titolare del marchio Rosso di Mazara.

Il dicastero libico ha spiegato che l’incontro si è concentrato su programmi di formazione, qualificazione professionale e sostegno ai centri di lavorazione del pesce in conformità con la legislazione nazionale e con le norme internazionali. Obiettivo: facilitare l’accesso dei prodotti ittici libici ai mercati europei.

Le posizioni delle imprese

Per Nicola Giacalone, il punto critico è la tracciabilità. Le riserve marine libiche, “importanti e quasi intatte”, non possono entrare stabilmente in Europa senza un sistema che monitori l’intera filiera. Giacalone ha ricordato come il modello delle società miste, già avviato da Medina in Tunisia negli anni ’90, potrebbe essere replicato con successo in Libia.

Il nodo normativo

Anche Nicola Colicchi, presidente della Camera di commercio italo-libica, ha sottolineato la necessità di un intervento politico per adattare le normative comunitarie. Pur senza nascondere la mancanza di infrastrutture e il ritardo nel rispetto degli standard internazionali, Colicchi ha evidenziato come i tavoli di dialogo in corso possano creare le condizioni per uno sviluppo concreto.

Opportunità e criticità

Secondo la FAO, le risorse ittiche libiche restano in gran parte inesplorate, mentre il consumo interno ridotto offre spazio all’export. Ma le difficoltà non mancano: assenza di impianti di conservazione adeguati, storici episodi di tensione tra flotte italiane e autorità libiche e controversie marittime che pesano sul clima politico.

Nonostante le sfide, la prospettiva di un accordo sulle esportazioni ittiche Libia Europa rappresenta per entrambi i Paesi un’occasione strategica: per l’Italia, rafforzare il proprio ruolo di partner nel Mediterraneo; per la Libia, avviare la valorizzazione di un patrimonio marino rimasto a lungo inutilizzato.

Fonte: Agenzia Nova

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Subacquea strategica: Fincantieri guida l’innovazione italiana

Subacquea strategica: Fincantieri guida l’innovazione italiana

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Subacquea

Al Forum Risorsa Mare, Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato Fincantieri, illustra il percorso intrapreso sulla subacquea: un’eredità storica di 190 sommergibili e nuove tecnologie per robot, droni e sistemi di comunicazione sott’acqua. L’azienda integra competenze civili e militari, puntando a difesa, energia e nuove frontiere come l’acquacoltura. La subacquea diventa asset strategico per l’Italia.

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FLAG Veneziano, forte risposta ai bandi di agosto

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Il FLAG Veneziano ha registrato un’ampia partecipazione agli ultimi tre bandi pubblicati l’8 agosto 2025. Alle scadenze del 22 settembre sono pervenute complessivamente 12 domande di sostegno per un importo totale pari a 602.509,39 euro, a fronte di una dotazione finanziaria disponibile di 470.000 euro, con una richiesta superiore di oltre 132 mila euro rispetto alle risorse stanziate.

Il primo bando, Azione 3.B.1 – Miglioramento tecnologico produttivo degli impianti di acquacoltura a mare, rivolto alle micro e piccole imprese del settore. L’iniziativa sosteneva interventi di ammodernamento degli impianti e delle attrezzature, miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro, diversificazione produttiva con nuove specie e investimenti per efficienza tecnologica e prima lavorazione del prodotto.

Il secondo bando, Azione 5.B.1 – Analisi dello spazio marittimo come strumento per pianificazione e gestione, consente ad associazioni e organizzazioni di settore di realizzare studi e analisi sulle interferenze tra pesca e altre funzioni marittime (rotte, aree SIC, infrastrutture), di valorizzare aree ad alto valore biologico e di condividere dati, pratiche ed esperienze.

Infine, il terzo bando, Azione 6.A.1 – Sviluppo delle attività di pescaturismo e ittiturismo, rivolto alle imprese della pesca, comprese quelle individuali, oltre ad associazioni e organizzazioni di settore. Gli interventi riguardavano l’avvio e il consolidamento di attività di pescaturismo e ittiturismo, adeguamenti tecnici delle imbarcazioni, investimenti in strutture ricettive e ristorative legate alla filiera, oltre a formazione, scambi e iniziative di sensibilizzazione sulla pesca sostenibile.

Il risultato conferma l’interesse e la convinzione da parte delle Imprese ittiche, nonostante le profonde crisi legate ai cambiamenti climatici, in un futuro in questo settore.

Con queste ultime 12 domande, il numero complessivo delle richieste di contributo raccolte dal FLAG Veneziano nel biennio 2024-2025 raggiunge quota 30, a fronte dei 33 progetti presentati nell’intera precedente programmazione FEAMP 2014-2020, per un ammontare di circa 2.230.000€ di finanziamenti. Indicatore di fiducia e di efficacia nel lavoro di animazione sul territorio.

Il presidente del FLAG Veneziano, Antonio Gottardo: “Il dato ci dice che le imprese e le associazioni del comparto ittico, a fronte di una crisi profonda dell’economia ittica causata dai cambiamenti climatici, quale la moria in atto delle vongole in mare, la presenza del granchio blu e la ricomparsa delle noci di mare (Ctenofore) nelle Lagune e nella fascia costiera, credono negli strumenti messi a disposizione dal FLAG Veneziano. Le imprese e le amministrazioni comunali del territorio hanno la capacità di proporre progetti concreti, innovativi e di prospettiva. Siamo soddisfatti di aver ricevuto in meno di due anni quasi lo stesso numero di domande raccolte nell’intera programmazione precedente. Questo è un segnale importante che ci incoraggia a proseguire nel lavoro di animazione, accompagnamento e sostegno del settore, per valorizzare le potenzialità del nostro territorio e garantire uno sviluppo sostenibile della pesca e dell’acquacoltura.”

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Lollobrigida, porti e sovranità alimentare al centro del sistema Italia

Lollobrigida, porti e sovranità alimentare al centro del sistema Italia

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Lollobrigida

Al Forum Risorsa Mare il Ministro Lollobrigida ringrazia Musumeci e Martinelli, sottolineando il ruolo centrale dei porti come porte d’accesso al territorio e all’Europa. Invita a un sistema portuale italiano competitivo a livello globale, con logistica integrata e interconnessioni ferroviarie. Evidenzia la centralità di agricoltori e pescatori nella sovranità alimentare e la necessità di investimenti per valorizzare il sistema Italia.

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EU fishing proposal 2026: Mediterranean and Black Sea

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The European Commission’s proposal on fishing opportunities in the Mediterranean and Black Sea for 2026 represents a new test for sustainability and for balancing economic, scientific, and political interests.

Towards long-term governance

The Commission aims to continue along the path set by the MedFish4Ever and Sofia declarations, strengthened by the GFCM 2030 strategy, which seeks to transform fisheries governance in the region. The proposal comes in a delicate context: since 2025, the multiannual plan for western Mediterranean demersal stocks has entered its permanent phase, requiring compliance with maximum sustainable yield (MSY) ranges.

For the second consecutive year, Brussels intends to consolidate structural rules such as controlling fishing effort for trawlers and longliners, catch limits for deep-sea shrimps, and the compensation mechanism in favor of vessels adopting more selective practices.

Focus on Mediterranean, Adriatic, and Black Sea

In the Mediterranean, the proposal includes implementing measures already adopted in various GFCM plans, with a particular focus on black seabream and deep-water shrimps, to be updated after the November session. In the Adriatic, continuity with the Integrated Management Plans for demersal stocks and small pelagics sets the course toward sustainable exploitation levels by 2026. In the Black Sea, catch limits for sprat and turbot remain in place, with the latter managed under the regional plan.

A tight political calendar

The political timeline leaves no room for delay: the Council will discuss and reach a political agreement on December 11–12, with the regulation expected to enter into force on January 1, 2026. Yet, challenges remain open, from the real effectiveness of small pelagic measures in the Adriatic to the difficulty of balancing market needs with resource conservation.

Multilateral cooperation as a key

The Commission emphasizes cooperation with the GFCM, recognizing that the Mediterranean and Black Sea cannot be managed with purely national approaches. However, the challenge remains to reconcile diverging interests: on the one hand, maintaining fisheries competitiveness; on the other, protecting fragile stocks under anthropogenic and climate pressures.

The 2026 proposal emerges as a crucial step. It not only consolidates the permanent phase of multiannual plans but also tests the sector’s and institutions’ ability to turn sustainability principles into daily practice.


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